IL PENSIERO MEDITERRANEO

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Intervista al Prefetto di Lecce, dott. Natalino Manno di Enrico Conte

Dott. Natalino Manno Prefetto di Lecce

Dott. Natalino Manno Prefetto di Lecce

La chiacchierata con il Prefetto di Lecce è stata stimolata da recenti vicende: sventagliate di mitra sulle saracinesce di un bar a Santa Rosa, a Casalabate è stato gambizzato un giovane e, non ultimo, la messa in liquidazione della  cooperativa sociale Terra di Puglia-Libera Terra, che gestiva un bene confiscato alla mafia-SCU.

In un territorio, va detto, quello della Puglia e del Salento, caratterizzato da un  grande positivo fermento, socio-economico e culturale. Il G7 a Borgo Egnazia è stato solo l’ultimo evento che ha consentito di raccontare una vivacità che, da circa venticinque anni, non è solo dovuta al turismo.

Dopo gli anni del processo alla SCU che ne aveva segnato una sconfitta (2000)  seguita da un modo sommerso di gestire gli affari illeciti ora,forse complici le scarcerazioni di detenuti eccellenti dopo anni di carcere, il fenomeno torna in superficie. La scorsa estate nel Comune di Ruffano, noto sul piano antropologico per la festa di San Rocco e la danza dei coltelli, durante un funerale, si è vista una carrozza stile Casamonica.

D. Dott. Manno, intanto ben venuto nel Salento. Il passaggio del testimone del suo Ufficio avviene in un momento storico di grande vivacità del Pil in Puglia, se rapportato a quello del resto del Paese, ma anche contrassegnato da difficoltà del tessuto economico-sociale e da quella che sembra un certa recrudescenza del fenomeno criminale.

Quale sarà, nel prossimo futuro, il ruolo della Prefettura?

In una società sempre più complessa, caratterizzata dalla presenza di molti attori pubblici e privati, risulta di fondamentale importanza il ruolo del Prefetto, chiamato a garantire la coesione istituzionale e sociale.

In tale quadro, occorre assicurare un modello capace di mediare, coordinare, comporre, attraverso un continuo confronto dialettico.

Nella sua qualità di Autorità provinciale di pubblica sicurezza, il Prefetto è il garante dei diritti e delle libertà civili, il cui esercizio presuppone necessariamente il mantenimento della sicurezza del contesto territoriale, in cui ogni soggetto istituzionale è tenuto a fare la sua parte, nell’ambito di un processo di partecipazione attiva alla gestione della sicurezza.

Il Salento è un territorio caratterizzato da una grande vivacità economica, sociale e culturale, con un potenziale immenso, ancora non espresso nella sua pienezza, un territorio a forte vocazione turistica grazie alla bellezza straordinaria, che non va deturpata con scelte scellerate, ma tutelata e custodita con cura ed equilibrio.

Tuttavia non vanno sottaciuti i dati delle povertà e del disagio sociale che richiedono un rafforzamento della rete solidale ed istituzionale, cito il progetto promosso dalla Comunità Emmanuel, il cui bilancio è stato recentemente presentato in Prefettura.

In tal senso, d’intesa con il Presidente della Provincia di Lecce, verranno coinvolti i Comuni, le aziende della grande distribuzione, gli enti del terzo settore, per un maggiore recupero e riutilizzo dei prodotti alimentari rimasti invenduti, a vantaggio delle famiglie in difficoltà.

La fotografia dei bisogni ha messo in luce una richiesta di aiuto da parte delle donne, oltre il 54%, prive di un reddito ed in una posizione di sudditanza materiale e psicologica, ecco perché con Confindustria Lecce verranno avviati dei percorsi di formazione, ai fini dell’inserimento lavorativo neidiversi settori, con particolare riguardo a quello del turismo e della ristorazione.

D. Parliamo di un fenomeno grave, ma per lo più sommerso: l’usura. Sono sufficienti le iniziative in atto come, per esempio, il fondo del Ministero dell’Interno messo a disposizione delle vittime, e accompagnato da quelle della Fondazione De Grisantis sotto l’egida di un patto promosso dalla Curia vescovile di Ugento, mons. Angiuli?

O prevale il silenzio e la solitudine di cittadini e operatori economici?

Nella provincia di Lecce, l’andamento della delittuosità negli ultimi due anni ha evidenziato un calo tendenziale dei reati in generale, anche se gli storici gruppi criminali salentini continuano ad esercitare una subdola e silente attività estorsiva ed usuraria.

Si tratta, infatti, di fenomeni sommersi, in quanto le vittime, costrette in una situazione di paura e sottomissione, non denunciano per timore di ulteriori ritorsioni.

La mancanza di collaborazione da parte delle vittime rende così più difficile l’azione di contrasto.

Per contrastare il racket e l’usura è fondamentale denunciare e soprattutto rafforzare la fiducia nelle istituzioni, attraverso il coinvolgimento delle associazioni antiracket e anche con la creazione di appositi sportelli presso i Comuni, allo scopo di informare le vittime sui benefici previsti dalla legge, mediante l’accesso al Fondo di rotazione per la solidarietà.

Chi avrà il coraggio di denunciare dovrà essere supportato dallo Stato-

Il patto promosso dalla Curia Vescovile di Ugento è un ottimo strumento e a breve la Prefettura, d’intesa con il Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, avvierà un protocollo, anche attraverso la creazione di un osservatorio provinciale, con compiti di monitoraggio dei fenomeni e di promozione di strategie di prevenzione, contrasto.

Le politiche di sicurezza non si esauriscono nella sola prevenzione e repressione dei reati.

E’ in fase di redazione un Protocollo d’intesa che vedrà il coinvolgimento della Regione Puglia, della Provincia, dei Comuni e di Confindustria, oltre che delle Forze dell’Ordine, per potenziare il sistema provinciale di prevenzione e contrasto dei fenomeni dell’abbandono e del deposito incotrollato di rifiuti, un  danno all’immagine del Salento.

In particolare, il Comando di Polizia Provinciale assumerà il ruolo di coordinamento della Cabina di Regia fornendo, da un lato, supporto e coordinamento all’attività di vigilanza delle singole Polizie Locali e statali, mediante una mappatura dei siti di abbandono, ai fini delle successive iniziative di repressione e .saranno promosse attività di formazione e sensibilizzazione sul tema della legalità ambientale, coinvolgendo i giovani.

D.Quando i Comuni vengono sciolti per infiltrazioni mafiose la Prefettura, e il Ministero degli Interni, hanno un ruolo centrale. E’ pensabile anche un ruolo più attivo dello Stato nella promozione di pratiche di educazione alla legalità?

Oppure è un compito dei soli Comuni?

Nella ricostruzione del percorso democratico, il Ministero dell’Interno e le Prefetture, svolgono già un significativo ruolo volto a ripristinare la legalità, coinvolgendo tutte le energie positive della società civile.E‘ fondamentale il coinvolgimento delle giovani generazioni, attraverso le diverse agenzie educative, con programmi formativi sull’importanza delle istituzioni a vario titolo impegnate nel processo di crescita socio-economica dei territori.

D.I Piani Triennali Anticorruzione approvati dalle singole PA sono per lo più rivolti alle strutture burocratiche. Pensa che potrebbero riguardare anche gli Amministratori e i professionisti sul territorio, attraverso iniziative che li coinvolgano, partendo da incontri formativi riconosciuti dagli Ordini?

Il canone di trasparenza rappresenta una delle regole cardine dell’azione di ogni Pubblica Amministrazione.D’intesa con la Provincia di Lecce, e con il supporto dei Segretari comunali,saranno organizzati moduli formativi specifici con gli Enti locali, così che i piani anticorruzione siano redatti tenendo conto degli specifici profili di rischio propri del contesto territoriale di riferimento.

D. Il PNRR è a due anni dalla conclusione, prevista per il 2026.

Il Piano ad oggi registra un livello di spesa critico, e in alcune aree, in particolare quelle interne, non sempre c‘è stato un intervento adeguato da parte dei  soggetti attuatori.

Recentemente sono state istituite le Cabine di Coordinamento di livello provinciale presso le Prefetture (L.56/24),composte da rappresentati istituzionali ed eventualmente anche da sindacati e imprenditori: stanno funzionando grazie ai previsti piani di azione prefettizi e alle linee guida ministeriali?

Per la provincia di Lecce sono stati presentati 1016 progetti PNRR che vedono coinvolte 9 amministrazioni periferiche dello Stato, per un totale complessivo di finanziamento pari a €397.728.659.

In data 22 maggio 2024, è stata costituita la Cabina di coordinamento che, a seguito della recente adozione delle Linee guida, si è riunita in data 16 ottobre u.s., per avviare un confronto serrato con i diversi soggetti coinvolti e definire un piano di azione.Sulla base delle criticità riscontrate, si è convenuto di attivare da subito la costituzione di appositi tavoli di lavoro tematici

Sono sicuro che gli strumenti messi a disposizione della Cabina di coordinamento consentiranno di rispettare le tempistiche e portare a terra le progettualità.

D. Con riguardo ai Nidi d’infanzia e alle mense scolastiche, sono state avviate iniziative che, senza passare dalla più complessa procedura della Fusione/Unione, per il tramite di convenzioni, creino bacini di utenza intercomunali? Anche per sopperire al fatto che in certi Comuni ci sono pochi bambini e affrontare i costi di spesa corrente per gestirli sarebbe un onere insostenibile?

A fronte delle numerose criticità rappresentate da molti Sindaci, connesse alla mancanza di personale, alle forti contrapposizioni esistenti per avviare una gestione associata di funzioni e servizi, al calo demografico che ha determinato un diffuso spopolamento, si rende necessaria una strategia unitaria e condivisa  unendo le forze in campo.

La gestione associata di funzioni e servizi, a partire dalla Polizia Locale, la gestione delle mense scolastiche, dei Nidi, degli appalti, dei servizi economici finanziari,  dei servizi sociali, per aree territoriali omogenee, in un’ottica di razionalizzazione delle risorse, risulta l’unico strumento in grado di superare le diverse criticità operative

Occorre ragionare in termini di unioni,  così come prevede la Legge regionale.

Il modello operativo è pertanto quello di un efficace coordinamento di azioni integrate per dare delle risposte, adeguate ai tempi che sono di contenimento della spesa, e alle sempre più pressanti richieste dei cittadini.


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