Il discernimento è una facoltà opzionale
di Riccardo Rescio
Un viaggio di riflessione e introspezione sulla condizione umana.
Immaginare un mondo in cui le persone sono finalmente emancipate dagli inganni dell’indottrinamento, sia esso imposto con forza o accettato passivamente, non è solo un gioco di fantasia, ma una visione prospettica possibile per un futuro migliore.
In questo mondo, la saggezza delle conoscenze fondamentali diviene un faro che illumina il buio profondo dell’ignoranza umana.
Un quadro affascinante in cui gli individui, armati di una solida base di sapere, sono in grado di coltivare un pensiero critico profondo e penetrante.
Grazie a questa capacità di discernimento, le persone possono costruire ponti solidi per superare le barriere dei conflitti, gli orrori dei genocidi e le contrapposizioni ideologiche, religiose, linguistiche e sociali che spesso dividono anziché unire.
Se riuscissimo a plasmare le nostre giornate con saggezza e discernimento, potremmo scongiurare i disastri che hanno insanguinato le pagine della storia umana.
Spesso questi disastri sono stati orchestrati da coloro che, non avendo la chiarezza mentale e morale necessaria, hanno seminato discordia e distruzione.
Se i popoli fossero liberi da indottrinamenti, sia consensuali che coercitivi, e non fossero confinati nell’ignoranza, potrebbero trovare con più facilità punti in comune per porre fine ai conflitti e alle contrapposizioni.
Nel rispetto delle reciproche diversità che, nonostante tutto, ci rendono simili nei bisogni, nelle aspettative e nelle aspirazioni, potremmo finalmente abbracciare la pace e la comprensione reciproca.
C’è un vecchio detto popolare che afferma: “Il se e il ma sono retaggio dei fessi.”
Ma se riuscissimo “fessamente” ad aprirci a nuove prospettive, che non siano quelle della prevaricazione o dell’arrivismo, potremmo forse evitare i disastri che coloro, non considerati “fessi,” hanno causato nel corso della storia.
Un altro adagio popolare dice: “Provare non nuoce.” Pertanto, liberandoci con determinazione dalle catene dell’ignoranza e dell’indottrinamento ideologico e religioso, potremmo finalmente aprire un nuovo capitolo nelle nostre storie collettive. Questo nuovo capitolo dovrebbe essere fondato su principi di solidarietà autentica, rispetto profondo per la dignità di ogni essere umano, e su una collaborazione sincera per costruire un futuro radicato nella pace, nell’armonia e nel benessere condiviso.
Sempre nel rispetto delle diversità, che ci rendono simili nei nostri bisogni essenziali, nelle speranze e nelle aspirazioni, potremmo finalmente abbracciare una comprensione autenticamente profonda tra di noi.
Il discernimento non è innato, ma si acquisisce con la consapevolezza e la conoscenza, che stimola il pensiero critico e la capacità di elaborare nuove idee e progetti, partendo dall’esistente e non dalla sua mera osservazione.