Ereditare patrimonio, non è da tutti
di Riccardo Rescio
I patrimoni si consolidano e si implementano nel tempo attraverso e con il concorso di un insieme di componenti, che non sono mai casuali, ma frutto di intuizioni, determinazioni, voglia di fare, di costruire, di migliorare e soprattutto di capacità di adattamento alle realtà che cambiano, alle esigenze che si modificano, ai mercati che si alternano.
Senza considerare un altro aspetto determinante, la capacità di usufruire, applicare e utilizzare, tutte le opportunità che la tecnologia del tempo offre per ideare, progettare, realizzare e comunicare le rispettive offerte in termini di prodotti e servizi.
Tutti noi, indigeni di questo meraviglioso, ricco e unico Paese chiamato Italia, che abbiamo ereditato l’incommensurabile patrimonio che esso racchiude, non siamo in grado di poterlo gestire, rischiando di fare la fine di chi, baciato dalla fortuna, vince una grossa cifra alla lotteria e, impreparato a gestire il denaro non guadagnato, perde la testa e finisce con lo sperperare il tutto.
Agire a livello istituzionale, famigliare o personale, con azioni, operazione e interventi, a macchia di leopardo, per rimediare o tamponare falle, denota una incapacità di fondo di gestire un piccolo o grande patrimonio, con il rischio di depauperarlo.
La mancanza di visione globale, l’incapacità di visione prospettica, l’assenza di cultura fatta di collaborazioni e sinergie tra loro complementari, non fa che peggiorare qualsiasi situazione.
Le tante, reali, indispensabili esigenze, tra loro imprescindibili, che necessitano al nostro Paese, devono essere affrontate con una metodologia, di cui abbiamo già da tempo coniato il nome, ma a cui non abbiamo ancora dato sostanza reale, si chiama “Sistema Italia“, ed è quella metodologia indispensabile per far divenire nei fatti e non solo nelle enunciazioni, quella realtà che l’Italia merita di essere.