Il buio dell’alba, presentato nei luoghi della memoria – Rapolla (PZ)
di Stefania Romito
Presentare Il buio dell’alba nei luoghi di ispirazione del romanzo, è stata una esperienza indimenticabile destinata a impreziosire la mia esistenza.
La magia che si vive in questo suggestivo borgo lucano alle pendici del Vulture in cui il tempo è solo un concetto astratto, il ritrovare nei vicoli gli odori e le voci che avvolgevano le mie infantili vacanze estive quando mi recavo qui insieme ai miei genitori, quel calore che solo un microcosmo di sentimento e protezione può dare, sono tutti tasselli che hanno costruito le basi fondanti del mio essere e che hanno finito, inevitabilmente, per riflettersi nella storia misteriosamente abbagliante de Il buio dell’alba.
Rapolla, il luogo delle mie origini. Il luogo in cui le passioni trafiggono il buio. Il luogo in cui i sogni si infinitano nel labirinto di intrecciati destini…
La Chiesa Metodista fondata dai miei antenati, da sempre punto di riferimento religioso, storico e culturale, ha accolto con entusiasmo e calore la presentazione del mio romanzo consapevole dell’importanza della salvaguardia della cultura e della memoria in quanto valori imprescindibili dell’essere umano. Un incontro, patrocinato dal Comune di Rapolla, che ha goduto anche della preziosa presenza di Fiorenzo Tundis, Responsabile del Centro Culturale G.L. Pascale museo di storia valdese di Guardia Piemontese (CS) e di Concetta Avolio, responsabile del laboratorio di tessitura e cucito dell’abito Guardiolo, la quale ha descritto con dovizia di particolari le caratteristiche sartoriali dei meravigliosi abiti riguardanti la storia dei Valdesi di Calabria.
Testimonianze fondamentali di fatti storici e culturali che assurgono a simbolo di perseveranza e virtù e che si ricollegano alla strage dei Valdesi avvenuta a Montalto nel 1561 (evento tragico che riaffiora dalle pagine de Il buio dell’alba e che si va a intrecciare al presente dei protagonisti). Esemplare è stato l’approfondimento psico-sociologico della scrittrice e docente Pina Colitta, la quale ha posto in essere la personalità ambigua e misteriosa del giovane protagonista con arguzia e maestria impeccabile. Poetico e sublime è stato l’intervento della poetessa salentina Lidia Caputo la quale ha sottolineato alcuni brani salienti del romanzo, donando ai presenti emozioni autentiche.
L’evento è stato condotto magistralmente dal giornalista e critico cinematografico Armando Lo Staglio (CineClub “De Sica” Cinit) e ha goduto della diretta social a cura della giornalista Sabrina Del Piano (inviata della testata giornalistica pugliese “Ora Quadra” diretta da Lilli D’Amicis) la quale ha dato vita a un reportage giornalistico di alto valore documentaristico.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Rapolla.
Si ringrazia l’Assessore alla cultura per il suo intervento.
Un plauso va agli organizzatori: Maria Grazia Rapone, presidente dell’Associazione di Volontariato “Spazio Giovane”, Mirella Locoratolo, presidente della Chiesa Metodista di Rapolla e Guerino Pianta, responsabile della Biblioteca Orizzonti i quali hanno dato vita a un incontro culturale che ha goduto della massima partecipazione da parte dell’intera comunità. Affinché la memoria venga preservata per diventare un valore letterario.