IL PENSIERO MEDITERRANEO

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Riscoprire la Politica: la Nuova Partecipazione Civica degli Italiani tra Social Media e Movimenti Locali

La Politica

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di Pompeo Maritati

Negli ultimi anni, il rapporto degli italiani con la politica ha mostrato segni di evoluzione, specialmente per quanto riguarda i giovani, che stanno riscoprendo una partecipazione civica più dinamica e diretta rispetto al passato. Se da un lato si nota una crescente disillusione verso i partiti tradizionali e un calo della fiducia nelle istituzioni, dall’altro si sta rafforzando una forma di partecipazione politica che avviene attraverso canali meno convenzionali, come movimenti locali, petizioni online, proteste e l’utilizzo dei social media come piattaforme di espressione e mobilitazione.

Questo cambiamento nella partecipazione civica italiana riflette un bisogno di maggior trasparenza e di voce diretta nella gestione dei problemi sociali ed economici che affliggono il paese. I giovani, in particolare, si sentono poco rappresentati dai tradizionali attori politici, spesso percepiti come distanti dalle loro necessità e poco incisivi nel trattare temi come il cambiamento climatico, la disoccupazione giovanile, l’uguaglianza e la giustizia sociale. La generazione più giovane sembra mostrare un approccio pragmatico alla politica, in cui prevale il desiderio di risultati tangibili e di azioni concrete, non solo discorsi e promesse.

Uno degli elementi chiave in questo mutamento è il ruolo dei social media. Piattaforme come Instagram, Twitter, Facebook e, sempre di più, TikTok, sono diventate spazi fondamentali per la comunicazione politica e l’organizzazione di movimenti. Attraverso queste reti sociali, i cittadini italiani, specialmente i giovani, hanno scoperto modi per informarsi, discutere, denunciare e promuovere iniziative in modo immediato e accessibile. I social media hanno infatti trasformato il modo di fare politica, consentendo una comunicazione veloce e la possibilità di raggiungere un ampio pubblico senza filtri istituzionali. Questo ha portato alla creazione di campagne di sensibilizzazione e petizioni, come quelle relative alla giustizia climatica o alla parità di diritti, che hanno trovato un ampio seguito tra la popolazione.

La crescente partecipazione attraverso movimenti e iniziative civiche è accompagnata anche da un rinnovato interesse verso le questioni locali, dove le persone sentono di poter avere un impatto concreto e diretto. A livello territoriale, stanno emergendo gruppi di cittadini che si organizzano per affrontare problematiche che sentono vicine, come la gestione dei rifiuti, la riqualificazione degli spazi urbani, la tutela dell’ambiente e i servizi pubblici. Questo interesse per la politica locale è un segnale di una cittadinanza più attiva e coinvolta, che esprime il desiderio di essere parte dei processi decisionali e di trovare soluzioni condivise ai problemi che toccano la quotidianità.

L’esempio delle Sardine, un movimento che ha raccolto un consenso ampio e trasversale nel 2019, ha dimostrato come ci sia un forte desiderio di partecipazione, di costruire una società più inclusiva e di opporsi a una politica divisiva e polarizzante. Anche se il movimento ha avuto una parabola breve, ha comunque evidenziato che gli italiani sono pronti a mobilitarsi in difesa di valori come il rispetto e la tolleranza. Le proteste legate a temi globali, come il movimento Fridays for Future, hanno trovato un’ampia adesione nel nostro paese, specialmente tra le generazioni più giovani, dimostrando che le preoccupazioni per l’ambiente e la sostenibilità sono condivise da molti italiani.

Tuttavia, questa nuova forma di partecipazione non è esente da criticità. La rapidità e l’immediatezza dei social media, pur essendo un vantaggio in termini di comunicazione e diffusione delle idee, può portare a una politicizzazione superficiale, in cui le informazioni vengono semplificate e ridotte a slogan. Inoltre, c’è il rischio che il dibattito si radicalizzi, dato che i social media tendono a creare bolle di opinione che polarizzano le posizioni. Nonostante questi limiti, la partecipazione attraverso i social rimane una potente espressione di impegno civico, che permette a molti di essere informati e coinvolti in questioni che, altrimenti, potrebbero sfuggire all’attenzione pubblica.

La disaffezione verso i partiti politici tradizionali non è quindi sintomo di un rifiuto della politica in senso assoluto, ma piuttosto di una crisi di rappresentanza e di fiducia che spinge le persone a cercare nuovi modi di partecipare e di sentirsi parte del cambiamento. Se la politica istituzionale vuole riguadagnare il rispetto e la fiducia dei cittadini, è essenziale che sappia ascoltare e recepire le istanze di questa nuova partecipazione civica. Non è più sufficiente fare affidamento su discorsi retorici e promesse vaghe: occorre un impegno concreto, una disponibilità al dialogo e alla trasparenza, per rispondere ai bisogni reali della popolazione.

In definitiva, il rapporto degli italiani con la politica sta effettivamente cambiando, trasformandosi in una partecipazione più critica e consapevole, che si orienta verso forme di attivismo e di espressione diretta. I giovani, in particolare, dimostrano di avere una coscienza politica viva, di essere interessati alle questioni globali e locali e di voler contribuire in maniera attiva alla costruzione del futuro. Le nuove modalità di partecipazione sono quindi un’opportunità per la democrazia italiana, che ha la possibilità di rinnovarsi e di diventare più inclusiva e aperta, rispondendo meglio alle aspettative e ai bisogni di una cittadinanza sempre più esigente e attenta.


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