Vincenzo Fiaschitello, Nazar e Polina – Storia d’amore di due giovani ucraini, Libreria Editrice Urso, Avola, 2023
Introduzione dell’Autore
Lo scritto che qui presento nella forma di un romanzo nasce dalla
constatazione di una forte somiglianza di una serie di racconti frammisti
a riflessioni su eventi ed esperienze drammatiche del nostro tempo, come
la negazione della identità del popolo ucraino con la sua storia, la sua
lingua e la sua cultura, come la caduta del muro di Berlino, il terremoto
del Molise, la sperimentazione nell’arte contemporanea.
I personaggi di tali racconti agivano in situazioni dolorose, impregnate di
passioni, di smarrimento morale e comunque coinvolti inevitabilmente in
uno svolgimento tragico.
Non mi è stato difficile individuare quel filo rosso che li univa e il
fondale rosa per la storia di amore di Nazar e Polina, con la quale si
chiude il romanzo.
Confesso che man mano che procedevo alla stesura del testo e alla
ricucitura degli eventi narrati, uno scrupolo ingenuo più volte mi si
presentò: la scelta di “unificare” quei racconti era dettata forse dalla
richiesta di amici che mi avevano sollecitato a scrivere un romanzo,
oppure da una sorta di ossequio o conformismo alle regole del gioco
letterario, che guarda con maggior apprezzamento al romanzo piuttosto
che al semplice e agile racconto?
A lavoro ultimato posso sicuramente affermare che le due suddette
motivazioni hanno giocato un ruolo del tutto secondario, dal momento
che sono stato fortemente condizionato da una spinta interiore che mi ha
imposto lo sviluppo di una trama unica che si andava costruendo con
naturalezza, tanto che non mi restava da fare altro che assecondare quel
che udivo dentro e scrivere come un fedele scriba.
Gli avvenimenti narrati abbracciano un periodo storico di grande
importanza per l’Ucraina: il tragico evento della esplosione della centrale
nucleare di Chernobyl (1986); la caduta del muro di Berlino (1989); la
dichiarazione di indipendenza dell’Ucraina (1991); l’occupazione della
Crimea e la guerra del Donbass (2014).
I protagonisti del romanzo vivono nella cittadina di Orikhov, Oblast di
Zaporizzja. Due cugini, Nazar e Grigor, sin da ragazzi sono entrambi
innamorati di Polina, loro compagna di scuola. Grigor con il suo
carattere audace e orgoglioso conquista Polina, la quale tuttavia ha stima
e simpatia anche per il timido Nazar.
Dei due fratelli, Anatoly e Viktor, figli del vecchio Borys, l’uno Anatoly
padre di Nazar è filoucraino; l’altro Viktor padre di Grigor è filorusso.
Assunti nel corpo dei vigili del fuoco, vengono assegnati nel distretto
dove si trova la centrale nucleare di Chernobyl. Da quel momento i due
cugini si separano: Nazar continuerà gli studi nella nuova scuola e
Grigor sceglie una scuola tecnica per prepararsi alla carriera militare.
L’esplosione della centrale nucleare porta un cambiamento radicale nella
vita di Nazar. Due medici romani, marito e moglie, che hanno curato in
ospedale il ragazzo, ottengono il consenso per portarlo con loro a Roma
per una sorta di adozione. In occasione della caduta del muro la coppia
dei medici conduce Nazar a Berlino
A Roma Nazar completa gli studi di scuola secondaria, frequenta
l’università e si laurea in Storia dell’arte. Conosce pittori e galleristi di
gran fama, visita musei e mostre d’arte, partecipa con gli amici a dibattiti
artistici.
Nel 1991, quando viene proclamata la repubblica, torna definitivamente
in Ucraina, dove prende attivamente parte alla vita pubblica e viene
eletto sindaco di Orikhov.
In qualità di sindaco, alla notizia del disastroso sisma del Molise nel
2002, organizza una missione di soccorso sanitario con due medici e una
infermiera dell’ospedale di Orikhov. L’infermiera è Polina, la quale si
distingue per sensibilità e professionalità.
Al suo ritorno in Ucraina, Polina incontra Grigor, il quale confessa che
non può più continuare a frequentarla, perché ha promesso di sposare
Yeva, figlia del suo comandante, che gli assicura una brillante carriera.
Yeva è al comando di una banda di militari mercenari filorussi che
combattono con ferocia e crudeltà.
Il protocollo di Minsk, firmato il 5 settembre 2014,
segna la fine delle ostilità e rende la libertà a tutti i prigionieri.
Dopo la follia dell’odio e della guerra e le sofferenze patite, Nazar
propone a Polina un viaggio a Roma per ristorare il loro corpo e le loro
anime.
Vincenzo Fiaschitello