“NELLA TANA DEL RICCIO. Nulla terrorizza più dell’ignoto” un libro di Sandra Guddo, recensione di Concetta Mangiameli
Conosco Sandra Guddo ormai da tempo, da quando nel 2018 ho presentato il suo libro CICIRI e ne ho sempre apprezzato l’onestà intellettuale e la sua professionalità come scrittrice e operatrice culturale. Adesso mi trovo tra le mani la sua nuova fatica letteraria “NELLA TANA DEL RICCIO. Nulla terrorizza più dell’ignoto”.
Questo nuovo romanzo di Sandra rappresenta una vera e propria rivoluzione copernicana in quanto Ella si allontana dai temi precedentemente affrontati perché, come lei stessa mi ha confidato, la ricerca narrativa è stata come un imperativo categorico che l’ha spinta a cercare nuovi territori da esplorare senza porsi limiti e confini. Eccola dunque approdare con “NELLA TANA DEL RICCIO” in una dimensione nuova, per certi aspetti, ma eterna per altri: la lotta incessante tra il Bene e il Male o, se vogliamo, tra la Vita e la Morte il cui confine appare a Sandra talmente sottile che può accadere che l’esistenza umana si muova tra questi due territori senza suscitare particolare apprensione. Allo stesso modo normale e paranormale si confondono dando consistenza ad una storia davvero originale e intrigante in cui si muovono e agiscono le tre protagoniste: NILLA, MARIA LUISA E RITA del tutto credibile anche se a qualcuno invece può apparire l’esatto contrario o addirittura frutto di una mentalità arroccata su posizioni assurde e cariche di superstizione.
Può una donna colpevole di omicidio e suicidio continuare a vivere nel regno dei vivi? Nel romanzo si trova la risposta! Ed ecco che Sandra Guddo mi rivela i suoi timori. “Questo romanzo con la vicenda che racconto rappresenta per me un andare oltre che non significa andare indietro nel campo della superstizione e dell’irrazionalismo ma al contrario credere nella possibilità che possa esistere qualcosa di misterioso e ineffabile che supera i confini della realtà per porci in una nuova prospettiva alternativa rispetto a problemi che riguardano l’esistenza umana o, se preferite, a ciò che viene considerato normale”
Dunque, una storia davvero originale che non può non intrigare chi rimane con la mente aperta a ogni possibilità e non vuole rimanere confinato nell’angusto regno del razionale accertato.