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Fondazione Ricci ETS 3 inediti di Nazareno Giusti esposti per la prima volta a Barga nella personale “Il poeta dei colori e delle parole”

Nazareno Giusti Mostra Barga 2024

La mostra conta 9 sezioni di opere tratte da una produzione vastissima e un evento espositivo dedicato al cinema, a Lucca alla Fondazione Ricci dal 11 maggio al 16 giugno 2024 al Palazzo delle Esposizioni di Lucca dal 12 maggio al 16 giugno 2024

Ingresso libero

Barga, 19 aprile 2024 – I volti della Shoah. Sono 23 le illustrazioni inedite di Nazareno Giusti, giornalista e graphic novelist, che la famiglia intende esporre nella sede della Fondazione Ricci a Barga (via Roma, 20), a 5 anni dalla scomparsa, nella mostra con catalogo “Il poeta dei colori e delle parole” che si tiene dall’11 maggio al 16 giugno 2024 a Barga a ingresso libero, mentre al Palazzo delle Esposizioni di Lucca (ingresso da via del Molinetto) dal 12 maggio al 16 giugno 2024 si tiene il percorso espositivo “Il sogno del cinema italiano” dedicato alle produzioni di Giusti ispirate al cinema. Entrambe le mostre sono a ingresso libero.

Attraverso l’indagine storica e giornalistica e le tecniche dell’illustrazione e del fumetto, in pochi anni Nazareno Giusti ha dato vita a una quantità significativa di produzioni, dagli articoli alle illustrazioni ai graphic novel, alcuni dei quali sono rimasti inediti in seguito alla sua precoce scomparsa nel 2019. In questa esposizione si racconta la sua poetica attraverso una selezione di circa 100 opere tra disegni e bozzetti, per la maggior parte originali, corredate da testi di approfondimento, oltre a pannelli esplicativi.

La novità è proprio il corpus di 23 opere ad oggi sconosciute che fa parte dei lavori rimasti incompiuti: si tratta di una serie di ritratti riconducibili ad un progetto dei volti della Shoah: acquerelli realizzati fra il 2013 e il 2014 che immortalano i protagonisti di questo buio momento della storia umana. Ogni ritratto ha dei colori violenti, dominanti; i volti sono trasfigurati in un’espressione tra lo ieratico e il doloroso, spettatori inermi di una tragedia più grande di loro. Tra di loro, volti che gli uomini hanno reso noti dopo la Guerra, come la giovanissima Anna Frank, Kurt Gerron, star del cinema tedesco, Padre Massimiliano Maria Kolbe, religioso polacco che sacrificò la propria vita prendendo il posto di un padre di famiglia, destinato al bunker della fame, Edith Stein, che dopo la conversione dall’ebraismo divenne Teresa Benedetta della Croce, carmelitana, perse la vita ad Auschwitz, destinata direttamente al suo arrivo alle camere a gas. Árpád Weisz, il leggendario allenatore della squadra di calcio del Bologna, che dopo la gloria sui campi sportivi incontrò la morte, pure lui ad Auschwitz. Ma ci sono anche i volti dei narratori, coloro che attraverso la propria voce e la propria espressione hanno raccontato la Shoha. Art Spiegelman, figlio di sopravvissuti ad Auschwitz, autore del famosissimo fumetto “Maus”; il regista Roman Polanski, Primo Levi, Elie Wiesel. E poi gli angeli, coloro che si impegnarono per salvare gli ebrei e le persone a rischio deportazione, sempre sotto silenzio e gratuitamente: Oskar Schindler, noto per “Schindler’s list”, Giorgio Perlasca, conosciuto come “lo Schindler italiano”, ed altri. Nazareno lavorò ampiamente su Giovanni Palatucci, funzionario di polizia di stanza a Fiume, morto nel campo di concentramento di Dachau dopo aver operato per anni, all’interno del sistema, nel tentativo di salvare gli ebrei. Su Palatucci Nazareno scrisse il volume “L’ultimo questore”, volto a smentire le voci sorte a discredito dell’operato di Palatucci. Una ricerca rigorosa e documentata che gli ha meritato nel 2015 il riconoscimento di “Paladino delle Memorie”.

Il filo rosso della mostra è infatti quello della scelta poetica fatta da Giusti, teso verso una selezione di soggetti ai quali in qualche modo sentiva che dovesse essere “resa giustizia”, raccontando ancora la loro storia sotto una diversa luce, facendo emergere i loro ideali, i loro valori e il loro senso di giustizia, per offrire una lettura diversa da quella storicizzata. Giusti era un esploratore della memoria che dai suoi viaggi di documentazione e interpretazione riportava a casa storie ispirate da uomini che mostravano coerenza e aderenza ad un ideale, sincerità e onestà di prospettiva visuale.

La mostra è articolata in 9 sezioni tratte dalla produzione del narratore originario di Barga.

Si inizia con tavole tratte dalla storia su Matilde di Canossa pubblicata il 19 luglio 2015 sulle pagine della «Lettura» del «Corriere dellaSera»: una breve graphic novel dedicata a questaprotagonista del Medioevo italiano, una figura alla quale si avvicinò, attratto dalsuo fascino ma altrettanto incuriosito dall’importante ruolo che la contessa ebbe in Valledel Serchio.

Si prosegue con la storia di Monsieur Cheval, il postino che costruì il palazzo dei sogni, uscita su Agorà cultura del quotidiano “Avvenire”il 12 agosto 2016, di cui in mostra, per motivi di spazio, sono esposte solo alcune tavole. Racconta di un uomo che da solo si costruì il suo castello lavorando per lunghi anni. È una storia vera e questo castello si trova nel sud-est della Francia, ad Hauterives, un paesino della regione della Drôme. A realizzarlo è stato Ferdinad Cheval, un postino vissuto alla fine dell’Ottocento, che ebbe la fortuna di vedere il successo del suo lavoro realizzato in vita: iniziarono a uscire articoli, la notizia si sparse per tutta la Francia, e lui economizzò la sua creatura tanto da far pagare un biglietto ai curiosi (e numerosi) visitatori.

Giusti si è confrontato anche con una figura grande per la sua terra natale, quella di Giovanni Pascoli. Nell’estate del 2012, nell’ambito del Festival Tra le Righe, Nazareno Giusti realizzònell’atrio di Palazzo Pancrazi, sede municipale di Barga, una mostra di acquerelli dedicataa Giovanni Pascoli, inserita tra le iniziative dedicate al poeta nel centenario della scomparsa, unendo i personaggi, gli argomenti e i paesaggi conosciuti dell’autore: la vita pubblica del poeta, il suo impegno politico giovanile, le amicizie, il suo legame con la Valle del Serchio, ove si stabilì nel 1895, e della quale raccolse le tradizioni, il dialetto, le istanze sociali, trasfondendole nella propria poesia. Nazareno era riuscito, in tempi non sospetti, a cogliere tutta la straordinaria attualità di Giovanni Pascoli. La curiosità di Nazareno su Pascoli si orientò anche ad alcuni aspetti biografici: sulle pagine del quotidiano «Avvenire» articoli sui rapporti di Pascoli con gli Scolopi (8 maggio 2016) e con Gabriele d’Annunzio (1 giugno 2017); numerosi anche i suoi contributi apparsi sul Giornaledibarganews tra il 2012 e il 2015.

Nel 2008, in occasione dei 150 anni dalla nascita di Giacomo Puccini, Nazareno Giusti aveva fatto una operazione analoga con i testi e le illustrazioni di un libretto dal titolo: “Giacomo Puccini… scrutando l’eternità”. Le pagine, pubblicate dal Comune di Lucca, città natale del compositore, mettevano insieme due dei suoi fiori all’occhiello: il grande operista e il fumetto. La città dei Comics intendeva dare ad un giovane artista (aveva allora solo diciannove anni) l’opportunità di confrontarsi con la grande storia della Lucchesia, rielaborandola con un linguaggio moderno e in grado di dialogare con i nostri tempi. È con questo spirito che Giusti ha messo mano alla vivace biografia pucciniana e ai personaggi partoriti dalla mente del musicista, traducendoli nel proprio linguaggio visivo.

È invece un graphic novel di 165 pagine uscita nel 2014 per Hazard, che Giusti dedica al pittore e scultore Ligabue: in questa sezione sono esposte alcune illustrazioni a tutta pagina nelle quali il pittore compare in disegni che trasmettono i toni e gli umori di alcuni momenti della sua, per lo più difficile, esistenza.

A Giovanni Guareschi, Giusti dedica i due volumi del graphic novel uscito per Hazard nel 2013. Anche in questa sezione una selezione di tavole e pagine descrive un Guareschi a tutto tondo, dalla nascita alla morte attraverso periodi duri come quello dell’internamento nel campo di Czestokowa in Polonia, in una narrazione volta a dimostrare il valore dell’uomo dietro alla condanna di alcune critiche aprioristiche.

Bartolomeo Vanzetti e Nicola Sacco sono al centro di un lavoro di Giusti che mette in luce, oltre all’ingiustizia della condanna a morte avvenuta, anche l’attuale difficoltà alla riabilitazione della loro memoria, negli Stati Uniti d’America. I due, attivisti e anarchici italiani, furono arrestati, processati e condannati a morte con l’accusa di omicidio di un contabile e di una guardia di un calzaturificio. A nulla valsero le proteste, l’intervento del Governo italiano e la presa di posizione di molti famosi intellettuali: Nick e Bart (come venivano chiamati) vennero uccisi sulla sedia elettrica nel 1927.

“Nell’ambito della straordinariamente ricca produzione dell’indimenticato Nazareno Giusti le tavole che volle dedicare al martirio di Guido Rossa segnano un capitolo di centrale rilevanza – scrive Umberto Sereni nel testo di accompagnamento alla sezione dedicata a “La firma: Guido Rossa un operaio contro le BR”, opera che esce nel 2010 per una prima edizione seguita da altre due con il titolo cambiato in “Guido Rossa un operaio contro le BR”. Guido Rossa è un operaio comunista ucciso il 24 gennaio del 1979 da un commando delle Brigate Rosse che lo attese all’uscita di casa, colpevole di aver denunciato un brigatista che diffondeva volantini all’Italsider di Genova.

L’ultima sezione è quella dedicata ai volti della Shoa.

Il sogno del cinema italiano. In parallelo all’esposizione barghigiana, nel Palazzo delle Esposizioni di Lucca viene inaugurata domenica 12 maggio una mostra con otto opere a tecnica mista a sviluppo orizzontale, oltre a una locandina, dedicate al cinema italiano e realizzate da Nazareno in occasione di una esposizione del 2014 alla  Galleria Blackbird Gallery di Chicago alla quale ha partecipato insieme agli artisti Pepper Pepper e Keane. Le otto illustrazioni sono liberamente ispirate ai film “Il Casanova” (ITA, 1976) di Fellini, “Novecento” (ITA, 1976) di Bertolucci, “Cristo si è fermato a Eboli” (ITA, 1979) di Francesco Rosi, “Nuovo cinema Paradiso” (ITA, 1988) di Tornatore, “Nuovomondo” (ITA, 2006) di Crialese, “Mediterraneo” (ITA, 1991) di Salvatores, “Il Vangelo secondo Matteo” (ITA, 1964) di Pasolini e “Il Postino” (ITA, 1994) di Michael Radford. La locandina dell’esposizione, anche’essa in mostra, è realizza insieme a Keane e Pepper.

Nell’ambito della mostra, sabato 25 maggio 2024 alla Fondazione Ricci, si terrà anche un incontro gratuito di aggiornamento fomativo per giornalisti “La scelta del giornalismo tra lavoro sulle fonti, individuazione e gestione delle fake news, trasmissione dei contenuti attraverso il graphic novelism”, organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Toscana.

Nazareno Giusti, classe 1989, diplomato all’Istituto Superiore Artistico “A. Passaglia” di Lucca, ha iniziato da giovanissimo a interessarsi alla storia e al fumetto, si è formato da giovane come giornalista sulla testata on line “LoSchermo.it”, attivando collaborazioni con testate nazionali quali l’inserto “La Lettura” del Corriere della Sera, “Avvenire” e “Il Giornale Off”. Ha realizzato prodotti audiovisivi, illustrato pubblicazioni, scritto centinaia di articoli, edito diversi volumi tra i quali “Giovanni Palatucci. Una vita da (ri)scoprire” (Tralerighe Libri, 2014) e i graphic novel “L’ultimo questore. La vera storia di Giovanni Palatucci, il poliziotto che salvò migliaia di ebrei” (Belforte editore, 2010), “Non muoio neanche se mi ammazzano. Vita di Giovannino Guareschi”, in 2 volumi (Hazard, 2013), “Ligabue il ruggito” (Hazard edizioni, 2014), “Guido rossa un operaio contro le BR” (Round Robin, 2017), presentato alla Camera dei Deputati.

Sue opere e fumetti sono stati esposti in varie località d’Italia, negli Stati Uniti d’America (a Chicago, in Illinois, alla Blakbird Gallery), a Roma nella mostra voluta dal giornalista Giuseppe Pollicelli, autore dei testi del graphic novel “La profezia di Pasolini, morire mi nuoce”, uscita sul Corriere della Sera, settimanale “La Lettura”.

In mostra permanente, oltre che a Coreglia Antelminelli nel palazzo comunale, i suoi lavori si possono vedere al Museo Malle di Dronero (CN), al Museo di San Salvatore (corto su Sergio Lucio Catilina) a Pistoia, al Castello Ducale di Torremaggiore (FG), nella sede della storica Pro loco di Castelnuovo di Garfagnana (LU) e nella sede della Fondazione Ricci di Barga. Ha visto i suoi lavori riconosciuti con diversi premi. Prematuramente scomparso nel 2019, nel 2022 Lucca Collezionando, il festival vintage pop, gli ha dedicato una mostra e il premio “Collezionando alla memoria”.

INFORMAZIONI

La mostra “Il poeta dei colori e delle parole” è realizzata dalla Fondazione Ricci e dalla famiglia Giusti, in collaborazione con l’Istituto Storico Lucchese sezione di Barga grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, con il patrocinio del Comune di Barga, della Provincia di Lucca, dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana, di ANAFI, di Lucca Crea (Lucca Comics&Games), de “la Lettura” supplemento del “Corriere della Sera”, del Club dei Ventitré (Guareschi), di Unitre Barga; il titolo è una citazione di Vincenzo Pardini; sarà aperta dall’11 maggio al 16 giugno 2024 a ingresso libero con i seguenti orari: martedì 11-13, sabato e domenica 11-13 e 17-19.

“Nazareno Giusti. Il poeta dei colori e delle parole – Il sogno del cinema italiano”, al Palazzo delle Esposizioni di Lucca, con ingresso da via del molinetto, sarà aperta dal 12 maggio al 16 giugno dal martedì alla domenica dalle 15 alle 19.Info: Fondazione Ricci ETS, 0583724357, fondricci@iol.itwww.fondazionericci.info, Facebook “Fondazione Ricci ETS”, Instagram “fondazione_ricci_barg

Nazareno Giusti i volti della Shoah

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