Ilaria Guidantoni, Il bacio da sfogliare, recensione di Marisa Cecchetti

In un momento preoccupante come quello che stiamo vivendo, con fronti di guerra più o meno lontano da noi, con le tensioni interne agli stessi Paesi europei, con il timore di virus che possano tornare a circolare, con le difficoltà lavorative ed economiche crescenti – e l’elenco dei disagi  potrebbe continuare a lungo – trovare pagine che parlano del bacio è consolatorio, perché il bacio riporta alla radice della nostra vita e ne sottolinea la preziosità, l’unicità, ora che le vittime di guerra, di disastri naturali, di persecuzioni, della fame, delle migrazioni, sono diventati numeri senza volto. Il bacio assume un valore esteso, quello di intesa, incontro, e quindi quello di portatore di pace.

“La prima cosa che impariamo, scrive Ilaria Guidantoni, a parte respirare ovviamente, che però è un riflesso incondizionato, è baciare, attraverso la suzione con l’attaccamento al seno materno […] C’è l’offerta del seno, naturale o artificiale che sia, da una parte; il desiderio e lo sforzo di attaccarsi, dall’altra, scoprendo così che la felicità esige impegno e responsabilità e che, senza l’altro, non è possibile”. Il bacio, quindi, firma il primo processo relazionale dell’essere umano con la vita. E c’è “il bacio profondo, quello intimo che di solito rappresenta il primo approccio di ognuno di noi all’amore, è un discrimen tra il prima e il dopo […] Il bacio è pertanto sempre un dialogo muto, un passo a due”.

Inizia un percorso molto ricco di sollecitazioni che niente trascura del sapere: nel campo della ricerca lessicale, della letteratura, dell’arte, del cinema, dei modi di dire, delle varie culture, delle abitudini nel tempo; un percorso che spinge il lettore ad approfondire la conoscenza personale, a sorridere davanti a espressioni ormai desuete ma stratificate nella memoria, che, una volta evocate, possono tranquillamente tornare in uso. Una sorpresa e allo stesso tempo un dono è stato riscoprire il bacio del pane, che mi ha riportato al forno della nonna, a quei pani enormi che talora nella cottura si attaccavano, si baciavano.

Sono pagine in cui si affiancano il pensiero di filosofi e la fisicità: “il bacio in bocca come un atto di fondamentale libertà esistenziale”, il bacio di Paolo a Francesca –la bocca mi basciò tutto tremante-; il bacio come premessa di un rapporto più intimo; il bacio salvifico del principe delle fiabe e quello assassino di Dracula.  Nella letteratura scientifica si collega il piacere del bacio in bocca al benessere provato nella fase dell’allattamento, tanto da diventare un atto terapeutico: “pare, infatti, che baciarsi con regolarità abbassi la pressione arteriosa e i valori del colesterolo […] inoltre rafforza il senso di autostima”.

Mentre se ne riconosce il valore, tuttavia non si nega che oggi abbia perso la sua esclusività e il suo pudore: “Oggi, il bacio si sta smaterializzando, proprio nell’epoca dei baci a profusione, tanti, troppi baci, che fanno perdere il valore dello stesso. Ci si scambia un bacio, due, tre o quattro a seconda delle abitudini, sulle guance quasi con chiunque e nei messaggi tra emoticon e parole, i baci sono inviati senza nemmeno pensarci”.

A quando risale l’abitudine di baciarsi? Come cambia nelle varie parti del mondo? In quanti modi si può baciare? Dove e come compare nella letteratura, nella pittura, nella scultura, nel cinema? Ilaria Guidantoni ha la risposta per ogni domanda e curiosità, e intanto ci lascia il tempo per cercare e osservare immagini di baci famosi: il bacio di Klimt, di Chagall, di Hayez, di Picasso, di Magritte, fino a non staccare gli occhi da Amore e Psiche del Canova, scultura che unisce armonia, sensualità, dolcezza, amore.

Ilaria Guidantoni, fiorentina, scrittrice e traduttrice, vive tra la Toscana, Milano e Tunisi. Si occupa di cultura del Mediterraneo. Ha fatto studi classici con una laurea in Filosofia Teoretica alla Cattolica di Milano, un Corso di Perfezionamento in Bioetica al Policlinico Gemelli di Roma, con una tesi pubblicata sul mito della Bellezza. Diplomata Sommelier A.I.S., collabora con Milano Finanza per le pagine di cultura, cura mostre d’arte ed eventi culturali. Molte sono le sue pubblicazioni e le sue traduzioni.