Al nemico dell’umanità
Di Lidia Caputo
Considerazioni introduttive al componimento
Al nemico dell’Umanità Vladimir Putin
Dal 24 febbraio 2022 , primo giorno dell’attacco delle forze militari russe all’Ucraina, assistiamo ad una drammatica escalation di azioni belliche, non esclusivamente contro postazioni militari o infrastrutture strategiche, bensì contro i luoghi più inviolabili di una nazione, come scuole, chiese, ospedali, abitazioni, convogli di profughi, con una cinica e barbarica efferatezza. Come restare indifferenti dinanzi a un soldato che scarica senza pietà le sua arma contro bambini, donne, anziani in fila per una razione di cibo? Che senso ha questa belluina ferocia? Come non avvertire orrore e sdegno verso uno sfrontato criminale, Vladimir Putin, che ha calpestato le regole più elementari non solo della vita civile, ma del diritto internazionale?”
Per coloro che non possono parlare, poiché sono imbavagliati dalla censura, per coloro che non hanno più la forza di ribellarsi dinanzi a crimini disumani, per coloro il cui grido di protesta o di angoscia è stato spento da una sventagliata di proiettili, ho scritto questo componimento.
Non si tratta di una poesia, ma di una lettera aperta ad un carnefice non solo di una nazione o di un continente, ma di tutta l’Umanità, a colui che minaccia di cancellare millenni di civiltà, da quella greco-romana all’Umanesimo, dall’Illuminismo al Novecento, con le Rivoluzioni dei popoli contro l’oppressione dei potenti, per la libertà e l’autodeterminazione delle nazioni, per affermare i diritti umani e sociali, per l’autonomia di coscienza e di espressione, per la salvaguardia della terra e delle sue creature. Da questo abisso di angoscia su cui siamo in bilico, scaturisce la mia dura invettiva contro questo atroce conflitto e l’ammonizione alla conversione rivolta ad un efferato criminale, con la viva speranza di risvegliare anche nel peggiore degli uomini un ultimo barlume di coscienza.
Lecce, 9 marzo 2022 Lidia Caputo
Al nemico dell’umanità
Al nemico dell’Umanità Vladimir Putin
Prima che il grembo della madre Russia,
che ti generò e il tuo flebile
vagito accolse,
a capofitto ti risucchi
nell’abisso infernale
e Lucifero maciulli
le tue mani grondanti
sangue innocente
di fratelli l’un contro l’altro
aizzati dalla tua inumana ferocia,
anche sulla terra indicibili
supplizi ti tormentino.
Il tuo nome susciti
disgusto e orrore tra i tuoi compatrioti
e tra i popoli invasi, violati,
minacciati nella
dignità e libertà.
Che tu non possa più rivolgere
il tuo sguardo, annebbiato dai tuoi
atroci misfatti, sui figli e i teneri nipoti;
che un perenne inverno ti geli le vene
e mai più possa uscire
dal tuo squallido bunker,
godere dei raggi del sole,
percepire l’inebriante profumo
di viole e giacinti nei parchi
di San Pietroburgo.
Ti avvolgano, invece, i miasmi
delle nubi tossiche
e dei corpi insepolti
di innumerevoli bimbi, donne,
giovani e anziani,
senza pietà trucidati
nelle scuole, negli ospedali,
nelle case sventrate dai missili.
Come Erinni le madri dei ragazzi,
che hai mandato al macello
contro i loro coetanei
con gli stessi sogni e trepide attese
di future gioie,
maciullino le tue membra
e le gettino in pasto
agli squali dei mari siberiani.
Vladimir Putin,
non sei lo Zar
del ventunesimo secolo,
ma il più abbietto tra tutti i viventi…
eppure se un barlume divino
di luce potesse folgorare
le tue brame smisurate
di potenza e convertire
il tuo cuore,
potresti mutare i tuo piani militari
in progetti di riconciliazione
e cooperazione tra i popoli.
Di nuovo la pace nell’aurora boreale
splenderebbe come Araba Fenice,
fugando le nubi minacciose
del passato.
Lecce, 06/03/2022 Lidia Caputo
Lidia Caputo, laureata cum laude sia in Lettere Classiche (21/06/1977) che in Lingue e Letterature Straniere (26/03/1980), ha collaborato, come cultore della materia presso la cattedra di Critica Letteraria e Letterature Comparate negli anni accademici 2003/2004, 2004/2005, 2005/2006 dell’Università degli Studi di Lecce. Dall’anno accademico 2010/2011 fino all’anno accademico 2017/18, ha collaborato con la Cattedra di Filosofia Morale (M. Fil./03) del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi del Salento e dal 2018/19 con la Cattedra di Filosofia Teoretica dell’Università degli Studi del Salento, dopo aver conseguito il 30/11/2010 il Dottorato in “Etica e Antropologia. Storia e Fondazione” presso il medesimo Ateneo.
Vincitrice di alcuni Premi Letterari e Borse di studio negli Stati Europei, ha frequentato corsi di perfezionamento a Salonicco (Institute for Balkan Studies), Monaco di Baviera (Ludwig Maximilian Universität),Wurzburg, Mancester e Vienna (Goethe Institut) con una borsa di studio del Ministero Austriaco per le Scienze e la Ricerca).
Le pubblicazioni della Caputo evidenziano i suoi interessi in molteplici campi culturali, da quello delle letterature comparate ( Il Mito e la donna in Bertolt Brecht e Cesare Pavese, La Mongolfiera, Cosenza, 2001, 2° edizione riveduta e corretta, La Mongolfiera, 2011) a quello drammaturgico,( Gerusalemme – il giardino di Miriam e Salman, dramma con traduzione inglese a fronte, ed. La Mongolfiera, Cosenza, 2003; 2° edizione riveduta e corretta, La Mongolfiera, 2015), a quello critico-letterario: La rappresentazione mitologica del “ doppio” e del “ molteplice” nei “Dialoghi con Leucò” di Cesare Pavese, in: Atti del Convegno internazionale delle Università Croate: “Il Doppio nella Lingua e Letteratura Italiana”, Dubrovnik, 8-11 sett. 2004, (Facoltà di Lettere, Istituto Italiano di Cultura di Zagabria), 2008, pp. 333-344, a quello linguistico:
Nell’ambito filosofico ha si è dedicata anche alla ricerca fenomenologica, in primis riguardo al tema dell’intersoggettività: Coscienza e intersoggettività nella fenomenologia di Edmund Husserl, saggio filosofico. Casa Editrice Pensa multimedia, Lecce-Brescia, 2012; –
Con vivo interesse segue la pubblicazione degli scritti e degli inediti del padre Erminio, con il proprio contributo critico. Tra gli ultimi citiamo: Lidia Caputo, Dalla satira sociale all’utopia religiosa negli inediti di Erminio Giulio Caputo, in Erminio Giulio Caputo, Dieci inediti, Artebaria, Martina Franca, 2012; ,…lu core spitterra, traduzioni dialettali inedite fra Leopardi e Neruda, a cura di Emilio Filieri e Lidia Caputo, Milella, Lecce, 2019.