Dall’obiettività alla teleobiettività – Virilio* Questa magnifica frasetta racchiude il dramma / farsa della nostra epoca
di Tiziana Leopizzi
Io non ho la TV. La cosa mi regala un mare di tempo per leggere scrivere telefonare vedere gli amici seguire i social in modo mirato, sentirmi importante per le continue attenzioni rivoltemi dal nostro Ministero delle Telecomunicazioni, dalla RAI ecc… che non contemplano – non possono proprio – l’esistenza di un cittadino che non sia nel contempo un teleutente.
A parte questa soddisfazione la privazione di detto oggetto, che sicuramente avrà anche dei contro, mi stimola il cervello perché la musica che ascolto ma anche la radio o il leggere mi costringono a usare l’immaginazione, la mia personale.
Avrete provato tutti la sensazione di fastidio che dà la messa in scena, per grande che sia un regista, di un libro che avete letto e non parliamo poi magari anche amato. Inoltre, e lo sanno bene i pubblicitari, la mente lavora per immagini e quindi se continuiamo a bombardarla di immagini precotte c’è il rischio che si atrofizzi almeno un pochino e che si faccia condizionare.
Sono anni che non guardo la TV ma purtroppo sono circondata ugualmente da schermi urlanti nei bar, ristoranti, autogrill, club case di amici e le partite di calcio o giochi demenziali dove regalano premi all’urlo di “ bbbrrrravvvisssimo ! ci ha saputo addirittura dire come si chiama, addirittura nome e cognome !…fantastico!” Dove qualcosa di piacevole è piazzato nottetempo tra una tetta e un culo e organi vari che si confondono con maghi e cartomanti. Ma dico perché non farsi piloti della propria vita, perché delegare in toto ad altri il ponte di comando? Allora ricominciamo: siamo esseri dotati di creatività! anche i bruti ce l’hanno – è che l’incanalano malissimo però c’è e si vede per certi efferati delitti .. caspita se c’è…
Ma siamo seri, no seri è meglio di no, siamo e basta. Riprendiamoci il nostro tempo. E se proprio vogliamo guardare la TV, guardiamo la pubblicità che in certi casi è una delle forme di arte più complete e affascinanti sicuramente più significative del nostro momento : cerchiamo di vedere a quali criteri corrisponde
1 – è certo specchio del nostro tempo
2 – vengono utilizzati strumenti che non esistevano solo una manciata di anni fa
3 – c’è un progetto
4 – usa un linguaggio universale –
ok multinazionale in qualche caso : )))
5 – gli effetti speciali ci lasciano a bocca aperta
6 – del poeta è il fin la meraviglia…certamente è tesa a stupirci come recita il verso di Gianbattista Marino
e
7 – in molti casi è armoniosa e anche divertente.
C’è pure Aristotele con la sua unità di tempo luogo e azione.
Direi che gli ingredienti ci sono tutti e si sovrappongono a quelli in uso per individuare un’opera d’arte. L’allure è quello. Ma ancora non è sdoganata ..credetemi è solo questione di tempo, la fotografia ci ha messo un secolo e si che dopo Man Ray sinceramente pareva aver raggiunto l’apice grazie a questo straordinario artista filosofo scrittore. Poi è toccato al video, basti pensare a Bill Viola che ha realizzato il sogno di qualsiasi pittore e cioè “dare la vita al proprio quadro” per il resto ho visto raramente qualcosa di bello sommersa da sfilze di patetici filmini che dirli di amatori è davvero insultante per i veri amatori del genere… ma erano in Biennale.. consacrati così…la moda ce la sta mettendo tutta e ora design e gastronomia stanno surclassando la povera arte che è rimasta al palo. Ma perché per dirla col mai troppo rimpianto Daverio le 4 effe football food fashion e ferrari hanno stravinto e l’arte italiana no. Sarà perché non comincia con la f e se tornassimo al ‘f’are arte?
Tiz Leopizzi
Arch. Prof. Accademico Onorario della Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.
*Paul Virilio è stato un filosofo, scrittore, urbanista, teorico culturale ed esperto di nuove tecnologie francese, noto principalmente per i suoi scritti sullo sviluppo della tecnologia in relazione alla velocità ed al potere, con vari riferimenti all’architettura, l’arte, la municipalità e le forze armate.