Era una notte di luna piena d’agosto
Di Pompeo Maritati
Tutti avevano le finestre aperte per far entrare la luce argentea della luna. Una notte senza vento ma senza il solito caldo infernale di ferragosto.
Alcuni passanti attardandosi nel godere di questa splendida nottata, invadevano la quiete con il loro vociare che non era fastidioso, anzi per certi versi mi facevano compagnia..
La distesa pace notturna veniva di tanto in tanto disturbata dall’ululato di una cane, quasi volesse invitare la sua bella cagnetta in calore.
I colori di una notte d’estate di luna piena sono molto belli, ispirano i poeti, agevolano il proliferare di nuovi amori , consolidando quelli più vecchi.
Affacciato alla finestra guardo scorrere davanti a me il film della mia vita. Passano le immagini in bianco e nero di un tempo troppo remoto per poi lasciare lo spazio a quelle colorate. Scene girate nel corso di questi ultimi 70 anni, dove al protagonista, assegnerei senza indugio il premio Oscar, per la migliore interpretazione. Quel protagonista, lo avevate già capito sono proprio io.
Che strani effetti fa una notte così lucente.
E dopo tutta questa armoniosa e romantica nostalgia vedo passare sotto la mia finestra una bella signora, ha i capelli corti, gli occhi lucidi messi in risalto da qualche raggio di luna impertinente. Che strano ho intravisto i suoi occhi ma non i lineamenti del suo viso.
Ha un suo incalzare lento, pare non avere fretta, anche se percepisco una sua latente sofferenza. Osservo il suo andamento, elegante ma triste. Il Suo incedere lento sembrava come se non avesse alcuna fretta di arrivare. E se invece voleva solo allontanarsi da qualcosa che l’aveva turbata? Un amore naufragato in una notte di luna piena? Poveretta, ho pensato, chi sa , forse è stata lasciata dal suo uomo, come potrebbe averlo scoperto insieme ad un’altra.
Mi sono così assorto dal voler capire cosa avesse quella bella signora senza rendermi conto che era mia sorella, che stava rincasato a piedi e che in questi giorni era stata colpita da una fastidiosa congiuntivite.
Com’è il nostro mondo, quello che vorremmo vedere spesso ce lo costruiamo intorno a noi, certi di comprenderlo, dando sfogo alla nostra ingegnosa e fervida fantasia, perdendo così di vista la realtà.