Il Mondo che Sogniamo: Una Lettera di Delusione e Speranza di una madre

di Rodopi di Menfi

Mi permetto di aprire il mio cuore su un tema che mi angustia e che, sono certa, affligge molte donne e uomini in questo nostro tempo. Da donna, mi sento sempre più delusa e spaventata dal mondo in cui viviamo. Ogni giorno, le notizie che ci arrivano hanno il sapore amaro di guerre insensate, di conflitti che sembrano non avere fine e di una diplomazia che, implacabilmente, si rivela incapace di trovare il buon senso. Siamo circondati da una realtà dove la forza bruta sembra prevalere su qualsiasi forma di dialogo, dove il Dio denaro ha preso il sopravvento, dimenticando i valori che dovrebbero unire l’umanità.

Siamo in un’epoca in cui alcune persone si ergono a padri eterni, sordi ai morsi della storia e indifferenti alle urgenze delle generazioni future. Non sentono più il peso della responsabilità verso il mondo che hanno ereditato e, anzi, sembrano agire come bambini viziati, senza curarsi dell’eredità che lasceranno. Questa mancanza di rispetto per il nostro pianeta e per coloro che verranno dopo di noi, mi fa sentire impotente, e il peso di questa impotenza è un fardello pesante da portare.

In tutto ciò, ci sono giorni in cui l’ansia mi attanaglia in modo insopportabile. Una sensazione costante di precarietà aleggia sopra le mie spalle, ricordandomi che il futuro è incerto e che il sogno di una vita serena è spesso offuscato da una realtà che sembra negare la possibilità di pace e di amore. Desidero ardentemente poter essere madre in un mondo dove la giustizia e la pace siano valori condivisi, non solo parole vuote pronunciate da chi detiene il potere.

Eppure, nonostante queste delusioni, mi rifiuto di arrendermi. Credo fermamente che le donne abbiano una voce potente, capace di risuonare oltre le mura del silenzio. Siamo noi, con la nostra sensibilità, la nostra empatia e la nostra capacità di connetterci gli uni con gli altri, a poter fare la differenza. Possiamo lottare per un mondo migliore, per un futuro dove le guerre siano solo un triste ricordo e dove la diplomazia e il rispetto per la vita occupino il primo posto.

Certo, il cammino non sarà facile, ma ogni piccolo passo conta. Insieme, possiamo trasformare la nostra delusione in azione, il nostro dolore in determinazione. È tempo di alzare la voce, di rivendicare il nostro diritto a vivere in pace. È tempo di insegnare ai nostri figli il valore della dignità, del rispetto e della solidarietà, affinché possano ereditare un mondo che non è solo un riflesso del nostro passato, ma un giardino fertile dove la speranza possa fiorire.

Oggi, più che mai, dobbiamo unirci. Creare reti di donne e uomini che vogliono una svolta, immaginare un futuro in cui i conflitti siano risolti con il dialogo, in cui il rispetto per la vita e per il nostro pianeta sia centrale. Insieme, possiamo ridare vita ai sogni di pace e giustizia, per noi stesse e per le generazioni future.

Con affetto e determinazione,
Una donna delusa, ma mai senza speranza.