MiArt Fiera Internazionale Arte Contemporanea 2024 alla Fiera di Milano 11.4-14.4.2024
di Serena Rossi
Come ogni anno la città di Milano offre in Fiera, nella vecchia Fiera zona Portello, una grande kermesse con la fiera internazionale di arte contemporanea e moderna il MIART 2024 No Time No Space.
No Time No Space è il titolo della 28esima edizione, preso in prestito da una canzone di Franco Battiato, artista di febbrile immaginazione e curiosità infinita, per sottolineare la volontà di miart di allargare sempre di più i propri confini sia dal punto di vista geografico — continuando le collaborazioni e le incursioni nello spazio pubblico della città di Milano — che temporali — attraverso l’innesto di una nuova, inedita e volutamente anacronistica sezione, Portal.
Established
La sezione principale di miart ospita gallerie che presentano i linguaggi della più stretta contemporaneità e gallerie che presentano opere realizzate nel corso del XX secolo, proponendo una selezione che spazia dai maestri dell’arte moderna alle produzioni nuove e recenti. In questa sezione sono presenti anche gallerie attive nel settore del design da collezione e d’autore, con una particolare attenzione alle relazioni tra arte visiva e arti applicate e sulla natura progettuale della proposta espositiva.
Portal
Raccontava il poeta Giorgio Caproni di uno scrittore inglese che – accusato di non badare all’attualità – rispose: “A me, se voglio parlare della luce, non interessa la lampadina elettrica, interessa il fulmine, il lampo che è di tutti”. Allo stesso modo, Portal è una sezione volutamente anacronistica, che sveste tuttavia il termine della sua tinta dispregiativa per restituirla alla sua legittima accezione, ovvero quella di confondere i tempi per parlare del nostro tempo, cogliendo nel tumultuoso e mutevolissimo flusso dell’immediata attualità ciò che nell’arte è stabile e durevole. La nuova sezione ospita nove gallerie che propongono altrettante piccole mostre pensate per scoprire o riscoprire universi e pratiche artistiche solo all’apparenza lontanissime: una finestra per guardare al presente attraverso dimensioni parallele e prismi non convenzionali.
A cura di:
Abaseh Mirvali, curatrice indipendente, Los Angeles
Emergent
Sezione riservata alle gallerie con un’attività espositiva focalizzata sulla promozione delle generazioni più recenti di artisti.
A cura di:
Attilia Fattori Franchini, Curatrice Indipendente, Vienna
Quest’anno ho girato la Fiera in una giornata caldissima, sabato 13.4, non ancora stabile con le temperature, e c’era abbastanza popolo di visitatori ma non troppo.
La Fiera del 2024 ha stand tutti abbastanza piccoli, omologhi, per la maggior parte italiani ed europei, per il resto come sempre internazionali.
Opere varie, pittura e fotografia, scultura poca e poca fotografia, molte le opere con design o vecchi assemblaggi.
Qualche opera di fiber art che negli anni scorsi emergeva qui e a Torino.
Nell’insieme c’è una ricca offerta con poche novità emergenti. Tutto allineato.
Lo stand a mio parere più riuscito è quello con le grandi pitture vivificanti e ariose su tele di Vivian Suter della Galleria Kaufmann Repetto di Milano e New York, le avevo già viste esposte in galleria a Milano ma in Fiera stanno molto bene in verticale.
Nella parte storica abbondano grandi opere, anche di dimensioni, da Schifano a Burri, tanto che ho sentito gente del settore chiedersi: ma saranno veri?
Comunque una cosa è certa l’arte non risente nessuna crisi e le cose sembrano apparentemente andare bene.