Giovanni Teresi, scrittore marsalese, commenta il libro: “Senza eredi” di Marcello Veneziani in Culturelite
“”Dal testo: “Senza eredi” di Marcello Veneziani si evince subito la tematica affrontata dall’autore riguardo il problema che oggi ad essere senza eredi sono i classici, i grandi del passato, cancellati o abbandonati, e che la vera sciagura del presente non è l’avanzata dell’Intelligenza Artificiale ma la ritirata dell’Intelligenza Umana.
In quanto viviamo una realtà tecnologica, in oblio del passato a partire dai grandi autori e dalle loro opere, Marcello Veneziani, per reagire a questa amnesia, ha composto una raccolta di settanta miniature di saggi, succinte biografie, profili non convenzionali nel libro: “ Senza eredi.”
Da Pascal a Vico, da Leopardi a Manzoni, da Baudelaire a Proust e a Kafka, da Vittimo a Ratzinger, fino ai pensatori e scrittori più vicini a noi e viventi.
L’autore afferma che con “Senza eredi” non è possibile un pensiero nuovo, rivolto al futuro e all’essenziale, in grado di superare la nostra società dell’oblio che tende a perdere il senso critico, la cultura e l’umanità. Nella perdita progressiva di eredità, finisce anche un mondo che accompagnava i libri e i lettori, le letture e gli autori. Finisce la civiltà letteraria, inabissatasi insieme al dibattito culturale. E più i giornali si fanno simili ai social, alla tv, alle mode dell’epoca, più si rendono superficiali, irrilevanti. Marcello Veneziani ribadisce che bisognerebbe riaprire la mente; invito unanime a riconoscere le differenze e ad ammetterle in campo. E Giovanni Teresi, nella sua accurata disquisizione, è pienamente d’accordo ed invita tutti a riappropriarsi di sé stessi, a riscoprire una dimensione interiore che può condurci alla virtù e a una vita felice; come dice Seneca:“Vindica te tibi” ( rivendica te stesso).