A Martano, con la filologa greca Fotinì Kaimaki, cinque Associazioni Salentine rendono Omaggio a Salvatore Sicuro, grecista studioso e partigiano
Di Anna Stomeo
A Martano presso il Centro Culturale Tò Kalòn in via Marconi 28, martedì 23 Aprile 2024 alle ore 19,00 si celebra il 25 Aprile, festa della Liberazione dal Nazifascismo, con un evento culturale di grande rilevanza: la commemorazione, nel decennale dalla scomparsa, del Prof. Salvatore Sicuro (22 Novembre1922-21Aprile2014) grecista, glottologo e partigiano.
Un evento eccezionale, organizzato, in sinergia, dall’Associazione Itaca Min Fars Hus e dall’Associazione Italo Ellenica, in partenariato con A.P.S.E.C. (Associazione per la Promozione della Scienza, dell’Educazione e della Cultura) di Lecce, con A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) e con ASSA ACAYA (Associazione per la Salvaguardia e lo Sviluppo di Acaya) .
Cinque Associazioni, di consolidata costituzione e di radicata presenza sul territorio, che scelgono di collaborare nel nome di una delle personalità salentine più importanti e significative, Salvatore Sicuro, scomparso il 21 Aprile 2014, che è stato Presidente dell’A.N.P.I., fondatore dell’Associazione Italo-Ellenica, fondatore e mentore dell’ Associazione Itaca-Min Fars.
La scelta delle Associazioni di presentarsi insieme si caratterizza per la volontà di riconoscere a questa figura tutto il valore culturale ed etico, collettivo ed istituzionale. che ha rappresentato, e rappresenta, per l’intera comunità della Grecìa e del Salento, nel panorama della salvaguardia e della memoria dei valori culturali autentici che animano la collettività e stimolano il lavoro dei cittadini salentini.
La serata di martedì 23 Aprile 2024 a Tò Kalòn rappresenterà, perciò, un momento di restituzione a Salvatore Sicuro di ciò che indubbiamente gli spetta, a dieci anni dalla morte, e che coincide con quanto di meglio egli ha lasciato su questa nostra terra grica, in termini di studi, di ricerche di insegnamenti civili e politici e soprattutto di relazioni umane e spirituali con la Grecia, di cui è stato cittadino al pari dell’Italia, mantenendo viva la fiammella de padri storici bizantini.
Ed è precisamente in questo contesto, e con questo spirito, che le Associazioni hanno voluto e sollecitato la presenza della prof.ssa Fotinì Kaimaki, docente di filologia e cultura classica, ricercatrice della civiltà greca in Italia meridionale, una delle personalità intellettuali greche più preparate e attente che hanno avuto con Salvatore Sicuro un rapporto di grande e proficua collaborazione culturale, umana e intellettuale.
La prof.ssa Fotinì Kaimaki è autrice di un‘opera fondamentale sul Salento e la Grecia, uscita ad Atene nel 2009, I Ellada tou Salentou, un volume di oltre 900 pagine, che raccoglie e cataloga il patrimonio artistico greco-salentino, arricchito da foto e documenti, frutto di una ricerca durata più di dieci anni e della collaborazione con lo stesso Salvatore Sicuro, al quale l’intera opera è dedicata in esergo. Purtroppo in Italia non è stato possibile, a distanza di oltre un decennio, avere la traduzione e l’edizione italiana di questo libro, a causa degli ostacoli economici e burocratici frapposti dalle istituzioni preposte. Davvero un altro peccato di incuria e noncuranza di cui fregiarsi.
Accanto alla Prof.ssa Kaimaki saranno presenti a tò Kalòn Maurizio Nocera, antropologo e scrittore, già Presidente dell’A.N.P.I., intellettuale salentino tra i più stimati, nonché raffinato poeta e Pompeo Maritati, Presidente e fondatore, nel 2005, con Salvatore Sicuro, dell’Associazione Italo Ellenica, Presidente e fondatore A.P.S.E.C., Direttore della Rivista on line Il Pensiero Mediterraneo, greco per parte di madre e grande studioso della Grecia, autore, tra l’altro di opere letterarie ispirate alla Grecia Classica, tra passato e presente.
La figura intellettuale e politica di Salvatore Sicuro si staglia nitida nel Salento non solo per i meriti di studioso e di partigiano, ma anche per le doti umane di educatore e promotore di iniziative culturali improntate al rispetto delle tradizioni popolari grico-salentine e alla diffusione e al sostegno di una ‘grecità’ di cui si sentiva, per familiarità e cultura, parte integrante.
Nato da una famiglia di piccoli proprietari contadini, a poco più di vent’anni, dopo aver vissuto, durante la Seconda Guerra Mondiale, a Roma, da studente lavoratore, con lo zio materno Antonio Stomeo (che lì si trovava come ufficiale e che sarà, poi, tra i rifondatori del Partito Comunista nel 1943) dal quale aveva ricevuto, sin dagli anni Trenta, insieme al coetaneo Giovanni Giannoccolo, i primi insegnamenti politici, maturando una profonda coscienza antifascista, Salvatore Sicuro sceglie, nel 1943 di fare il partigiano e si arruola in Jugoslavia, nella compagnia “Antonio Gramsci”. Gli anni della Resistenza costituiscono per lui l’occasione di una vera e propria formazione etica e politica, dove matura quei valori della democrazia, della libertà e della giustizia sociale che spenderà molto bene subito dopo la guerra impegnandosi insieme allo zio, nelle lotte che il Partito Comunista e la Camera del Lavoro condurrano per l’emancipazione dei lavoratori, su più fronti.
Laureatosi in lettere moderne con una tesi in lingua e letteratura tedesca, Salvatore Sicuro lega subito l’impegno culturale a quello politico e comincia a studiare le origini millenarie della propria lingua madre, il grico-salentino, ormai in evidente estinzione, impegnandosi sulla scia dell’altro zio materno, il grecista e accademico Paolo Stomeo, primo studioso di Vito Domenico Palumbo e fondatore della Cattedra di Neogreco nell’Università di Lecce, punto di riferimento degli studi scientifici sul griko, comparato con il greco moderno, svoltisi a partire dagli anni Cinquanta del Novecento, alla quale Sicuro collabora come esercitatore, sin dagli anni Sessanta.
Per tutto il resto della propria vita, l’impegno principale di Salvatore Sicuro sarà quello di promuovere e difendere la lingua grika, arginandone l’estinzione e favorendone il riconoscimento a livello nazionale ed internazionale, come la collaborazione e il sostegno della stessa Grecia attraverso lo SFEE (Syndesmos Filon Ellenofonon Exotericoù) che ha fatto conoscere ai Greci la realtà griko-salentina.
Salvatore Sicuro svolge anche, negli ultimi decenni del Novecento, un’attenta e qualificata attività di studioso, ricercatore e pubblicista: traduce dal tedesco in italiano la Grammatica Storica dei Dialetti Italogreci di Gerhard Rohlfs, cura la traduzione e la pubblicazione dei Canti grecanici di Corigliano d’Otranto del grande Vito Domenico Palumbo (letterato e poeta, ‘inventore’ e difensore appassionato della Grecìa Salentina), cura la pubblicazione del vocabolario griko-italiano con materiale lessicale raccolto nella prima metà del Novecento dal sacerdote Mauro Cassoni.
Contemporaneamente Sicuro collabora con studiosi e autorità della Grecia, dove si reca abitualmente. Più volte ricevuto istituzionalmente ad Atene, come già a suo tempo Paolo Stomeo, Salvatore Sicuro instaura negli anni anche una rete di rapporti con altri intellettuali salentini, come lui impegnati nella difesa del griko, come lo stesso Paolo Stomeo e Angelo Cotardo con i quali collabora, insieme a molti altri, nelle varie tappe che hanno portato al riconoscimento della lingua grika tra la fine del Novecento e i primi anni Duemila. Dall’istituzione, negli anni Settanta, dell’insegnamento del griko nelle scuole primarie con il metodo plurilingue, denominato poi “metodo Cotardo” per la grande competenza e il grande impegno profuso da Angelo Cotardo, purtroppo prematuramente scomparso, nel far apprendere ai giovanissimi studenti la lingua attraverso il lessico quotidiano e l’approccio alla realtà socio-culturale, fino all’inserimento del griko nella scuola media tra le “attività complementari”. Il tutto supportato dal lavoro di formazione e divulgazione svolto, specialmente dagli anni Ottanta, dalle Associazioni della Grecìa Salentina, da “Argalìo” (Corigliano dìOtranto) a “Chòra-ma” (Sternatia), a “Glossa-ma” (Martano), a “Ghetonìa” (Calimera) e a ”Vito Domenico Palumbo” (Castrignano dei Greci).
Un percorso culturale seguito dall’interno, ma anche proposto all’esterno, e che porta Salvatore Sicuro, alla fine degli anni Settanta, ad essere tra i soci fondatori della Confederazione delle Minoranze Linguistiche d’Italia (Confemili) e a guidarne la lotta fino alla Legge sul riconoscimento delle minoranze linguistiche prive di tutela, approvata dal Parlamento Italiano nel Dicembre del 1999. Un incontro avuto a questo proposito da Salvatore Sicuro, al Ministero della P.I., con il grande linguista Tullio De Mauro, allora Ministro, sancisce la denominazione, per la lingua grika, di lingua di minoranza “storica”. Una denominazione fondamentale, che apre a nuovi orizzonti di studio e di fruizione e soprattutto ad una nuova coscienza identitaria ‘non-indifferente’.
Il nuovo Millennio comincia dunque per la Grecìa Salentina all’insegna del riconoscimento e della messa in atto di iniziative culturali e di relazione, con l’istituzione di gemellaggi e di corsi di neo-greco (come nel caso di Acaia), con la realizzazione di progetti di ampio respiro sovvenzionati dall’Unione Europea, con la costituzione del Consorzio dei Comuni della Grecìa Salentina, con lo scambio con la Grecia di personale docente qualificato, con i viaggi organizzati di amicizia e di scambio, con la fondazione a Martano nel 2005, dell’Associazione Italo-Ellenica, pensata e voluta da Salvatore Sicuro e da Pompeo Maritati, in quegli suo assiduo collaboratore, con la creazione e la riscoperta di un unico patrimonio culturale e affettivo che lega l’Italia alla Grecia e che costituisce l’esito della lungimiranza e dell’impegno di intellettuali come Salvatore Sicuro, da considerare tra i padri incontrastati dell’Europa moderna e della solidarietà tra i popoli.
Abbiamo sin qui cercato di delineare brevemente la vita e l’opera di Salvatore Sicuro (che sarà celebrato da alcune tra le più attive e presenti associazioni salentine, Martedì 23 Aprile a Martano presso il Centro Culturale Tò Kalòn, in via Marconi 28, alle ore 19.00) anche per rispondere ad un’esigenza e ad un’esplicita richiesta espressa da molti amici provenienti dall’intera provincia, che convergono al nostro Centro per “fare cultura” , conoscere e conoscersi, all’insegna di un comune sentire comunitario per il quale hanno lavorato e lavorano tutte le Associazioni promotrici dell’evento.
Un incontro da non mancare, quello a tò Kalòn del 23 Aprile, durante il quale saranno ricordati con dei filmati, i precedenti eventi realizzati negli scorsi anni per ricordare Salvatore Sicuro, alcune interviste da lui rilasciate e una testimonianza video della Prof.ssa Fotinì Kaimaki che sarà comunque presente alla serata.
Un incontro da vivere intensamente, per omaggiare uno studioso, un cittadino e un partigiano, nell’approssimarsi della festa più bella della nostra Repubblica, il 25 Aprile della Liberazione, a cui Salvatore Sicuro ha dato sino in fondo il suo contributo. (Anna Stomeo)