IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Letterina di Natale

Grotta di Natale

di Pompeo Maritati

Caro Gesù Bambino,

sono io, Pompeo, un uomo ormai adulto, con i capelli bianchi come neve d’inverno, e con un cuore che porta ancora il calore di un bambino in attesa del Natale. Fin da quando ero piccino, ho sempre atteso con ansia questa festa, non tanto per il calore delle tradizioni o per i doni, ma per quella speranza che il Natale accendeva nel mio cuore: che il mondo potesse diventare un posto migliore.

Ricordo ancora come da bambino osservavo le luci brillare, immaginando che ogni scintilla fosse un pezzetto di bontà che tu stavi seminando. Crescendo, ogni anno, con la stessa emozione, ti chiedevo una sola cosa: non un giocattolo, non una ricchezza materiale, ma un cambiamento per il bene di tutti. Speravo in un mondo dove l’odio lasciasse spazio all’amore, l’egoismo alla solidarietà, la guerra alla pace. Una richiesta semplice, forse ingenua, ma sincera.

Eppure, caro Gesù Bambino, i decenni sono passati e il mondo sembra solo peggiorato. Le guerre continuano, le ingiustizie si moltiplicano, e le persone sembrano sempre più distanti l’una dall’altra. Mi sono spesso domandato: perché non hai esaudito la mia richiesta? Non era qualcosa per me, ma per tutti. Non era una richiesta egoistica, ma un desiderio che ogni cuore, seppur in silenzio, porta dentro di sé.

A volte, con un sorriso amaro, mi sono chiesto se per caso il tuo aiutante, quell’essere incaricato di raccogliere i desideri del Natale, non fosse un po’ pigro o distratto. Potrebbe essere che abbia lasciato cadere il mio desiderio in un angolo, dimenticato sotto una montagna di richieste materiali? Oppure, forse, tu stesso hai deciso che non era ancora il momento giusto?

Quest’anno, caro Gesù Bambino, ti scrivo con una richiesta diversa. Ti chiedo, per favore, di mandare a quel paese quel tuo attendente distratto. Sì, proprio così! Prenditi personalmente cura delle richieste che arrivano al tuo cuore, perché credo che, con un po’ più di attenzione da parte tua, molte brutte figure le potresti evitare.

Scherzo, naturalmente, ma solo in parte. Perché il desiderio che porto nel cuore è sempre lo stesso: un mondo migliore, un luogo dove l’umanità possa ritrovare se stessa. Nonostante tutto, non smetto di credere che tu possa fare la differenza, che tu possa accendere quelle luci che il buio sembra voler spegnere.

Rimango il tuo sempre affezionato Pompeo, un uomo con i capelli bianchi, ma con lo stesso cuore di bambino. Ti aspetto ancora, come ogni Natale, sperando che questa volta, magari, qualcosa cambi davvero.

Con affetto e speranza, Pompeo


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