Carmina Burana, il Medioevo di Orff al teatro comunale di Bologna
L’opera di Carl Orff è stata riproposta a Bologna diretta da Marco Angius con coro di adulti e di voci bianche che hanno emozionato il pubblico del comunale Nouveau.
di Gabriele Zompì
Ancora una volta il coro e l’orchestra del Teatro Comunale di Bologna (TCBO) ha dato prova al suo appassionato pubblico della sue capacità artistiche esibendosi nei Carmina Burana di Carl Orff dal 31 ottobre al 3 novembre scorso presso il Teatro Comunale Nouveau in zona Fiera.
A dirigere tutte le compagini della Fondazione lirico-sinfonica felsinea – Orchestra, Coro e Coro di Voci Bianche – è stato il maestro Marco Angius che ha saputo sapientemente amalgamare sia le voci del coro che quelle dei solisti offrendo un panorama a tutto tondo dell’opera di Orff. Angius è stato Direttore artistico e musicale dell’Orchestra di Padova e del Veneto.
Al suo attivo ha decine di esibizioni sul podio di altrettanti teatri nel mondo, solo per citarne uno l’Ensemble Intercontemporain, della Tokyo Philharmonic e dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai; recentemente ha guidato l’Orchestra del Comunale nel dittico Dido and Aeneas (Didone ed Enea) di Purcell e Die sieben Todsünden (I sette peccati capitali) di Weill.
A preparare compiutamente e impeccabilmente il Coro degli adulti e quello delle Voci Bianche sono state rispettivamente Gea Garatti Ansini e Alhambra Superchi. I solisti sono stati il soprano Maria Eleonora Caminada, il tenore Marco Ciaponi e il baritono giapponese Tamon Inoue.
Il tutto è stato supportato dalle immagini proiettate alle spalle del coro da Innovio Arts, che hanno creato un perfetto sincronismo – attraverso la tecnica della video-creazione digitale – con l’iconografia del “Codex Buranus” e di altri codici medievali con la raffigurazione fantastica che il cinema coevo di Orff dà del Medioevo.
I Carmina Burana – che hanno come titolo originale Cantiones profanae cantoribus et choris cantandae, comitantibus instrumntis atque imaginibus magicis – furono terminati da Orff nel 1936, si compongono di un prologo, cinque parti e un finale, e sono basati su 24 canti medievali goliardici in latino, francese antico e alto tedesco medio tratti dal Codex Buranus, proveniente dall’abbazia di Benediktbeuern in Baviera.
Dopo la prima esecuzione a Francoforte nel 1937 i Carmina Burana piacquero da subito al pubblico, e furono regolarmente eseguiti dalla metà degli anni Quaranta. La prima esibizione in Italia fu al Teatro alla Scala di Milano il 12 ottobre 1942. Ancora oggi il famosissimo brano “O Fortuna”, che apre e chiude l’esibizione, risuona in tante occasioni, e spesso è utilizzato anche come colonna sonora in film o spot pubblicitari. Segno che i Carmina Burana sono ormai parte integrante della musica classica, e non solo, del Novecento e oltre.