IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Curiosità, il sale della vita

di Tiziana Leopizzi

I capelli cortissimi finiscono in un codino cinese, un indizio della sua sintonia con le discipline orientali e il Tao. Sempre elegantissima, dotata di un garbo che rasenta la civetteria con i suoi piccoli nei da damina del ‘700 dipinti al centro delle palpebre inferiori, disegna, scrive, dipinge, fa collage, aiuta i giovani artisti e non solo, organizza eventi per sensibilizzare la autorità sui temi che affliggono l’umanità guardando oltre e scacciando il senso di impotenza di cui l’uomo è a un tempo vittima consapevole e carnefice, e infonde fiducia e speranza. La sua voglia di vivere ha un effetto domino. 

Stiamo parlando di Lucy Yegros, Aretè il suo nome d’arte in omaggio alla sua ascendenza guaranì. È un’artista eclettica dall’incontenibile creatività tanto da non avere problemi di media, siano essi tela, stoffa, argilla, olio, carta, fibre vegetali, fili, plastica.  Ad Asuncion, dove nasce nel ‘40, inizia a frequentare laboratori d’arte con maestri come Livio Abramo, Olga Blinder, Tom y Liza Myers, Carlos Montarsolo, Manolo Lima, Luis Solari, Hugo Longa, Rubens Velazco, e grazie alla Prof. Susana Romero si dedicherà  in toto all’arte. Impara le lingue, spagnolo, tedesco, francese, italiano, mentre il suo stile risentendo di questa formazione così libera, cambia in continuazione ma la cifra resta sempre riconoscibile. 
Lettrice accanita divora decine di libri,  in casa sua librerie e quadri si contendono lo spazio ovunque, e in camera da letto, il suo letto è una sorta di culla sui libri in modo che possa consultarli immediatamente .
Tutto ciò va di pari passo con il suo amore per lo yoga e con la sua passione per i viaggi,  il companatico della sua esistenza e ancora oggi che proprio ragazzina non è, non esita a prendere il primo volo disponibile, che sia per andare a vedere una mostra, trovare gli amici o andare a caccia di libri che legge, legge instancabilmente, i libri sono la sua anima.

A 15 anni lavoravo già, perché volevo viaggiare, e mio padre non si fece problemi”. Indipendente si? Allora lo devi essere veramente. Detto fatto.
Il mondo dei colori però di cui il Paraguay è così ricco non l’aveva lasciata indifferente e i viaggi si faranno sempre più frequenti anche per le mostre. Vivrà un anno a Baja per lavoro, a Buenos Aires dove la sua amata sua zia le cucinava manicaretti, grazie poi alla ceca Kristine Jones, suo mentore va a Berlino, ed entra nel cuore pulsante dei movimenti artistici dei favolosi anni ‘60. Andrà in Brasile, in Mexico, Honolulu, Roma, Madrid, Vienna, è affascinata da Istambul, cade in ginocchio in Piazza della Signoria sopraffatta dalla bellezza a Firenze. La vita si fa ancora più convulsa per il matrimonio con il suo grande amore Dr. Carlos Caballero Gatti Presidente del Partido Febrerista che pilotò il Paraguay 🇵 all’interno della Internacional Socialista. Ben tre figli allieteranno la famiglia ma i viaggi aumenteranno.
Conosce la Paris di Pompidou, Berlino, Munich, Oslo e la tragedia di Olaf Palmer, Willy Brandt, il Chile di Salvador Allende, l’Indonesia, il Giappone.
I viaggi sono una fonte di inesauribile ispirazione. Onorata accetta la sfida che nel 1995 lancia Dachau, per noi tutti simbolo delle atrocità dei campi di concentramento, e partecipa ad un progetto di coraggioso rinnovamento di quel luogo segnato da cicatrici indelebili nella memoria collettiva, una questa tra le sue innumerevoli mostre.
Il suo studio laboratorio è un tripudio di colori, dove i suoi lavori si confondono con quelli dei vari artisti che si impegna ad aiutare in ogni modo possibile. 
Già nel 1989 inaugura il suo laboratorio ARETE ad Areguá, delizioso paesino sul fiume,  con la mostra  Viva la frutilla, con la partecipazione  della artista Ysanne Gayet e gli artigiani della Città,  la bottega il primo passo per fare arte.

Il suo Paese ha avuto una storia atroce dal 1870 a soli 50 anni fa  quando nacque finalmente la Repubblica. Le donne hanno avuto un ruolo cruciale nella ricostruzione e con le loro qualità hanno sopperito alla mancanza di padri, fratelli, amici, tutti vittime di guerre atroci e nefaste, come sono tutte le guerre.  Lucy è erede a pieno titolo di questa realtà che solo recentemente ha trovato un equilibrio.
Di qui le tante battaglie per la sensibilizzazione della gente comune e delle autorità per la salvezza dell’ambiente che non dimentichiamoci significa la nostra salvezza. Il tutto sempre però stemperato dalla voglia di vivere, dal senso dell’umorismo che sfocia in quelle sue famose risate argentine che fanno da contrappunto a temi così impegnativi. 

Il tempo vola ascoltandola ed è ormai ora di salutarci.  Grazie ancora Lucy. Non mi resta che ringraziarti per avermi accolto nel tuo caleidoscopico affascinante mondo augurandoti buon lavoro o meglio buon divertimento!

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