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Helicopter Money: saranno le banche a mettere i soldini gratuitamente nelle nostre tasche?

Helicopter Money - saranno le banche a mettere i soldini nelle nostre tasche?

di Pompeo Maritati

Il grande banchetto organizzato dalla finanza, in essere da molti anni, pare che sia arrivato alla frutta. L’assenza di regole   valide a ed efficaci a controllare il sistema finanziario, affiancato da una globalizzazione che ha abbattuto, oltre che le frontiere fisiche, anche quelle temporali, potendo trasferire ingenti quantità di somme in denaro da una parte all’altra del mondo, sta cominciando a far riflettere il mondo intero sulla qualità etica di questa lobbie.  Un sistema, quello della finanza, che a dispetto dei decenni precedenti, sta viaggiando disunito, come se fosse in atto una lotta intestina, una instabilità che coinvolge inesorabilmente la politica e il mondo della produzione in generale.  In questo contenzioso che io definirei meglio marasma, dove la confusione dei ruoli è macroscopica, spicca la figura di Draghi, a cui viene accreditata l’intelligente astuzia del mestiere, avendo evitato che l’euro precipitasse, unitamente a tutto il mondo delle banche europee, doti queste che a quanto pare poco gli sono valse nella conduzione della politica governativa del nostro paese dopo la chiamata alle armi da parte di Mattarella.

Ritengo un po’ eccessivo questo accreditamento, ma convengo che le sue scelte hanno contribuito a rasserenare in parte l’ambiente. Seduto sul trono della finanza europea, ha cercato di combattere la recessione: l’enorme mole di sofferenze che pesano sul patrimonio delle banche, nonché del lievitare dell’indebitamento pubblico di alcuni membri dell’Europa, non rendono certo facile il suo compito. Senza però dimenticare che il tutto si è svolto nell’unica direzione possibile, ovvero quella di favorire il sistema bancario. Grazie a Draghi adesso abbiamo i tassi negativi, ovvero paghiamo noi la banca per tenerci i nostri soldini. I tassi in genere si sono quasi azzerati e, da oltre un anno, sta pompando tra i 60 e gli 80 milioni di euro al mese al sistema bancario. Sostanzialmente trattasi di carta straccia, che avrebbe dovuto accelerare il processo di ripresa economica, che puntualmente, come se lo facesse apposta, la ripresa è sempre dietro l’angolo e ancora non si decide di farsi vedere, perchè se di ripresa possiamo parlare è quella del sistema finanziario.

Tutta una serie di accorgimenti e di trovate di grande alchimia finanziaria che a onor del vero al momento non hanno esperito grandi effetti a livello di ripresa dell’economia in ambito europeo.

Adesso si sta studiando un nuovo sistema denominato “Helicopter Money”. Un’altra strategica idea che prevede di erogare soldini direttamente e gratuitamente nelle tasche dei cittadini, con la speranza che li vadano a spendere per riavviare la domanda interna nei loro paesi. Proprio vero. Se approvato, questo nuovo sistema, il cittadino si ritroverà in tasca, gratuitamente, senza impegni di nessuna sorta, dei soldi. Sicuramente l’unico impegno che avrà, per evitare che facciano la fine degli 80 euro di Renzi, dovranno obbligatoriamente essere spesi entro un certo lasso di tempo. Ipotizziamo la sua applicazione attraverso una riduzione dell’imposizione fiscale.

Chi l’avrebbe mai pensato qualche decennio fa che le istituzioni pubbliche ci avrebbero messo loro direttamente in tasca i soldini per fare la spesa? 

La politica dei tassi bassi, il quantitative esasing, quello di buttare sul mercato milioni di euro, al momento non hanno attenuto plausibili risultati. L’ Elicopter Money, stando ai soloni dell’economia dovrebbe contribuire a far risalire la chine del PIL (Prodotto Interno Lordo).  

Esser fiduciosi non costa nulla, anzi a volte diventa doveroso aver fiducia nelle nuove trovate, solo che spesso, in questi ultimi tempi, aumentano le riserve sull’efficacia di queste nuove idee.  La perplessità, che man mano va prendendo la forma della sfiducia, è data dal fatto che si cercano soluzioni tampone, temporanee, senza soffermarsi sulla problematica nel suo complesso. Si provvede a tappare alla meno peggio una falla e non s’interviene sulla debolezza dell’intera struttura portante del sistema economico e monetario. Come se si volesse rimandare a domani, la problematica. Da tutto ciò scaturiscono due considerazioni poco etiche: la prima che gli addetti ai lavori ormai non hanno più le capacità di saper riprendere il bandolo della matassa del caos da loro stessi hanno determinato; la seconda, che la politica succube dello strapotere della finanza non riesce a porre nessun argine legislativo all’allegra quanto sconsiderata attività delle lobbie.

Se a questo ci aggiungiamo che le cartucce in mano alla sostituta di Draghi, stanno esaurendosi ed alcuni governi, tra i più importanti dell’area euro, non riescono a trovare una visione condivisa sul futuro dell’economia monetaria europea, l’ottimismo prima citato si trasformerà quanto prima in pessimismo.

Pompeo Maritati

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