Un anno fa, il 29 Dicembre 2022, ci lasciava Cesare Fuso, poeta e navigatore solitario di questa umanità dispersa e disperata
di Anna Stomeo
Un anno fa, il 29 Dicembre 2022, ci lasciava Cesare Fuso, poeta e navigatore solitario di questa umanità dispersa e disperata in cui ogni giorno ci ritroviamo per perderci.
Cesare Fuso è stato poeta autentico, e profondo, capace di esprimere il senso dell’esistenza umana in uno stile essenziale e innovativo e in una forma sperimentale e coinvolgente.
Le sue tre raccolte poetiche, tutte a suo tempo presentate a tò Kalòn, ci raccontano, in una forma originale e personale, un percorso di vita denso di esperienze e sofferenze, di illusioni e di speranze, ma anche di affetti solidi e inossidabili come quelli che lo hanno legato alla moglie Alessandra e alla figlia Raffaella, a cui ha voluto dedicare la sua ultima raccolta poetica.
Cesare è stato anche tra gli amici più sinceri di tò Kalòn, sempre presente in veste di protagonista e di alleato accogliente e complice di tante iniziative e di tanti incontri. Ha condotto e condiviso con tutti gli amici di tò Kalòn momenti di bellezza e di conoscenza indimenticabili e che continuano ad accompagnare il nostro impegno.
Perciò abbiamo deciso di commemorare il primo anniversario della sua scomparsa, per non dimenticare la sua parola poetica, il suo sorriso timido e pensoso, la sua capacità innata di scrutare nell’animo e nella mente di chi gli era amico per svelarne il segreto e l’inclinazione, senza riserve, come accade ai poeti autentici, che alla parola affidano il senso dell’esistenza e lo scarto estremo tra immagine e verità.
Cesare era nato a Carpignano Salentino nel 1961 da un padre musicista e compositore, alle cui note aveva probabilmente legato sin da bambino la sua vocazione poetica fatta di musicalità e di silenzio, di luce e di grandi spazi naturali aperti alla visione e alla contemplazione, alla musica interiore che genera poesia.
A tò Kalòn Cesare sarà ricordato con una serata di compresenza e di riflessione, di condivisione e di affetto, di emozione e solidarietà.
Attraverso la lettura collettiva dei suoi versi e la proiezione di alcuni video che ne conservano l’immagine, Cesare tornerà a vivere grazie alla presenza della moglie e della figlia che ne serbano l’affetto e il ricordo, e di tutti gli amici che non lo hanno dimenticato.
Un brindisi finale alla memoria suggellerà una serata di amicizia e di forti emozioni.
Chi può, passi venerdì sera da tò Kalòn, anche solo per un breve saluto. Nel ricordo di un grande poeta e nel rispetto di un amico che ha molto sofferto.
Per cominciare il nuovo anno all’insegna della solidarietà e dell’empatia.