Ciro Amos Ferrero in arte Chiro Artista visivo e Scultore
di Serena Rossi
Nel 2022 ho partecipato alla call Rodello arte sul tema del sacro e del fragile e ho avuto modo di conoscere un carismatico personaggio artistico Ciro Amos Ferrero in arte Chiro classe 1977.
Abbiamo subito legato e abbiamo seguito il corso-seminario aiutandoci a vicenda e conoscendoci, la sua arte mi ha subito affascinato, stiamo parlando di un Artista vero che produce da solo le sue opere fin dal progetto e che sa operare con i materiali al meglio. Inoltre mi ha affascinato la sua storia famigliare, ha una bambina piccina, Costanza. Siamo diventati amici.
Abbiamo già avuto modo di collaborare in diversi progetti artistici sempre in armonia per la sua serietà e tranquillità d’animo.
Chiro ha fatto studi artistici in Accademia seguendo le orme di famiglia e ha vissuto in diverse città italiane, ha fatto diverse esperienze artistiche, ora vive nelle vicinanze di Milano dove ha una casa studio e lo spazio per produrre grandi opere di scultura. Ma io so che ha un grande sogno nel cassetto e un sicuro posto dove trasferirsi e metterlo in atto. Parliamo un po’ con lui.
Quando hai iniziato a fare arte?
Mio nonno era un grande pittore, mio padre anche lui artista mi hanno cresciuto con i colori in
mano. Ho avuto un’infanzia colma di stimoli, poi l’accademia di Brera mi ha aiutato a studiare
varie correnti fino a trovare una mia strada.
Chi sono i tuoi riferimenti come maestri?
Amo tutta l’arte senza eccezioni, ho avuto varie fasi e vari innamoramenti, oggi prediligo la
sintesi e l’espressione interiore, sicuramente chi mi lascia sempre senza fiato è Mark Rothko.
Progetti per il futuro?
Sto lavorando a un progetto ambizioso, la finalità è di realizzare un centro per le arti a 360
gradi, dalla pittura alla scultura alla poesia ecc….la sede del progetto sarà allestita presso uno
studio-residenza nel parco del Ticino. Le opere saranno esposte nel terreno circostante l’area.
Si utilizzeranno in prevalenza materiali reperiti nel sito. La natura nel corso degli anni è stata
per me fonte d’ispirazione di osservazione e punto di riequilibrio interiore.
Laureato all’Accademia di Brera in pittura, da sempre interessato alla scultura, all’installazione, all’arte
nella natura, Ciro Amos Ferrero, in arte Chiro, realizza installazioni ambientali e di Land art impiegando
tecniche diverse e materiali come ferro, cemento e legno, con cui realizza opere in piena armonia con
l’ambiente. Temi ricorrenti sono il cerchio e la sfera, con la loro valenza spirituale di rimando al cerchio
della vita.
Chiro ha all’attivo diverse partecipazioni a festival di scultura e Land art ( “Apulia Land Art Festival”, “Bien-
nale di Soncino”, “Habitat”, “Bosco Arte Stenico”….) e a diverse mostre collettive su tutto il territorio italia-
no. Vincitore e finalista in diversi concorsi, Chiro ha dato vita a opere di arte pubblica tra cui la facciata per
l’edificio del Comune di Trento,la scultura per il Parco Rossi Santorso a Vicenza, , Equilibrio Circolare a Fara
Gera d’Adda e la scultura commemorativa per Romeo Maestri, a Cornaredo.
Classe 1977, nasce in una famiglia di artisti, il nonno paterno è pittore e nipote del grande incisore e pit-
tore Francesco Mennyey. Studia e si applica nelle tecniche pittoriche antiche sviluppando una grande capacità artigianale che impiega tutt’oggi nei suoi lavori. Iscrittosi all’Acdemia di Brera, nel 1998 si distingue tra i più interessanti allievi emergenti e viene selezionato partecipando al “Saloon Primo”.
Oltre a frequentare l’Accademia si iscrive ad una scuola sperimentale e temporanea di cinematografia,
segue il corso tenuto da Nuccio Ambrosino e lavora per importanti case di produzione di Milano.
A 21anni il fondo sociale europeo investe nel suo cortometraggio “La foto del mare”.
Terminati gli studi di Brera, il carattere ribelle ed eclettico lo porta a sperimentare e a cambiare diversi
lavori tra i quali il restauratore, lo scenografo e il decoratore.
Cambia città dividendosi tra Milano, Ancona e la provincia di Trapani.
La conoscenza tecnica e la passione infinita per l’arte, porteranno Chiro ad intraprendere la carriera di
insegnante presso importanti licei e corsi per aspiranti pittori.
Attraverso la fotografia trova una nuova tecnica espressiva che lo troverà tra i finalisti del premio Cascella
2015.
INTRODUZIONE ALLE OPERE DI CHIRO
Un esperimento concettuale continuo, attraverso tutti i materiali e gli strumenti. Dal vuoto sociale per-
cepito, allo sguardo dato al mondo attraverso un famoso taglio, ora nascosto. Fino al colpo che ribalta la
religione.
Filippo Ferrero
Il lavoro di Chiro nasce, si sviluppa, si modifica e si consuma al cospetto continuo di una medialità dalla
quale tutti, oggi giorno, non abbiamo scampo. E’ difficile infatti, se non impossibile, sottrarsi ai mes-
saggi costanti di ogni nuova, sia essa informativa che di mercato: si è comunque raggiunti e sovrastati
soprattutto dall’immagine ormai in ogni luogo. Chiro non è disturbato molto da ciò, appartiene ad una
generazione cresciuta al pari delle nuove tecnologie che sono in perenne mutamento così come le icone
elettroniche che trasmettono. Chiro registra, memorizza, annota e ci ripropone un’ulteriore medialità,
realizzata con mezzi tutt’altro che tecnologici, che si colloca tra arte e nuovo artigianato. Scritte, riporti
fotografici, particolari d’interni domestici o esterni tropicali vengono usati come Ready-made e/o cita-
zioni altre in componimenti il cui esito è sempre in Work in progress. Anche nelle ultime opere, in cui la
tridimensionalità è protagonista, questi elementi connotano sensibilmente un linguaggio curioso, intelli-
gente più che mai presente nel suo tempo.
Stefano Pizzi