IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Ecce Homo – Una storia spaziale – Aeronautica Militare Italiana

Roberto Vittori

di Tiziana Leopizzi

Non è facile descrivere la ridda di sensazioni che si provano di primo acchito entrando in contatto con lo sguardo di questo personaggio, accanto al quale ci si sente al sicuro: parliamo di Roberto Vittori, nato a Viterbo 58 anni fa, la magnifica Città dei Papi.  La sala gremita alla conferenza organizzata dall’Ambasciata d’Italia in Paraguay per presentare la candidatura di ROMA EXPO 2030 in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Agenzia Spaziale del Paraguay. Bastano pochi muniti perché il pubblico si faccia attento, catturato dalla cultura e dalla grande umanità, che il generale, perché è anche generale, stempera in una buona dose di ottimismo consapevole.

Consegue la laurea in fisica alla Federico II a Napoli, diventa presto pilota militare, poi astronauta, ingegnere di volo, sperimentatore, esploratore dello spazio, istruttore, collaudatore, giustamente Generale di Brigata Aerea, nel frattempo si sposa con Valeria Nardi, hanno 3 figli, Edoardo, Davide ed Enrico di pochi mesi.  

La sala gremita alla conferenza organizzata dall’Ambasciata d’Italia in Paraguay per presentare la candidatura di ROMA EXPO 2030 in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Agenzia Spaziale del Paraguay.

 Abbiamo potuto essere partecipi in maniera semplice e piana delle sue esperienze – uniche – come fossero cose alla portata di tutti, raccontate con fine umorismo, nonostante la scienza sia sua compagna di vita abituale, sapendo poi come sa che ogni gesto può essere fatale.  

È un vincente ma è l’ultima cosa a cui pensa e ambisce.

È molto simpatico, sa ridere dote rara, infilza allegramente l’insinuante “risus abundat in ore stultorum” di buona memoria. Non dimentichiamo Umberto Eco e Il nome della Rosa, a proposito della scomparsa del libro di Aristotele, un pericolo per l’allora cupa cultura imperante che continua comunque a opprimerci. 

Roberto Vittori di nome e di fatto ci tiene a trasmettere al pubblico le magiche sensazioni scaturite dalle esperienze spaziali. Le ha conquistate, come ci tiene a sottolineare passo dopo passo, con pazienza costanza e passione: godere della sublime visione della terra galleggiando nello spazio al di fuori della navicella spaziale, non gli fa dimenticare che al più presto non si debbano più disperdere 

nello spazio il razzo che li ha portati a destinazione. Sua prima preoccupazione ora è la realizzazione di navi spaziali terra cielo terra come gli aerei: decollo, volo e atterraggio. 

La grandiosa conquista di aver creato una stazione spaziale internazionale, che esiste da quasi trent’anni, è una realtà che dovrebbe godere della costante attenzione dei media. In questo mondo afflitto da notizie sconvolgenti sapere cosa accade a bordo della ISS dove trionfa non solo la pace ma una generosa collaborazione, sarebbe se divulgata un costante incentivo ad assorbire tale mentalità nel nostro quotidiano, dal mondo della politica a quello del lavoro, alla scuola. 

Il panorama da lassù è indescrivibile, appena possibile me lo godevo dall’oblò… per dare un’idea ricorda la vista del cielo terso come si può vedere dal deserto.

Si commuove al ricordo di tanta bellezza … La Terra è una magia, il suo colore blu, l’effetto tridimensionale che non è possibile riprodurre nelle fotografie

Un ragazzo si fa coraggio e chiede come si vive a bordo. La nostra abitazione è la colonna verticale che, come si vede, costituisce la spina dorsale dei pannelli solari. Qui si galleggia costantemente e si è sottosopra, e mangiare bere dormire andare in bagno, tutte le nostre azioni più banali diventano una conquista, si capisce presto, per fare un esempio che con le gambe si deve abbracciare il lavandino, per spostarsi da una parte all’altra, occorre spingersi, galleggiando nell’aria! Insomma, nello spazio diventiamo delle specie di uccelli-pesci!

Il cibo continua, per ora soprattutto americano e russo, è parzialmente disidratato o liofilizzato. Non posso dire che sia buono, anzi… bere le prime volte è strano perché l’acqua si conforma in una palla sopra la testa e anche dormire, fa venire in mente Procuste per certi versi, non è così confortevole perché galleggiamo anche noi, nulla cade, e quindi non ci si può sdraiare per riposarsi.

 Si galleggia di notte come di giorno, la sensazione è strana, e poco rilassante.  

In una prossima missione mi piacerebbe portare i bambini perché sono profondamente convinto che siano proprio gli occhi dei bambini quelli che meglio di ogni altro sanno vedere e capire come meglio utilizzare il potenziale dei nostri progetti spaziali. L’Umanità, dalla comparsa dell’uomo sulla terra, sta vivendo una rivoluzione cultural-tecnologica-sociale mai accaduta prima, fulminea e con molta tranquillità ci anticipa che tra una manciata di anni faremo rifornimento di idrogeno e le auto saranno in grado di scaricare acqua non più gas di scappamento.  L’idrogeno ce lo darà lo spazio, la luna, e quindi spiega l’avventura spaziale è funzionale alla sopravvivenza del Pianeta Azzurro e colpito profondamente ci tiene a ripetere l’incredibile sottigliezza della nostra atmosfera a cui la terra deve il suo affascinante blu.

Sorride e il suo porsi rassicura il pubblico e parla di libertà, di democrazia che si sta pericolosamente riavvolgendo comprimendosi su sé stessa, ricorda che sono i limiti che ci portano alla conquista della libertà, che questa non si può regalare ma si deve desiderare e conquistare

Tante le mani alzate…C’è tempo ancora per una domanda: L’Italia com’è dallo spazio? Bellissima. Durante la missione Marco Polo, nel 2002, non perdevo occasione di guardarla dall’oblò della Stazione Spaziale.

Mai avrei immaginato tutto questo. Ho seguito un percorso, soprattutto in Aeronautica, come giovane ufficiale Pilota, attraverso le varie qualifiche operative. Ho considerato seriamente la possibilità di diventare astronauta solo quando mi sono candidato al concorso per astronauta indetto nel 1998 dall’Agenzia Spaziale Italiana. Nella mia esperienza, il completamento del percorso professionale complesso è stato più simile ad una maratona che a uno sprint! A piccoli passi, con la forza dell’ottimismo e l’entusiasmo di chi si sente protagonista del proprio futuro.

Gli applausi scrosciano…

Si ringrazia:

L’ Ambasciata di Italia in Paraguay e la Agencia Espacial del Paraguay e il Ministerio de Defensa Nacional

 Crediti: Vittori zero gravity flight training e Ellequadro Doc

 Estratto dal CV

Nato a Viterbo, Italia ha 58 anni

Missioni spaziali: STS-134Sojuz TM-34Sojuz TMA-6Sojuz TM-33Sojuz TMA-5

Missioni spaziali: STS-134, Sojuz TM-34, Sojuz TMA-6, Sojuz TM-33, Sojuz TMA-5

Istruzione: Università degli Studi di Napoli Federico II, Accademia Aeronautica

Primo volo nello spazio: Sojuz TM-33

Tempo nello spazio: 35g 12h 26m

Agenzia spaziale: Agenzia spaziale europea, Agenzia spaziale italiana

Premi: Medaglia per i contributi alla conquista dello spazio

25 aprile/ 5 maggio 2002 Roberto Vittori partecipa alla missione taxi-flight “Marco Polo” diventando il primo astronauta italiano a partire dalla base di lancio di Baikonur alla volta della Stazione Spaziale Internazionale, grazie a un accordo tra ESA, ASI e Rosaviakosmos, l’Agenzia Spaziale Russa.

La missione porta a termine con successo uno dei principali obiettivi: la consegna della nuova Soyuz TM-34, la “scialuppa di salvataggio” per gli astronauti dell’equipaggio permanente della Stazione in casi di emergenza.

15/25 Aprile 2005 svolge Eneide la sua seconda missione “Eneide”, sulla Stazione Spaziale Internazionale. In qualità di ingegnere di volo all’andata che per il rientro a terra, Vittori occupa un ruolo attivo nella guida e nelle fasi di attracco della navicella Soyuz. A bordo della ISS, porta a termine anche un intenso programma di esperimenti.

16 maggio/ 1giugno 2011 Sua terza missione mirata all’assemblaggio sulla Stazione Spaziale Internazionale, la STS-134.

La possibilità di volo di Vittori allora derivava da un accordo bilaterale tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la NASA. La missione era nominata DAMA. Oltre alla consegna dell’Express Logistics Carrier, il principale obiettivo della missione era l’installazione sulla Stazione Spaziale dell’AMS-02, lo Spettrometro Alfa Magnetico per la rilevazione dei raggi cosmici e per esaminare le fondamenta della “materia oscura” e l’origine dell’universo. Uno dei compiti principali di Vittori era di agganciare, con il braccio robotico dello Shuttle, l’AMS-02 alloggiato nel vano di traporto e ancorarlo alla ISS per l’installazione. Questa è stata l’ultima missione dello Space Shuttle Endeavour.

In preparazione la sua IV  missione

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