“Francesco di terra e di vento”
A Bologna la Compagnia del Teatro Minimo di Ardesio (BG) ha proposto l’opera di Umberto Zanotelli dedicata alla figura del santo di Assisi. Un viaggio nella memoria della vita e del messaggio di Francesco, che nonostante i secoli trascorsi rimane attuale e sempre ricco di senso civile e religioso.
di Gabriele Zompì
Lo scorso 19 gennaio al Teatro Dehon di Bologna è andato in scena lo spettacolo “Francesco di terra e di vento” di Umberto Zanoletti proposto dalla Compagnia Teatro Minimo.
Lo spettacolo è stato inserito all’interno della rassegna “Il Sacro a Teatro” a cura di Bruno Nataloni (che ha anche fatto una breve e divertente introduzione), riservata alle nuove forme dello spettacolo a tema religioso.
Tre attori, solo tre attori (Manlio Casali, Gabriele Penner, Giovanni Soldani) sulla scena, ma in grado di creare un’atmosfera ricca di personaggi, di situazioni e di fatti che ruotano intorno alla figura del frate/santo di Assisi.
Lo spettacolo ha una scenografia estremamente sobria e che colpisce a prima vista, fatta solo di una distesa di foglie secche sparse su tutto il palco e un semplice gioco di luci che, volta per volta, illuminano i protagonisti.
Quello proposto dalla Compagnia Teatro Minimo ormai da due decenni è un Francesco un po’ distante dalla classica idea che si tramanda da secoli sul santo poverello di Assisi, tuttavia non viene in alcun modo alterato il suo messaggio di pace e di amore per gli uomini e per la natura, prerogative di tutta la missione francescana.
Gli attori sulla scena non indossano abiti del Duecento, nè il saio francescano, ma un abito più “moderno” fatto di una maglietta grigia, una giacca-camicia color terra e di un paio di pantaloni grigi, per significare la contemporaneità del messaggio francescano, che non conosce limiti temporali o stagioni storiche.
Terra e vento sono quindi gli elementi protagonisti del racconto, visibilmente presenti sulla scena, come nella drammatizzazione. Francesco nel vento sente la voce di Dio, nella terra sente la sua presenza “tangibile” e in tutto il Creato ammirare la potenza del Signore.
Tutto questo la Compagnia del Teatro Minimo lo fa percepire e vivere al pubblico in sala che non può che emozionarsi e alla fine applaudire soddisfatto.