Giovanni Ricciardi e un regalo sui generis
Di Tiziana Leopizzi
Parole parole parole cantava Mina… si, le parole hanno un potere immenso, e più ne conosciamo meglio è, visto che costituiscono la via maestra per poterci esprimere.
Così Giovanni Ricciardi , violoncellista straordinario e non solo, ma per questo rimando semplicemente i siti in calce o a internet; è innamorato delle parole, sua fonte inesauribile di ispirazione che gemina, da accordare termine che ama molto dall’etimologia illuminante: “al cuore” dal latino ad-cordare.
Ogni parola genera un pensiero, il pensiero un’emozione e l’emozione diventa musica, musica che ha la capacità di parlare a tutti indistintamente, e cito dal suo parlare schietto “fregandosene altamente di ogni barriera, frontiera, passaporto o pensiero”.
La sua passione che è poi la sua vita nasce da un dono:
Galeotto fu il violoncello e il Nonno che glielo regalò.
Aveva solo 5 anni e mentre guardava a boccaperta questo strumento che era più alto di lui, sentì subito che sarebbe stato un gigante buono, qualcuno non qualcosa su cui avrebbe potuto sempre contare.
Non é una novità affermare che il ruolo dei nonni è fondamentale nella formazione dei nipoti. I nonni possono dedicare tempo attenzione e coccole non dovendo più preoccuparsi di esercitare la severità elemento fondamentale ed essenziale ai genitori per la formazione dei giovani.
Cosi quando il Nonno Dino gli regala il violoncello, Il suo straordinario destino fa capolino ed eromperà qualche anno dopo.
Gli occhi blu ridono, il sorriso contagioso, la mente un’antenna per captare e rimandare emozioni. Comunicare è la sua passione, e conquista immediatamente il pubblico che si fa sempre più attento, che deve moltissimo a due professori che ha incontrato nella sua vita fatta di studio continuo, perché continua a studiare nonostante sia un acclarato musicista.
Ecco qui di seguito:
Il primo Michael Flaksman ex insegnante Hochschule Mannheim,
– Grazie – Scusa – Ti voglio bene – E’ bello stare con te – Ho fiducia in te
e il secondo
Francisco Guerrero, ex direttore Conservatorio delle Canarie che consiglia di evitare
– No – Non – Ma – Però – Anche se –
Da questi insegnamenti nascerà la sua sintonia con il buddismo che ricorda è sì una religione ma soprattutto un modo di vivere.
Ambasciatore di Genova nel Mondo come Carla Magnan, altro fiore all’occhiello di questa città musicale, ha scelto un contesto magico per il concerto gratuito della rassegna del “Chiostro sotto le stelle”. Le note di Bach, Gaspar Cassaio, Gwyn Pritchard si libravano nell’aria nella splendida cornice dell’ex Chiesa si Sant’Andrea a Genova, un’oasi di verde nel cuore della città, ai piedi di Porta Soprana tuttora imponente con le sue due torri superstiti.
Il pubblico lo ascolta, ma direi di più “lo sente”.
Innumerevoli i suoi Committenti tra cui cito al volo la NYCMS New York Classical Music Society , il Comune di Firenze, il Comune di Genova.
Con dolcezza ma altrettanto fermezza a tutti i suoi appuntamenti, invoca attenzione alla nostra scuola che segna la differenza tra barbarie e civiltà… e a proposito appuntamenti ecco i prossimi:
4 novembre al Festival internazionale di Musica Sacra di Pordenone, solista insieme ai Filarmonici Friulani in Sieben Worte di Sofia Gubaidulina e il 18 novembre ARTOUR-O e il Rispetto è un MUST a Firenze
Arch. Prof. Tiziana Leopizzi
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