Al Cinema Golden di Marsala serata in ricordo del Principe Antonio De Curtis in arte Totò
di Giovanni Teresi
Il 10 aprile 2024 alle ore 20 al Cinema Golden di Marsala si è svolta la serata culturale, organizzata dal gestore Sig. Filippo Marino, in memoria del Principe Antonio De Curtis in arte Totò.
A ricordare la figura del grande artista è stato proiettato il film: “Lascia o raddoppia?” alla presenza della nipote Elena Anticoli De Curtis, la quale ha ricordato il nonno attraverso i racconti di sua madre e la sua arte.
Hanno partecipato attivamente all’iniziativa gli alunni del Prof. Campisi con una estemporanea di pittura sulla figura di Totò; la Prof.sa Rossella Nocera e due sue studentesse del Liceo Pascasino di Marsala che hanno ballato sulle note della canzone: “Malafemmena”; il giovane artista marsalese Fabio Ingrassia che ha omaggiato la figura di Totò con spettacolari disegni fatti con la sabbia e le sue mani.
Il duca Gagliardo della Forcoletta dei Prati di Castel Rotondo è un nobile decaduto che vive tra l’albergo e l’ippodromo. Qui, affiancato dal fedele maggiordomo Camillo, sbarca il lunario vendendo informazioni su presunti cavalli vincenti a inesperti scommettitori, tra i quali il notaio Baracca, il quale gli rivela di essere in sua ricerca da diverso tempo a causa di una paternità illegittima. Il duca così scopre di essere padre di una ragazza, Elsa, nata da una sua relazione giovanile. Senza svelare la sua vera identità, va al bar Aurora dove Elsa lavora, venendo a sapere che il suo proprietario, il signor Anastasio, si è visto costretto a venderlo non essendo più in grado di gestirlo. Un suo dipendente, Bruno, fidanzato di Elsa, ha deciso di partecipare al quiz televisivo Lascia o raddoppia? per procurarsi il denaro necessario, ma cade sulla domanda da 640 000 lire. A questo punto il duca, puntando sulla sua preparazione ippica, decide di presentarsi al quiz per vincere il premio di 5 120 000 lire e, con quella somma, acquistare il bar Aurora salvando così il lavoro di sua figlia.
Il duca, grazie ai suoi modi pittoreschi e alla sua sconfinata conoscenza del mondo equestre, acquisisce un’enorme fama e riesce ad andare avanti nel gioco, raddoppiando di puntata in puntata il suo montepremi. I suoi successi tuttavia sollecitano le mire di Nick Molise, un gangster rimpatriato in Italia come indesiderabile soggetto da Chicago e divenuto quindi proprietario di una catena di macellerie, e del suo rivale Joe Taccola, gestore di un noght club. Giocandosi pellicce da regalare alle loro rispettive fidanzate, i due decidono di scommettere sul duca: Nick sulla possibilità che lasci, Joe che raddoppi. Nonostante il primo mandi in avanscoperta la sua donna nel tentativo di sedurlo convincendolo così a lasciare, il duca riesce a divincolarsi dal tranello, partecipa alla trasmissione e risponde correttamente alla penultima domanda da 2 560 000 lire. Persa la scommessa, Nick ne rilancia un’altra: tutte le sue macellerie contro il locale di Joe che insiste nel puntare sul raddoppio del nobile. Stavolta è Joe a usare come esca Hélène, la sua fidanzata, per portarlo da lui, così da poterlo persuadere a raddoppiare dietro lauto compenso e minacciarlo di gravi conseguenze in caso di mancato raddoppio. Subito all’uscita dal night club, tuttavia, il duca trova ad attenderlo Nick, che gli promette guai seri qualora decidesse di non lasciare. Su consiglio della stessa Hélène, pentita di essersi prestata al gioco, il duca decide allora di scomparire facendo perdere le sue tracce.
La sera in cui potrebbe vincere l’intero montepremi, il duca viene accompagnato agli studi dalla scorta di Joe, che lo minaccia di morte. Prima di congedarsi consegna a Elsa la prova della sua paternità. Una volta in studio, il duca vede Nick portato via dalla polizia insieme al suo compare Tom: credendosi salvo, si rassicura e si convince a raddoppiare, mentre in realtà Molise viene solo redarguito dagli agenti. Fingendosi esperto di ippica, il malvivente riesce a entrare in cabina, come previsto dal regolamento per l’ultima puntata, puntandogli contro una pistola di nascosto. Sfinito dal patema d’animo per la sua sorte ormai segnata, il duca, all’ultima delle tre domande finali rivoltegli da Mike Bongiorno (“Quale cavallo vinse il Gran Premio di Buenos Aires del 1929?”) dice «Rinuncio», azzeccando fortuitamente la risposta esatta del nome del cavallo e dichiarando pubblicamente al notaio della trasmissione di voler devolvere l’intero montepremi alla figlia. Dietro le quinte, grazie anche all’aiuto di Bruno e di Hélène, il duca riesce a neutralizzare Nick, potendo così finalmente ricongiungersi con Elsa.
“Lascia o raddoppia” è una commedia movimentata e gradevole seppur non effervescente.
A un anno dall’inizio delle trasmissioni, il piccolo schermo fa già sentire forte il suo richiamo.
Una trasmissione in particolare tiene avvinta l’Italia: si chiama Lascia o raddoppia?, è un quiz, dura un’ora e va in onda alle 21 del giovedì sera; la presenta Mike Bongiorno.
Totò, che nei panni di un aristocratico riesce ad esprimersi ad un livello eccelso, è autentico mattatore di questo film quando ad esempio, interrogato da Bongiorno, risponde con nonchalance alle domande ippiche, sembra inventarsi il copione seduta stante. Presenze notevoli come la Moriconi e Pavese rendono inoltre più piacevole il film, col solito, povero Croccolo nei panni del domestico.
Questo è uno dei film di Totò nella media piuttosto divertente, con dei personaggi riusciti ed una sceneggiatura discreta che riesce anche a regalare qualche momento “umano” oltre che fotografare, in piccola parte, la società italiana dell’epoca: la febbre per i quiz televisivi di una TV agli albori e la nobiltà decaduta ma non priva di dignità.