Da 200 anni il Partenone attende la restituzione dei suoi fregi da Londra
Di Pompeo Maritati
Domani 25 marzo 2021 il Popolo Greco festeggerà il duecentesimo anniversario della sua liberazione dall’occupazione ottomana. Avremo voluto vedere, per questa ricorrenza, ritornare ad Atene le 39 metope, 83 mq di fregio (56 pannelli), 17 statue e una cariatide dell’Eretteo che nel 1815 Lord Elgin trafugò dal Partenone di Atene e che si trovano presso il British Museum di Londra.
La restituzione dei marmi del Partenone di Atene da parte dell’Inghilterra si trascina da innumerevoli decenni. Si sono costituite numerose associazioni in giro per il mondo atte a favorirne il ritorno nella loro legittima madre patria. Non poche sono le organizzazioni culturali internazionali che auspicano la chiusura di questa diatriba.
Non solo, anche i governi americano, francese, tedesco, oltre a tantissime università nel mondo, hanno perorato la causa. Al momento l’ostinata, quanto ferma posizione inglese nel non acconsentire il rientro dei reperti trafugati da Lord Elgin, pare irreversibile.
Nulla sinora sono valse le innumerevoli iniziative e prese di posizioni di artisti, scrittori, politici ecc. Il governo inglese asserisce che non si è trattato di trafugamento ma di una regolare e legale appropriazione contrattuale. Certo che l’aspetto del contratto sottostante, con crismi di legalità, riferiti al periodo a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, fanno sorridere un po’.
Ricordo ancora lo smacco subito dall’allora ministro della cultura Melina Merkouri, che venne tacciata, lei e il suo governo, di incapacità di saper proteggere quei reperti. Asserirono che non erano più di proprietà ellenica ma di tutta l’umanità. La solita discutibile spocchiosa arroganza inglese.
Lo stesso UNESCO ha cercato di mediare la situazione senza esito.
Lord Elgin portò via 39 metope, 83 mq di fregio (56 pannelli), 17 statue e una cariatide dell’Eretteo. Non tutte le navi purtroppo arrivano a destinazione. In quel periodo vennero trafugati reperti archeologici di rilevante importanza anche da altri siti. Il Tempio di Aphaia sull’isola di Aegina fu anch’esso oggetto di trafugamento e suoi reperti oggi si trovano a Berlino.
Oggi si parla di Europa Unita, di un continente senza più frontiere, politiche e ideologiche, dove il sentirsi cittadino d’Europa dovrebbe rappresentare l’apoteosi dello sviluppo democratico e civile di tanti popoli. Vi parrà strano ma io di tutto ciò, al momento ci intravedo molto poco. A prevalere sono ancora gli egoismi e l’arroganza ne è un fattore determinante. Se pur vero è che Londra ha preferito lasciare l’Unione Europea, che cosa ci azzecca con la restituzione dei marmi del Partenone? Peraltro la sua arroganza, quella squisitamente inglese, si è spinta al punto di rifiutare di restituire temporaneamente i reperti in occasione del bicentenario della sua indipendenza.