IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Mostra Spaesamenti -Dodici-quarti- alla Stazione degli Artisti a Gambettola a cura di Spazio Plurale (FC) 5.10-20.10-2024

di Serena Rossi

Il Gruppo Spazio Plurale fondato da Brigitta Rossetti con sede a Piacenza, ma fluido, grazie alla connessione di Alex Sala con Circuiti Dinamici esce dal territorio e propone questa mostra collettiva di suoi 9 artisti a Gambettola, vicino a Bologna nella Stazione degli Artisti all’interno del progetto artistico Bosco Urban Art Project V Edizione a cura di Sonia Catena, Angela Molari e Chiara Pavolucci.

Gli Artisti in mostra: Diego Alto, Maria Angeles Blanco, Pol Palli, Daniel Romano, Brigitta Rossetti, Serena Rossi, Alex Sala, Matteo Suffritti e Vincenzo Zancana.

Presso La Stazione degli Artisti in Piazza Martiri d’Ungheria 2 a Gambettola, a pochi km da Cesena, inaugurazione sabato 5 ottobre ore 17 e visitabile fino al 20 ottobre su appuntamento, aperto sabato e domenica con orario 10-13 e 16-19.

Spazio Plurale e’ un progetto presentato per la prima volta nel 2022 a Piacenza, reale e virtuale, nato in un ex sgabuzzino e gestito solo da artisti, italiani e internazionali a confronto su tematiche urgenti della società, con l’obiettivo di poter dialogare con culture e linguaggi artistici differenti.

Lo spazio esce per la prima volta dalla propria sede dopo Sacchetto di carta, progetto collettivo ideato da Brigitta Rossetti nel 2022, Default da Alex Sala e Un altro in collaborazione con Daniel Romano nel 2023,per giungere a Gambettola, alla Stazione degli artisti, nel 2024.

La parola Spaesamenti rimanda all’idea di perdersi negli spazi della Stazione degli artisti, ubicata sopra una ferrovia, un luogo in cui catapultarsi 12 volte in 4 stanze, come i sottotitolo suggerisce, tra allegorie, realtà invisibili, immagìni dinamiche e suoni, consentendo ai visitatori la possibilità di aprirsi a nuove percezioni in un susseguirsì scandito di realtà simultanee. e figure ancestrali di Serena Rossi si proiettano in un futuro ante litteram come, uomini nello spazio, pronti a saltare e ad atterrare in nuovi mondi, in dialogo nella stanza 1 con Ile opere di Vincenzo Zancana, dove il sacro e il profano si fondono in sovrapposizioni simboliche di metallo che suggeriscono una nuova dimensione spazia le. Nella stanza 2 volti che sfiorano altri volti e che assumono connotati altri, in Somos el rio di Daniel Romano, il video che come un fiume scorre ovunque ad incontrarne genti e popoli di ogni dove. Forse un uccellino imprigionato in una cupola d’oro di Matteo Suffritti, dove i contrasti si dilatano oltre la scultura che pone lo sguardo su realtà che non vogliamo vedere, dove privilegio solitudine, svantaggio-moltitudine si infrangono in milioni di sfaccettature senza mai risolversi. Troneggia la composizione Le’ gami o lega’ mi? Somos Todos Otros, Disegno, uomini essenziali, e Formazione arcaica dove blocchi dì cemento sono tenuti insieme da uno spago, lo stesso usato in altri mondi nelle ceramiche di Bianco, anch’esse fragili, nitido rimando alla purezza e al contempo macabro contrasto di corpi fatti a fettine.

La stanza 3 si apre con le sculture filosofiche di Alex Sala che si serve di strumenti di indagine misteriosi, immagini fotografiche, sassi, carta, vetro elementi organici e altro, dove leggero e pesante stanno insieme, in una stessa isola, squarci di cielo precipitati in un sasso, in linea e contrasto con le opere di Brigitta Rossetti, un salto nel passato, itinerari narrativi colorati molto personali ambientati nella Milano del 201O e Costruire una città, una videoperformance realizzata nel 2024, camminando su binari diversi, scontrandosi e con foglietti di carta provare a costruire insieme una città. Nature morte da un finestrino nella stanza 4 dove cieli alla Rothko ci portano ai 4 momenti fondamentali che rimandano al giorno, la notte, il crepuscolo e l’alba, (le mitiche sculture d Michelangelo in San Lorenzo a Firenze), nelle immagini fotografiche di Alto e poter toccare e suonare Ciclopefono, una delle miracolose sculture sonore di Poi Palli, da vecchi cimeli alla musica.

E’ una mostra raffinata e contemporanea che va visitata e gustata con i giusti tempi, l’allestimento è a livello museale, molto bravi i curatori.

ingresso Stazione degli Artisti
Sonia Catena, il Sindaco di G
Gambettola dietro opere di Serena Rossi
Brigitta Rossetti e Alex Sala
Installazione di Alex Sala
locandina 1
locandina 2

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