IL PENSIERO MEDITERRANEO

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Gassman chi era costui? Una vita “aumentata “.

Gassman chi era costui? Una vita “aumentata

Gassman chi era costui? Una vita “aumentata

Di Tiziana Leopizzi

Da piccola non mi era particolarmente simpatico. Sarà che un po’ mi faceva paura, cosí alto, imponente, la voce profonda…Poi conobbi Brancaleone da Norcia. Mi stregò. Intendiamoci Brancaleone e non Gassman, perché Gassman era il primo a pensare di non esistere. Uno nessuno centomila… strano non abbia mai preso in considerazione di interpretare  Pirandello.

In realtà da grande istrione qual era viveva in contemporanea le vite  dei suoi personaggi, in realtà suoi alter ego. Assimilava qualsiasi parte. 

“La cosa principale per un attore è saper diventare un oggetto”. E lui lo diventava, su questo non ci sono dubbi. Viene spontaneo chiedersi allora come potesse convivere però questo ectoplasma concreto con il manager, il regista, lo sportivo, lo scrittore, lo show man in diretta, il poeta, l’innovatore, il docente, ma anche il marito, plurimo per altro, il padre, l’amante, l’innamorato e l’amico. Aveva amici veri. 

La sua vita, un fuoco d’artificio,  che una volta esploso si stagliava fisso  nel cielo,  luminoso. Una vita al massimo, sempre al massimo, spesso  e volentieri fuori giri. Forse tra i suoi tanti alter ego il suo sé si rispecchia  nel protagonista del “Il sorpasso” che prima della tragedia crede che tutto sia possibile. Mi ha fatto piacere sapere di essere in sintonia su questo con Alessandro, egregio curatore di quest’omaggio a suo padre, anche lui un po’ extraterrestre, chi segue twitter sa perché.

“Pensare é già essere” ė  il faro che impronta il suo modo di vivere. Frequentare la scuola  di teatro significava  essere attore, giocare basket far parte della  nazionale, intraprendere creare dal nulla a Roma nel 1960 al  Parco dei Daini  il Teatro Popolare una  sfida alla mentalità  allora imperante. Giocata senza finanziamenti pubblici, perderà questa scommessa dopo due anni, ma l’utopia di democraticizzare il teatro resterà viva. Arrendersi mai! La  sua tenacia vince  e nel 1977 ci riprova sposando l’idea  del suo amico Molfese, l’ideatore del Teatro Tenda, che fece epoca, e  va in scena con “ 7 giorni all’asta”,  7 giorni  sul palcoscenico a disposizione  del pubblico fino a notte inoltrata. Dopo  due anni, fa nuovamente capolino  il format del Teatro  Popolare, e a Firenze nasce la Bottega Teatrale, complice Giorgio Albertazzi, una scuola per i giovani. Tanta é la sua passione per questo mondo che nel contratto siglato a soli trent’anni con un’importante major americana impose delle clausole che gli permettessero di non trascurare il teatro, la sua anima. 

Genova dove era nato e a cui rimase sempre legato, città di musica arte poesia e teatro, un bel poker, non lo vide tra i protagonisti dell’indimenticabile Stabile di cui Ivo Chiesa fu l’ineguagliato Direttore. Anzi non risparmiò le critiche per le cifre  faraoniche destinate  agli allestimenti. Non poteva restare insensibile a tali investimenti, avendo creato  ben tre scuole, e altre esperienze di frontiera, tra cui il Teatro Tenda, solo per condividere la sua passione, senza comodi paracadute. 

La direzione Chiesa che mise lo Stabile alla pari con l’Eliseo di Visconti e il Piccolo di Strehler,  lo vide  comunque recitare  le cantiche dantesche insieme ad altri attori  del calibro di  Arnoldo Foá. Fu tale  la folla  che invase il Politeama Genovese l’allora sede dello Stabile che non potendola gestire,  il Teatro interruppe lo spettacolo.

La città si preparava alle celebrazioni colombiane.

Sull’onda del successo di quella esperienza, Gassman torna in una Genova percorsa dalla febbre del cemento, tanti, troppi i cantieri, tra cui quello del  nuovo teatro, il “Teatro della Corte” Lambruschini oggi intitolato a Ivo Chiesa ed é il momento anche della simbolica posa della prima pietra della infinita ristrutturazione  del Carlo Felice, il  magnifico teatro ottocentesco. 

 Gassman,  Pavarotti, Albertazzi, Carla Fracci, Valentina Cortese e molti altri, tutti insieme rendono omaggio alla nuova Genova. Intanto i primi sopralluoghi, nel grande cantiere del Porto antico, nel  1990 vedono Gassman, Renzo Piano e Ivo Chiesa “aggirarsi  già “cacciando” quella balena bianca “ che sarà il cuore delle celebrazioni Colombiane del 1992. Chiesa voleva uno spettacolo memorabile e l’avrà con il Mattatore protagonista dell’Expo  internazionale intitolato “Colombo, la nave e il mare”.

«Moby Dick – raccontava il Mattatore – è un libro molto importante nella mia vita, un testo che ho aperto e riaperto infinte volte”. Da qui é nato  Ulisse e la balena bianca, l’autoritratto della sua anima esposto poi al Porto Antico lo sfondo ideale per il viaggio del suo Ulisse con MobyDicK.  La mostra  é costruita indugiando su tanti  particolare che svelano aspetti insospettati. Il tempo è volato. Il  Ducale deve chiudere.  Il custode ci aveva avvisato che non sarebbero certo bastate le due  ore da me previste per vedere bene questa panoramica.

Quanto avete letto finora in effetti riguarda una parte della sua  vita a raggiera, in mostra echeggiano le poesie  di Giorgio Caproni … Genova fatta a scale… è ancora un Gassman totalizzante  quello che si dedica alla radio e alla tv, memorabili le sue presenze alle varie Canzonissima condotte  dalla grande Mina. Il cinema ?  presentissimo da sempre nella sua vita : Mario Monicelli – il preferito   anche di  Alessandro,  a cui mi associo assegnandogli  l’oscar degli oscar come regista dato il tanto che ci ha saputo dare con garbo ed umorismo – e ancora il cinema di Ettore Scola e Dino Risi. Film toccanti, emozionanti, con un messaggio  comunque costruttivo per illuminare  le zone d’ombre di ogni spettatore. Cosi come  regista affronterà l’affascinante narrazione, tutta in versi, del complesso e forse irresolubile rapporto   tra padre e figlio e quindi tra le generazioni con “Affabulazione” di Pier Paolo Pasolini .

Incontenibile incoercibile generoso intelligente dotato di una memoria straordinaria e di un grande senso dell’umorismo,  duttile fantasioso creativo capace tenace visionario pragmatico sincero coinvolgente coraggioso sia fisicamente che psicologicamente, innamorato della vita tanto viverla in realtà aumentata.

Il custode dispiaciuto  ci fa strada verso  l’uscita, ma vorremmo goderci ancora i video indimenticabili di una TV che   allora istruiva divertendo il proprio pubblico. Uscendo passiamo tra i tantissimi Vittorio Gassman della  galleria dei ritratti a lui dedicata.

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