IL PENSIERO MEDITERRANEO

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Film LE MIE POESIE NON CAMBIERANNO IL MONDO al Cinema Beltrade Su Patrizia Cavalli

patrizia cavalli film

di Serena Rossi

L’altro giorno lunedì 18 settembre 2023 ore 17 al Cinema Beltrade a Milano ho visto il film Le mie poesie non cambieranno il mondo dedicato alla poeta Patrizia Cavalli.

Bello e ironico. Lei bella e simpatica molto romana e gentile ha condotto l’intervistatore negli spazi della sua vita e della sua poesia inducendo curiosità e familiarità.

All’inizio Patrizia era una studentessa di Filosofia impacciata, come dice di sé Buffa e curiosa di tutto, da bimba leggeva solo fumetti, poi si è aperta alla letteratura.

Dalla cittadina di Todi che le stava stretta dove ironicamente scappava spesso in autostop approda a Roma molto sola e infelice. Inizia a frequentare Cinema e teatri e conosce diversi ambienti tra cui intellettuali internazionali dove conosce la sua attuale compagna da oltre 50 anni. Lei sottolinea nel film documentario che ha avuto altri amori.

Le poesie della Cavalli come lei stessa ammette sono quasi tutte ispirate ad amori folli pieni di gelosia e spesso nascosti.

Mai dichiarati se non da entrambe le parti.

Questa pazza furiosa meravigliosa vita.

Così recita Patrizia in televisione.

Simpaticamente partecipa con Mika ad una trasmissione televisiva in prima serata.

Proprio come una star.

Lineamenti dolci occhi languidi labbra morbide un bel viso femminile in disaccordo con vestiti sempre maschili così si presenta questa grande poeta romana.

Fortunatamente ha avuto buoni riconoscimenti in vita anche se mai sufficienti. Sfortuna volle il suo grande amore vissuto per il gioco del poker per cui perse parecchie fortune.

Una grande poeta. Uno stile originale e intellettuale stimolante e colto alla Penna alla Raboni, suoi maestri preferiti.

Un personaggio che nel film mostra una personalità focosa e vera, originale e reale direi un grande Maestro.

Essere testimoni di se stessi da Il cielo (1981)

Essere testimoni di se stessi

sempre in propria compagnia

mai lasciati soli in leggerezza

doversi ascoltare sempre

in ogni avvenimento fisico chimico

mentale, è questa la grande prova

l’espiazione, è questo il male.

L’io singolare proprio mio da L’io singolare proprio mio (1999)

Quasi sempre chi è contento è anche volgare;

c’è nella contentezza un pensiero

che ha fretta e non ha tempo per guardare

ma passa via compatto e maniacale

e reca oltraggio volgendosi a chi muore

Avanti con la vita, su, coraggio!

Chi è fermo nel dolore non frequenti

gli allegri e disinvolti corridori

ma solo i passi lenti dei suoi uguali.

Se una ruota s’inceppa e l’altra gira

quella che gira non smette di girare

ma avanza quanto può e trascina l’altra

in una corsa povera e sghimbescia

finché il carretto o si ferma o si rovescia.

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Fra le voci più importanti della poesia contemporanea, nata e cresciuta a Todi, dopo aver frequentato il liceo classico Jacopone da Todi, nel 1968 si trasferisce a Roma. Durante gli studi di filosofia conosce Elsa Morante che scopre in lei la vocazione per la poesia, e dalla cui frequentazione scaturì, nel 1974, la sua prima raccolta di poesie, a lei dedicate. Nel 1976 venne inserita da Biancamaria Frabotta nell’antologia Donne in poesia – Antologia della poesia femminile in Italia dal dopoguerra ad oggi, insieme ad autrici come Maria Luisa Spaziani, Vivian Lamarque, Amelia Rosselli, Anna Maria Ortese.

Pubblicò per la Collezione di poesia di Einaudi alcune raccolte di successo: Le mie poesie non cambieranno il mondo (1974), Il cielo (1981), L’io singolare proprio mio (1992). Queste tre sillogi verranno riunite nel volume Poesie (1974-1992) (1992). Pubblica, sempre con Einaudi: Sempre aperto teatro (1999, Premio Letterario Viareggio-Repaci),[7] Pigre divinità e pigra sorte (2006, Premio Dessì), Datura (2013) e Vita meravigliosa (2020).

La sua unica prova narrativa fu la raccolta di prose Con passi giapponesi (2019), vincitrice del Premio Campiello – selezione Giuria dei Letterati.

Sempre per Einaudi tradusse Anfitrione di Molière e il Sogno di una notte d’estate di Shakespeare; dello stesso autore tradusse inoltre Otello, messo in scena dal regista e attore Arturo Cirillo nel 2009.

Insieme alla cantautrice Diana Tejera realizzò nel 2012 il libro/disco Al cuore fa bene far le scale edito da Voland/Bideri. Con Tejera e Chiara Civello scrisse il brano E se (Premio Betocchi – Città di Firenze 2017).

Muore nel giugno del 2022 a Roma, all’età di 75 anni, dopo una lunga malattia.


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