Il segreto più nascosto
di Alessandro Frezza
Chi non ha visto la saga di Harry Potter almeno una volta? Si tratta di un vero e proprio capolavoro. Parlandone, oggi, con degli amici, mi è tornato in mente il momento più alto dell’opera “cinematografica”: il sacrificio di Severus Piton.
Chi non si è domandato se per caso non fosse il reale padre di Harry? Il regista è stato davvero bravo a lasciare lo spettatore con un dubbio nel cuore.
Ho un’idea del tutto personale sulla vicenda: chi è dietro la trama, volente o nolente, miratamente o per caso, è andato “oltre”, toccando un “campo” sconosciuto ai più.
Severus Piton e la madre di Harry erano anime gemelle, una vera e propria coppia sacra, ce lo rivela il fatto che abbiano lo stesso Incanto Patronus, ovvero la stessa essenza animica.
Lily e Severus non possono stare insieme nel momento in cui si trovano incarnati, e questo perché Lily non è pronta (ha l’impronta babbana) e deve sperimentare altro con un maschile a tratti inferiore, il padre di Harry, praticamente un bulletto che si diverte a schernire senza ritegno l’iniziato, l’alto iniziato, Severus, il quale sacrificherà la sua vita per salvare colui che sarebbe dovuto essere suo figlio e che, invece, fu il figlio di “un maiale” (come lo definisce lui)… anche “biologicamente” intendo. Sì, perché sebbene il caro Harry, dai capelli nero corvino, sia figlio di Lily e James, entrambi pel di carota, in realtà, a livello sottile, è il figlio di Severus.
L’amore dell’iniziato per la sua anima gemella ha trasceso talmente tanto il livello più grossolano, da esacerbare l’entanglement quantistico e trasmettere, a livello di campo torsionale, l’impronta personale dell’involucro che abita nell’embrione.
Sì, sto parlando proprio di entanglement, lo stesso che spiega come certe donne mettano al mondo figli che hanno l’aspetto dei partner precedenti al padre biologico del nascituro.
Sto parlando di “informazione” che si trasmette a livello sottile e crea la forma.
Sto parlando del segreto più palese eppure più nascosto dell’universo. Tutto ciò che osserviamo non dipende dalla chimica ma dalla vibrazione informazionale che si propaga e si condensa.
Sto parlando di ciò che consentirà all’uomo, in un futuro in cui i vari Voldemort verranno espunti dalla storia, di curare ogni malattia fisica o mentale e rigenerare i corpi inviando un’informazione a distanza.
Sto parlando di corpi che subiranno modifiche genetiche bevendo un bicchiere d’acqua in cui sarà memorizzata l’informazione relativa al gene da memorizzare oppure ascoltando il “rumore” di un corpo sano.
Sto parlando di informazioni che viaggeranno dieci volte più veloci della luce.
Sto parlando di contatti istantanei con l’altro lato dell’universo conosciuto e con dimensioni altre.
Sto parlando di magia?
No, sto parlando di scienza.
Severus resiste alla morte provocata dal serpente di Voldemort per lasciare ad Harry una lacrima in cui sono condensati tutti i suoi ricordi più importanti, una lacrima che andrà messa in una sorta di lettore olografico e si imprimerà per sempre in Harry, passando poi alla generazione successiva: il piccolo Albus “Severus”.
Ed a questo punto, non si può non chiudere così, con le parole del caro Severus, quest’edulcorata escursione nell’assurdo:
“Posso insegnare come stregare la mente, irretire i sensi… Posso dire come imbottigliare la fama, approntare la gloria, e finanche mettere un fermo alla morte.”
Alessandro Frezza (post Facebook del 4 aprile 2024)