Bruno, un cane randagio alla ricerca di un riparo

di Lunetta Milù

In una piccola città avvolta dalla pioggia, le strade si trasformano in fiumi d’argento, riflettendo i pallidi lumi dei lampioni. Tra le gocce che cadono incessanti, un cane randagio di nome Bruno vaga senza meta, il suo pelo bagnato un mantello pesante sulle spalle.

Bruno, con il suo fiuto affinato, cerca un riparo dalla pioggia battente. Passa accanto alle vetrine dei negozi, dove le famiglie si riparano, e sotto i balconi fioriti, che offrono solo una breve tregua. Ogni angolo della città sembra chiuso per lui, ogni porta un muro invalicabile.

La giornata trascorre lenta, e Bruno si muove con cautela, evitando le pozzanghere più profonde e i rivoli d’acqua che scorrono lungo i marciapiedi. La gente passa, ognuno assorto nei propri pensieri, nessuno che noti il piccolo vagabondo alla ricerca di un po’ di calore.

Con il calare della sera, la pioggia si fa più leggera, e Bruno, stanco ma instancabile, si avventura in un vicolo poco illuminato. Qui, tra scatole di cartone e sacchi della spazzatura, trova un angolo riparato, un rifugio improvvisato ma accogliente.

Si accuccia, tremante ma grato, e mentre la pioggia continua a cadere, Bruno chiude gli occhi. Sogna di prati verdi e cieli azzurri, di una mano amica che lo accarezza e di una ciotola piena che lo aspetta. Sogna di una casa, di un posto che possa chiamare suo.

E mentre la notte avanza, Bruno non è più solo. Un gatto randagio si unisce a lui, cercando anch’esso riparo. Si guardano, si annusano, e poi, come vecchi amici, si accoccolano l’uno accanto all’altro, due spiriti liberi uniti dalla necessità, riscaldati dalla reciproca compagnia.

La pioggia di giugno continua a cadere, ma per Bruno, quel vicolo buio è diventato un castello, e la compagnia, un tesoro. E per una notte, almeno, il randagio ha trovato un rifugio, un luogo dove il cuore può riposare e i sogni possono fiorire. 🐾