IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Emergenza roghi in Terra Salentina

Albero bruciato (Foto dal Web charge.org)

La nostra Rivista on line Il Pensiero Mediterraneo sostiene l’iniziativa di Charge.org sulla richiesta di un Piano straordinario di rigenerazione paesaggistica, Pubblichiamo il testo della petizione.

fotografia di albero incendiato
Roghi nel Salento (Foto dal web charge.org)
Nella bellissima terra salentina, c’è un’emergenza che sembra non avere fine: i roghi continui stanno devastando l’intera area! Non si tratta solo di preservare l’olivicoltura, che in questa regione ha una tradizione centenaria, ma dei fuochi appiccati ai rifiuti, oltre che agli olivi secchi, che devastano, desertificano e ci tolgono l’aria. Persino il Corpo dei Vigili del Fuoco ha ammesso di essere in affanno nel gestire l’emergenza. Non si è mai affrontata la questione dell’abbandono rurale con una nuova pianificazione ecologica e ne stiamo pagando le conseguenze. Chiediamo al presidente Emiliano di stilare un piano per la prevenzione e il monitoraggio dell’emergenza. Tu vuoi darci una mano a salvare la nostra terra?
Salento, Puglia: Piano straordinario di rigenerazione ecologica e paesaggistica
oltre 33.000 hanno già firmato la petizione di Salviamo gli Ulivi del Salento. Arrivando a 35.000* firme sarà la petizione più firmate da Charge.org ! Firma con un solo click
Il Salento è una terra di rara bellezza, dall’entroterra al mare. Una bellezza ancora viva e che resiste, custodita e rinnovata dai suoi abitanti, tra tradizione, sapienza antica, talento e innovazione. Ma oggi questa bellezza è più che mai in pericolo. Il Salento brucia. È l’emergenza degli incendi e della desertificazione. Siamo ben oltre il problema del disseccamento degli Ulivi, che negli ultimi due secoli hanno costituito la presenza arboricola dominante del territorio: ci troviamo in deficit di ossigeno, aggravato dalla persistenza di roghi costanti nocivi anche per le nostre vie respiratorie, non abbiamo chiome di alberi né più verde, è gravemente compromesso l’habitat naturale che consente all’uomo e agli animali di vivere un equilibrio biologico adeguato alla loro sopravvivenza.

La questione, nel Salento, è ormai complessa ed è una Questione Rurale, non più solo agricola. Non siamo più di fronte alla sola crisi del comparto olivicolo ma a un’emergenza ecologica, dove l’Ecologia, lo ricordiamo, è l’equilibrio delle interazioni tra le componenti della vita: organismi e ambiente, uomo e natura. Ecco quello che sta succedendo: non abbiamo affrontato per tempo la questione dell’abbandono rurale e programmato una nuova pianificazione ecologica del territorio per creare nuove e sane opportunità di economia per le comunità locali, lasciando spazio all’avanzamento del degrado e alla crisi della sicurezza. 

Non siamo più aggrediti dai soli incendi boschivi. Proliferano i roghi di rifiuti abbandonati (i Comuni registrano ritardi impietosi di gestione del monitoraggio e dei controlli) e soprattutto, in coda all’abbandono e allo stato di incuria dei nostri campi, si moltiplicano gli incendi appiccati ad ulivi secchi e, insieme a loro, rischia di essere compromessa la vegetazione rimanente (mandorli, fichi, macchia mediterranea, carrubi, querce, pini..) che richiederebbe oggi misure specifiche e straordinarie di tutela.
A denunciare le difficoltà di gestione dell’emergenza è l’appello del Corpo dei Vigili del Fuoco, dichiarando l’insufficienza delle proprie forze (400 le chiamate pervenute al Comando di Lecce solo nel mese di maggio, come dichiarato da Coldiretti a Leccesette il 5 giugno scorso). Paradossalmente, le prescrizioni della Regione Puglia in materia di prevenzione della diffusione della Xylella e degli incendi che hanno obbligato alla pulizia dei campi, sembrano aver involontariamente determinato un’impennata dei roghi, frutto di un’interpretazione incivile della regola, anche a fronte della carenza di misure efficaci di sostegno finanziario per la gestione degli uliveti disseccati: è più economico, pertanto, bruciare che pagare operai per decespugliare o far passare il trattore o procedere all’espianto con mezzi meccanici degli ulivi irrecuperabili.
Ai danni ambientali si aggiungono le gravi conseguenze sull’economia agro-alimentare e turistica. Un territorio agricolo sempre più ammalato e abbandonato non potrà più garantire in futuro prodotti agro-alimentari sani e di qualità, oltre a vedersi sottratto un patrimonio ambientale e culturale preziosissimo per i Salentini e per l’industria turistica.
A fronte di questa grave emergenza e delle altrettanto gravi conseguenze sul futuro dell’economia agricola, rurale e turistica del Salento, riteniamo sia giunto il momento di superare i ritardi e le inefficienze di intervento accumulate fino ad ora dai governi e dalle amministrazioni a tutti i livelli (regionale, provinciale, comunale), intraprendendo con tempestività un’azione politica e amministrativa coordinata, che con più coraggio e determinazione contrasti ogni possibile interesse speculativo, per farsi soggetto di una chiara e significativa inversione di rotta rispetto al degrado attuale e alla condizione di emergenza ambientale.
CHIEDIAMO PERTANTO AL GOVERNATORE DELLA REGIONE PUGLIA E AI PRESIDENTI DELLE PROVINCE DI LECCE, BRINDISI E TARANTO: 
di attivare un immediato Piano straordinario per la gestione dell’Emergenza incendi estivi, chiedendo allo Stato e agli Organi preposti il rinforzo delle risorse umane e tecniche dei Vigili del fuoco, dell’Arif e del Corpo forestale a presidio del territorio;
di mettere in campo misure di incentivo finanziario e un servizio capillare di consulenza agro-forestale ai proprietari terrieri per la riforestazione e l’impianto di specie arboricole compatibili con la vocazione ecologica e paesaggistica del territorio; di realizzare un sistema continuativo di monitoraggio e messa in trasparenza nei confronti della cittadinanza sulle misure di sostegno e incentivo messe in campo e sui risultati conseguiti.
CHIEDIAMO, INOLTRE, CHE LA REGIONE PUGLIA E LE PROVINCE DI LECCE, BRINDISI E TARANTO SI COORDININO CON I COMUNI E LE LORO FORME ASSOCIATIVE PER 
attivare a livello territoriale/intercomunale unità di intervento incaricate di sensibilizzare, motivare e affiancare i proprietari dei terreni nell’utilizzo corretto ed efficace degli incentivi per la riforestazione e alla rigenerazione ecologica del territorio;
formare e rendere operativi corpi di vigilanza ambientale in collaborazione con la cittadinanza ai fini del continuo ed efficace monitoraggio delle fonti di rischio e dell’intercettazione e segnalazione tempestiva dei principi di incendio.
Ci auguriamo che tutto questo avvenga nella direzione di superare al più presto le lacune e insufficienze sul piano legislativo, amministrativo e finanziario, affinché sia concretamente avviata un’efficace azione di contrasto alla desertificazione del territorio, di riconversione ecologica della terra, di tutela e valorizzazione del paesaggio, del patrimonio materiale e immateriale rurale, di riforestazione e sviluppo sostenibile in armonia con la salute dell’habitat, degli ecosistemi e dei suoi abitanti.

I dati contenuti nell’articolo pubblicato sono tratti dal sito https://www.change.org/p/salento-puglia-piano-straordinario-di-rigenerazione-ecologica-e-paesaggistica-delle-aree-rurali

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