“E’ come stare tra vecchi amici” un libro di Antonio L. Verri e Maurizio Nocera
Di Pompeo Maritati
In questo libro è segnato un percorso, un sentiero, un tratturo, come l’avrebbero chiamato i nostri vecchi, uno quei viottoli che ancora oggi si vedono attraversando gli aridi campi salentini.
Questo viottolo conduce alla contrada del cuore, dove l’amore si distende, apre le braccia e ti accoglie come amante.
Ed è seguendo questo tratturo che ci imbattiamo in due poveri cristi, esasperati dall’amore per la terra, il Salento, talmente esasperati da dedicarci l’anima, per poi ritrovarsi a vivere dentro un carcere della mente.
E’ un carcere creato non dal fato ma dallo strapotere di una borghesia italiana, stupida e razzista che ai tempi dell’Unità d’Italia ha diviso questo Paese in due: al Nord lo sviluppo economico, al Sud la lotta per la sopravvivenza.
Nel comento in cui incontriamo i nostri due poveri cristi, al Sud bisognava inventarsi non il domani o il dopodomani, ma l’adesso.
Terra di conquista e di smercio per prodotti fabbricati al Nord, il Sud ha subito l’espropriazione delle proprie ricchezze, naturali e artistiche, della propria cultura millenaria.
E così il Sud si presentava come un luogo abbandonato da Dio e dagli uomini, disastrato e irrimediabilmente condannato alla deriva. Nasceva quindi la necessità di fuggire da una terra che sembrava ingrata verso i propri figli e le proprie figlie. Il bisogno di fuggire dal pianto, dal dolore e dalla fame.
E lì reinventarsi un’altra vita, un’altra storia, che, però, restava estranea al cuore.
Questa l’introduzione di Maurizio Nocera.
UN libro che si fa leggere tutto d’un fiato. Non riesci a mollarlo. Lo leggi pagina dopo pagina, desideri scoprire e approfondire il pensiero dei due autori che immersi nella salentinità territoriale e culturale incitano e costringono il lettore ad una riflessione, su se stessi, sul proprio ruolo su questo lembo di terra, di tutto quello che avremmo voluto fare, ma che spesso abbiamo preferito lasciar fare agli altri.
Centosei pagine di gradevole e riflessiva lettura, una vera chicca questo libro.