È giovedì, il giorno dei vernissage, il giorno dei “nuovi inizi”, il giorno d’inaugurazione della maggior parte delle esposizioni nella ville lumière, Parigi
di Bianca Apollonio
È giovedì, il giorno prima del fine settimana, quello in cui la fatica della metropoli inizia a spintonare in maniera invadente domandando una sana e lunga dormita, almeno sette ore, ma sotto sotto già si sa che se si è fortunati se ne dormiranno al massimo cinque.
È giovedì, il giorno dei vernissage, il giorno dei “nuovi inizi”, il giorno d’inaugurazione della maggior parte delle esposizioni nella ville lumière, Parigi.
C’è qualcosa nell’aria già dall’imbrunire, poco importa se il cielo sceglierà d’indossare un abito color granito o turchese, se il gelo arriverà fino alle ossa oscurando il viso dei passanti o se i raggi del sole lasceranno un sorriso al posto del rossetto prima di andar via. È giovedì e mancano pur sempre poche ore alle 18,00.
Il tempo si stiracchia per alcuni, accorcia per altri, nei quartieri che hanno le gallerie al posto del cuore per ventiquattr’ore si annulla la rivalità tra rive gauche e rive droite[1], riva sinistra e destra della Senna, artisti e curatori si muovono e agitano esattamente allo stesso modo e contemporaneamente a Saint-Germain e nel Marais per risalire poi verso Bastille e spingersi fino a Belleville, Pantin e persino Kremlin-Bicêtre considerati nuovi “ghetti di tendenza”.
I pittori raddrizzano l’ultima tela, i performers si esercitano un’ultima volta, i bicchieri vengono sistemati sui tavoli, le bottiglie di vino stappate e sistemate in frigo, tranne una, quella dell’equipe che inizia già a brindare.
[1] La storica rivalità tra riva destra e sinistra della Senna rimanda alla divisione di Parigi in due parti ben distinte un tempo: a destra finanza, commercio e potere, a sinistra invece, intelletto pensiero e università. La Borsa da un lato, e dall’altro la Sorbonne come spiegano Monique e Michel Pinçon-Charlot nel libro Sociologia di Parigi. Ad oggi la rivalità in questione risulta astratta e di complicata definizione, eppure chi ama la riva destra difficilmente sarà un grande amante dell’altra così come è valido l’esatto contrario.
Infine, si aprono le porte al pubblico, la folla si riversa nelle gallerie, vengono versati i primi bicchieri di vino e le file di bottiglie aumentano sotto i tavoli. Non si distinguono più camicie ben stirate e capelli arruffati, genitori e figli, amanti dell’arte, passanti incuriositi o giovani alla ricerca di una bevuta gratuita. Il fumo delle sigarette vola tra i commenti della gente, c’è chi s’improvvisa critico d’arte, chi fa foto a ogni quadro e poi se ne va, chi invece sorseggia del vino ascoltando l’amico che non vedeva da tempo, poi va via anche lui, chissà forse continuerà il tour nella galleria accanto.
Vernissages consigliati a Parigi giovedì 2 giugno 2022:
- Voyage dans les bleus, Philippe Blin, dalle ore 18,00, presso la Galerie des Photographes, 29 Rue Keller, 75011 Parigi
- The Painters Project, Eric Ceccarini, dalle ore 18,00 presso la Galerie HOGOA, 80 rue de Turenne 75003 Parigi
- Floresia, Maria Teresa Fioremancini e tutta l’equipe della Maison Picturale, dalle ore 19,00 presso Maison Picturale, 1 Passage Dagorno 75020 Parigi.
[1] La storica rivalità tra riva destra e sinistra della Senna rimanda alla divisione di Parigi in due parti ben distinte un tempo: a destra finanza, commercio e potere, a sinistra invece, intelletto pensiero e università. La Borsa da un lato, e dall’altro la Sorbonne come spiegano Monique e Michel Pinçon-Charlot nel libro Sociologia di Parigi. Ad oggi la rivalità in questione risulta astratta e di complicata definizione, eppure chi ama la riva destra difficilmente sarà un grande amante dell’altra così come è valido l’esatto contrario.