IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Incontro di lingua, cultura e musica del Salento con il prof. Giovanni Leuzzi, poeta, letterato e storico e il suo prezioso libro “Reputu pe lle chiazze salentine”

evento 19 aprile martano

di Anna Stomeo

Venerdì 19 aprile alle ore 19.00 presso il Centro Culturale tò Kalòn di Itaca Min Fars Hus in via Marconi 28 a Martano (Lecce) grande incontro di lingua, cultura e musica del Salento con il prof. Giovanni Leuzzi, poeta, letterato e storico e il suo prezioso libro “Reputu pe lle chiazze salentine”-Lamento funebre per le piazze rurali del Salento ” (Mario Congedo Editore,2016), un poema in ottava rima scritto in dialetto salentino e recitato con passione e perizia dallo stesso Autore, che, sull’onda del rimpianto e della nostalgia, ma anche dell’orgoglio di appartenenza, lo dedica al ‘genius loci’ delle piazze rurali della sua infanzia e della sua giovinezza, oggi, purtroppo scomparse, ingoiate dal nulla di un sedicente progresso. Accanto al prof.Leuzzi, nel quadro di una vera e propria serata di spettacolo, ci saranno il regista Ennio Rella, con i suoi filmati suggestivi e tecnicamente ricercati, e il musicista salentino Enzo Marenaci, cantautore versatile e sensibile, vero interprete di storie salentine, voce inconfondibile di questa terra.A condurre la serata, con soave dolcezza ed empatia, Bruna Caroli, psicologa e ricercatrice di spiritualità ,ma qui in veste di presentatrice.
Un vero e proprio “pacchetto performativo” di grande compattezza e bravura, offerto sotto la vigile regia di Ennio Rella. Una proposta che tò Kalòn accoglie con gioia e curiosità, per offrire, a sua volta, ai propri amici, una piacevole serata di intrattenimento, ma anche di riflessione.

E la riflessione, come lo spettacolo, non può che partire dal titolo stesso del poema di Leuzzi, “Reputu pe lle chiazze salentine” pianto funebre per ricordare un mondo contadino scomparso, quello delle piazze di paese, fulcro sacro dei legami di comunità e di solidarietà sociale.
Leuzzi ne canta, con amarezza, ma anche con ironia, la repentina sparizione, dovuta non solo all’inevitabile avvicendarsi delle generazioni, ma soprattutto all’irrompere di valori diversi e alternativi, meno inclini a riconoscere la necessità di relazionarsi al di fuori di ogni calcolo di profitto.
Le “chiazze” di Leuzzi erano quelle dei braccianti e dei lavoratori, degli artigiani e dei cittadini consapevoli e politicizzati, che, nel primo dopoguerra, stavano scoprendo la democrazia e il confronto. La piazza delle sezioni e delle discussioni politiche, che si svolgevano responsabilmente, guardandosi negli occhi e conoscendosi di persona. Un mondo che non può tornare nell’era tecnologica del web dove domina la piazza virtuale e dove gli scambi di opinione oscillano tra l’ipocrisia più becera ( il famoso “mi piace” di cui si fa strame per compiacere ed auto compiacersi) e la violenza più criminale (i ‘leoni da tastiera’ sempre
più spesso portatori persino di morte).

E allora al poeta, all’intellettuale colto che come Leuzzi ha vissuto metà della propria vita in quell’altra piazza, all’ intellettuale che, come Leuzzi, ha speso parte della propria vita a lottare dalla parte dei deboli, che cosa rimane? La nostalgia fino al limite della disperazione ? Oppure la visione onirica e, ahimé, miseramente ‘onanistica’ delle ‘piazze inventate’, quelle sorte negli ultimi due decenni in alcuni paesi del Salento, frutto di rifacimenti o costruite di punto in bianco in un deserto scenografico da regime asiatico, solo per immortalare qualche cacicco di turno? Cosa rimane, e rimane da fare, al poeta che ha visto le piazze sparire o magicamente disperdersi in altre forme? Non gli rimane che cantarne il “Reputu” , sottolineandone le bellezze e i vantaggi, ma senza recriminazioni e senza perdere l’ironia, che è un dono personale di uguale valore a quello della nostalgia.
Questo forse il messaggio che ci giungerà alla fine della serata, quando il lavoro del poeta e del regista ci saranno consegnati nella loro completezza, tra le note inconfondibili di un musicista.
Ancora un incontro da non perdere, ancora una festa, ancora una comunità che si raccoglie, questa volta, intorno ad un’affascinante narrazione di una voce poetica trascinante e colta, come quella di Giovanni Leuzzi.
Anna Stomeo

Kalòn dell’associazione Itaca Min Fars Hus
Kalòn dell’associazione Itaca Min Fars Hus
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