La globalizzazione della privacy
di Pompeo Maritati
Stiamo assistendo ad una globalizzazione della propria sfera privata senza precedenti. Pur in presenza di severi decreti leggi che dovrebbero regolamentare la propria privacy, pare che la bramosia della conoscenza dell’altrui riservatezza sia in cima al sistema informativo. Non importa quanti e quali conflitti affliggono tanti popoli della terra, di quanta gente oggi non ha mangiato o addirittura è deceduta per mancanza di un semplice farmaco di due euro. E’ importante invece soddisfare la spasmodica curiosità di riuscire a spiare attraverso il classico buco della serratura le abitudini o i desideri personali altrui.
La capacità elaborativa di dati e immagini, spesso carpite con astuzia e quasi sempre all’insaputa del malcapitato di turno, consentono oggi di scavare in profondità nel passato di ogni individuo, che se riferito ad un VIP o a un politico ha un pesante impatto etico, quando invece chi sa quanti dei quei peccati veniali e a volte mortali, molti di noi hanno ben custoditi nell’angolo oscuro del proprio armadio dei ricordi. Un’azione o un comportamento sopra o sotto le righe del dettato comportamentale è subito oggetto di discussione e di accanimento mediatico, che pian piano si trasforma in una goduria collettiva.
Si, purtroppo la società moderna pur essendo eticamente discutibile nella sua gran parte, spesso si scandalizza di un rapporto fuori dall’alveo matrimoniale o di desideri di varia natura che qualcuna ritiene contro natura. Pretendiamo l’onestà morale e intellettuale, ci arrabbiamo se veniamo a conoscenza che hanno cercato di nasconderci qualche fatto “privato”, pronti a mettere alla gogna il “mascalzone” di turno, che ha avuto l’ardire di tradire il nostro ligio e incorruttibile modo di pensare e di vivere.
Ecco questa altro non è che l’esaltazione dell’ipocrisia di una società che ha perso il suo orientamento sociale e culturale. Una società che si scandalizza per fatti estremamente personali, riuscendo addirittura a relegare il soggetto nella più squallida macelleria mediatica, senza indignarsi vero tutti coloro che giorno dopo giorno ci tolgono la speranza in un futuro, o decidono con allegra disinvoltura di deporre un po’ di bombe in giro per il mondo, bombe tutte travestite da missioni di pace.
Oggi senza conoscerci, senza averci mai frequentati, riescono a sapere tutti i nostri desideri, addirittura che cosa abbiamo mangiato a Natale scorso o cosa abbiamo regalato al compleanno di nostra moglie. Guai se quel regalo non è stato indirizzato a nostra moglie, potrebbe diventare l’oggetto dello scandalo.
Attraverso l’elaborazione di tante informazioni il nostro passato è diventato il nostro presente, pronto a spuntar fuori laddove a qualcuno interessi per qualche suo recondito motivo.
Gli armadi con i relativi scheletri sono ahinoi risultati vulnerabile alla curiosità della gente.