IL PENSIERO MEDITERRANEO

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CHE SIMPATICI QUESTI SCISMATICI

Carlo Viganò con Papa Francesco

Carlo Viganò con Papa Francesco

Paolo Vincenti

Sono sempre simpatici questi scismatici. L’arcivescovo Carlo Maria Viganò è ad un passo dalla scomunica. Bisogna dire però che se l’è cercata. Ha fatto di tutto per incorrere nella severa punizione, in verità ancora non attuata ma solo minacciata.

Dice Viganò: “Nessun cattolico degno di questo nome può essere in comunione con questa chiesa bergogliana perché essa agisce in evidente discontinuità e rottura con tutti i Papi della storia e con la Chiesa di Cristo”. Questo è vero: Bergoglio, ma già qualche decina di papi prima di lui, non ha ordinato nessuna esecuzione capitale, non ha incarcerato e fatto torturare i sovversivi, non ha avvelenato alcuno a lui sgradito, non ha dichiarato guerre, non ha comandato all’esercito di devastare e confiscare le terre di qualche territorio nemico, non si è accoppiato promiscuamente, non ha seminato figli, mogli e concubine, come i papi della storia. Inoltre, la chiesa bergogliana non è pervicacemente antisemita come in passato. Per il resto, non si può essere d’accordo con Viganò. La chiesa di oggi si muove in continuità con quella del tempo che fu. Stessa untuosa ipocrisia, identica determinazione nel coprire le malefatte dei corrotti, le faide e le beghe interne.

Viganò è uno di quei prelati integralisti, e sono tanti nell’ala conservatrice della Chiesa, avversi all’irenismo e ad ogni apertura al secolo, alle esigenze moderne. Egli appartiene al gruppo di estrema destra Quanon, quello dei più inossidabili complottisti e terrapiattisti fra i vari decerebrati che popolano l’ecumene, ovvero i no vax, no global, no tutto. Si tratta di un movimento di estrema destra nato nell’America trumpiana che diffonde le teorie relative al nuovo ordine mondiale, secondo cui esisterebbe una trama segreta, una sorta di potere invisibile, colluso con le reti di pedofilia mondiale e con oscure trame cabalistiche ebraiche, che opera per prendere definitivamente il potere.

Ecco, gli scismatici come Viganò seguono queste virtuali panzane. Sono pacifisti di facciata, vorrebbero la fine della guerra Russia-Ucraina, senza però proporre una exit strategy dalla guerra che non sia quella, assurda e non percorribile, di cedere completamente a Putin. Attaccano la Chiesa perché non farebbe il necessario per stanare i preti pedofili e abusatori di minori ma anzi più spesso coprirebbe simili misfatti e poi perché sarebbe ostaggio della Massoneria. Il caso più noto di scisma dei tempi moderni fu quello del francese Marcel Lefebvre che non riconosceva il Concilio Vaticano II e il Pontefice. Viganò si avvia sulla stessa strada anche se i tempi sono molto diversi.

Il prelato, ormai in pensione, pare si sia ritirato nel monastero di Pallanzana, in provincia di Viterbo, dove ha fondato l’associazione Exurge Domine che raccoglie tutti i religiosi avversi a Bergoglio. Lui però, dall’eremo di pace, per gli ispettori della Santa Sede e per giornalisti e curiosi che vorrebbero stanarlo, per ora non surge.


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