Ero nessuna. Una riflessione sociale di Sandro Mele.
Riscoprire la bellezza della diversità, come stimolo a ricercare nuovi equilibri multiculturali e sociali tra i popoli. È questo il focus protagonista che troviamo in Ero nessuna, l’esposizione di Sandro Mele (Melendugno, 1970) che dimorerà presso gli spazi della Fondazione VOLUME! di Roma, sino al 19 gennaio.
Un’opportunità unica, quella dell’evento capitolino, che ripercorre le strade di Karen e di Fioralba, due giovani immigrate che hanno salutato la propria terra natia per assicurarsi nuove realtà in Italia.
L’immigrazione: un elemento storico in comune.
A ripensarci, nell’azione delle due giovani, ritroviamo la memoria di una radice comune a tutte le tradizioni, che le avvicina solennemente, senza intaccare o sovrastare le une sulle altre. Difatti, sfogliando le numerose pagine della Storia, possiamo riconoscere come tutte le popolazioni sono state immigrate.
Nessuna esclusa, anche la nostra.
E allora nasce l’esigenza di accogliersi vicendevolmente come compagni di viaggi con vissuti diversi sì, ma pur sempre simili. Identità che si riuniscono nel grande abbraccio del pluralismo culturale, anime sorelle, pronte a sostenersi nonostante le differenze, con eguali diritti, senza distinzioni di provenienza. Ma cosa ne pensa l’artista salentino della sua mostra? Scopriamolo insieme in questa intervista.
L’intervista.
Chi è Sandro Mele, raccontato da Sandro Mele.
Non è mai facile auto definirsi e forse non mi piace neanche, ma da quello che per ora posso aver capito di me stesso è che sono un artista che esprime e racconta tematiche da vicino.
All’età di 17 anni ho raggiunto mio padre per lavoro a Bolzano, in una azienda edile. Dopo l’Accademia a Venezia nel 1994 ho iniziato a seguire i miei interessi, mi sono trasferito a Bologna e nel 1997 sono arrivato a Roma dove tutt’ora vivo.
Posso dire che il mio passato mi ha permesso di guardare il mio lavoro con consapevolezza e non dimenticando le mie origini.
La radice greca ÈTEROS, racchiude in sé la bellezza e la complessità del diverso. Secondo te, quanto e come può l’Arte rappresentare questa ambivalenza?
Io credo che oggi l’arte si nutre principalmente di concetti. Dopo il modernismo l’abbia sempre fatto. Importante che ci sia poesia. Basta pensare agli espressionisti tedeschi, oppure se vogliamo degli esempi contemporanei più vicini al nostro tempo potrei fare il nome di Joseph Beuys o Kounellis.
Dove e come si concretizza il tuo impegno, non solo artistico, come vediamo in Ero Nessuna?
Il mio impegno è artistico: porto avanti le istanze attraverso il mio lavoro.
Cosa raccomanderesti ai giovani artisti che decidono di dare il proprio contributo artistico in termini sociali?
Io personalmente consiglio di studiare molto l’argomento che si prende in considerazione, non bisogna essere superficiali, ma obbiettivi senza accedere nel virtuosismo dell’estetica. Chi fa questo lavoro per me deve fare politica attraverso l’arte stando attenti a non fare arte e politica: le due opzioni sono ben diverse. Io personalmente, come ho già detto, in passato con altre interviste, scelgo la prima. Le mode non mi interessano…
E a tal proposito, quali sono i linguaggi artistici, più appropriati per esprimere tali temi, secondo te?
Nel mio lavoro esiste la consapevolezza di usare i linguaggi secondo quello che rappresenta bene il mio pensiero o se vogliamo il tema affrontato. Io uso la pittura perché mi piace, mi fa arrivare alla sintesi dei miei pensieri, la pittura è come se ti stessi allenando: più la fai e più ti aiuta. Uso anche il video, le installazioni sonore, la fotografia e a volte anche la performance. Per me non esistono limiti di linguaggi, vengo da una esperienza lavorativa che mi ha permesso di capirne l’importanza dei linguaggi e usarli in occorrenza quando mi servono. Sono stato per anni assistente di Fabio Mauri.
Informazioni
Sandro Mele – Ero nessuna
OPENING – 17 dicembre 2023 dalle 12:00 alle 21:00
dal 19 dicembre 2023 al 19 gennaio 2024, dal martedì al venerdì dalle 17:00 alle 19:00 Fondazione VOLUME! Via di San Francesco di Sales 86/88, Roma
Contatti:
mail. press@fondazionevolume.com tel. 066892431