Cooperazione, pluralismo culturale e solidarietà nel pensiero di Mario Signore
Di Lidia Caputo
In un frammento di Eraclito di Efeso si legge: “Unico e comune é il mondo per coloro che son desti” (1). Ed ancora il filosofo del V secolo a. C. ribadisce: “Ḗ necessario che coloro che parlano, adoperando la mente, si basino su ciò che è comune a tutti,
come la città sulla legge, ed in modo ancora più saldo. Tutte le leggi umane infatti traggono alimento dall’unica legge divina: giacché essa domina tanto quanto vuole e basta per tutte le cose e ne avanza per di più” (2).
Alle sorgenti del pensiero filosofico occidentale, scaturito sulle rive dell’Asia Minore vi il principio dell’unità cosmica e il riferimento ad un mondo comune dove tutte le leggi, emanazione di un’unica legge divina, devono essere rispettate. Non di meno Platone nel III libro della Repubblica ammonisce che “I fanciulli devono
considerare la terra come unica madre e nutrice” e di ritenersi “fratelli all’interno di una stessa comunità”(3).
Qual é l’attualità di queste parole dopo duemilacinquecento anni di progresso scientifico, economico e culturale, dopo la diffusione del Cristianesimo e di altre fedi universali, dopo la Rivoluzione Francese, Americana, Russa e Cinese?
Il mondo contemporaneo appare malato e ferito da conflitti, disuguaglianze (disparità tra il benessere di alcuni paesi e la miseria di circa l’ottanta per cento della popolazione planetaria), sfruttamento illimitato e contaminazione delle risorse naturali, mancanza di regole condivise per la sperimentazione medica e scientifica.
“Lettera morta” gli appelli dei pensatori contemporanei, tra cui Mario Signore, che é stato un antesignano della lotta all’indifferenza nell’era digitale contro la corruzione delle strutture socio-politiche, l’indigenza di interi continenti e lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali.
Questo suo impegno si è esteso dalla Cattedra di Filosofia Morale presso l’Università del Salento di cui é stato professore ordinario per decenni a quella di Etica Aziendale presso il Dipartimento di Economia, ai corsi magistralmente diretti per il Dottorato di Ricerca in Etica, Antropologia, Storia e Fondazione, ai Convegni del Meic
organizzati annualmente.
In uno degli ultimi Convegni organizzati ad Ostuni dal Prof. Mario e dal Dottore Piero La Corte, dal titolo Globalizzazione-Disuguaglianze- Welfare (4), Signore osserva, in premessa al testo pubblicato, che per migliorare il pianeta occorre ritornare alla fonte “del pensiero sociale cristiano” e della tradizione umanistica fiorita nel Mediterraneo attraverso lo scambio universale di tutte le culture (5).
Per chi fosse interessato alla totale consultazione del saggio della Prof.ssa Lidia Caputo potrà scaricare e stampare liberamente cliccando qui di seguito: