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Banca Centrale Europea: dubbi e sospetti sulla politica del continuo aumento dei tassi  

Tassi-di-interesse-Bce-aumento

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di Pompeo Maritati

15 miliardi le rate e i prestiti non pagate dalle famiglie italiane

Per la prima volta, forse, nella storia del sistema bancario che si assiste ad un atteggiamento di totale miopia verso quelle che sono le più semplice norme che dovrebbero, se ben applicate, regolare lo sviluppo economico o tamponare eventuali crisi.

La Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea, che ha preso il posto di Mario Draghi, proveniente dalla direzione del Fondo Monetario Internazionale, pare abbia perso la bussola.

Che l’inflazione ahinoi, sta erodendo il potere d’acquisto, è sotto gli occhi di tutti e sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti, nonostante gli strombazzati annunci dell’ISTAT che indicano un sostanziale rientro. Io è da tempo che invito la Signora ISTAT a rivedere i suoi sistemi di calcolo, invitandola di tanto in tanto ad andare a fare la spesa in qualche supermercato, acquistando quei prodotti che le famiglie consumano ogni giorno, e  che la smetta di fare la media su un certo numero di prodotti che la gente forse non acquista nemmeno una sola volta l’anno. Mi pare lo stesso gioco che qualche catena di distribuzione ha cercato di fare, asserendo che i suoi prodotti non sono aumentati rispetto l’anno precedente. Il fatto, o meglio il calcolo, in effetti è vero, ma è frutto di una manovra particolare. Il prezzo di alcuni prodotti,  quelli meno venduti, vengono abbattuti di oltre il 50%, assorbendo così la lievitazione del costo dei prodotti di largo consumo.

Il problema di fondo più grave, sta nel fatto che l’inflazione che ha colpito le nostre economie è frutto del conflitto russo-ceceno, che ha fatto schizzare i prezzi dell’energia, su cui, poi, si è innestata una vergognosa scia speculativa, che a quanto pare ha trovato il consenso dei nostri governanti, visto che nessun rimedio è stato posto in essere. Società dell’energia hanno ricavato utili ingenti sulla pelle di milioni di cittadini e di decine di migliaia di imprese che sono fallite, senza che nessuno sia intervenuto a mettere ordine in questo disordine economico. Attenzione, non vuol essere un’accusa al governo in carica, ma soprattutto a quello di Mario Draghi, che a quanto pare se ha salvato qualcuno, certamente non è stato il popolo italiano.

Non si è trattato di una inflazione dovuta ad comportamento fisiologico del mercato, ma da un evento straordinario ed esterno, che abbinato al Covid, ha prodotto  un irregolare comportamento del mercato, peraltro prevedibile.

Intervenire, come ha fatto la Banca Centrale Europea, portando il tasso ufficiale di sconto dallo o,50% al 4%, ha prestato il fianco ad una interpretazione maliziosa, ovvero quella di far fare cassa asl sistema bancario, senza che questo battesse ciglio.

Questo scellerato comportamento, che finalmente qualche nostro esponente  della compagine governativa ha denunciato, ha prestato il fianco ad incrementare l’inflazione, mettendo in seria difficoltà decine di migliaia di famiglie con mutui o prestiti di vario genere a tasso variabile. La manovra della BCE avrebbe funzionato in un mercato di normale o eccessiva crescita, dove l’aumento della circolazione monetaria, per effetto della riduzione della disoccupazione, abbinata ad un incremento produttivo, fa fisiologicamente crescere i prezzi al dettaglio. Oggi invece, assistiamo ad uno scenario diametralmente opposto. Ma a loro, al sistema bancario, non importa più di tanto, avendo già da tempo imparato una lezione importantissima: se si guadagnano interessanti utili, come è avvenuto nel corso della pandemia, dove il sistema bancario italiano ha distribuito oltre dieci miliardi di utili, questi vengono intascati, quando poi le cose vanno male, c’è chi paga. L’inflazione, peraltro sostenuta e non combattuta dall’aumento dei tassi bancari, ha comportato un incremento delle rate di mutuo, come evidenziato nel titolo. Ma nulla di che preoccuparsi.

L’applicazione dell’aumento del costo del denaro a tutti i crediti erogati a tasso variabile, sarà molto più vantaggiosa delle rate di mutuo insolute. Non solo, aumentando il costo del denaro, gli investimenti produttivo saranno ridotti, prestando il fianco ad un ulteriore incremento del costo del nostro debito pubblico, in quanto le prossime emissioni dovranno prevedere il riconoscimento di tassi remunerativi più  onerosi per le casse pubbliche. Ecco perché, non volendo assolutamente mancare di rispetto alla Signora Lagarde, ribadisco l’affermazione che ha perso la bussola.

Infine, per chiudere il cerchio, v’informo, che se da una parte oggi le banche fanno pagare molto di più i loro prestiti, dall’altra, continuano a non remunerare i risparmi da loro raccolti. E per la politica anche questo va bene!

In merito, invece, al tanto strombazzato aumento del Prodotto Interno Lordo, vendutoci a oltre l’1,5%, il più alto nella zona euro, è da ritenere anche questa comunicazione pilotata. La gente sta pagando i prodotti di consumo, con particolare riferimento agli alimentari, quelli che come detto sopra, acquistiamo giornalmente, con incremento non inferiore al 30% con punte del 100%. La bolletta energetica ha subito rincari, pari o quasi al 100%. Tutto questo incremento ha fatto di conseguenza lievitare il PIL  La stessa Associazione Bancaria Italiana, ha rilevato che i depositi bancari, ovvero i risparmi, sono diminuiti, perché la gente ha dovuto far fronte alla lievitazione dei prezzi. Si è pagato di più quello che si è acquistato, quindi la lievitazione del PIL all’1,5% – a conti fatti, non rappresenta un indicatore su cui far festa.

La beffa sta, invece, negli utili stratosferici che alcune aziende nell’ambito farmaceutico e dell’energia hanno realizzato. Una enorme ricchezza valutata in centinaia di miliardi, che ha dissanguato la classe media e ulteriormente impoverito  le fasce più deboli della popolazione, ovviamente la politica, aldilà delle solite inutili e ipocrite chiacchere, non ha ancora fatto nulla.  

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