Liriche “Lo sguardo a ritroso”
di Vincenzo Fiaschitello
Il presente, briciola eterna
Il presente, briciola eterna
di eterno tempo, che inarrestabile
scende da un vaso inesauribile
di abissali cieli a noi ignoti,
generosamente ci insegna
a limitare il dolore attuale
guardando a ritroso dove
si trova l’unica felicità possibile.
La memoria sa che il vissuto
non si scioglie: è già stato, e questo
basta a invitarci a volgersi indietro.
Ah, come lo sapeva bene Orfeo!
Non volle, né poteva ritardare
di un istante di incontrare
la luce degli occhi di Euridice
che tanta felicità gli aveva
arrecata nel tempo vissuto insieme.
Ora il delirante volo di rondini
saluta una Primavera priva di Euridice.
Migrante carovana della vita
Migrante carovana della vita
che il mondo traversi sempre
mutevole e uguale, effimero
ed eterno. Quale alchimia
o misterioso segreto ti spinge
al sollecito cammino?
Verso dove?
Vita d’oggi che ti inchini
alla memoria della vita di ieri,
non lasciarti ingannare, sei
ancora vita piena, ricca di nostalgia
dei perduti giorni della fluida
sorgente e di costante fedeltà
alla serena foce, dove ti espanderai
senza scorie nella splendida
luce di eternità.
Al di là del ponte di stelle
Che importa se anni lunghissimi
sono passati? Che importa
se bianchi sono i tuoi capelli,
se la luce più non splende
come prima sul tuo viso provato
dal dolore che il fianco trafigge.
Guarda insieme a me ancora
una volta il pigro dondolio
delle barche nella rada di Marzamemi,
che presto per possenti braccia
contro il fulgore del sole avanzeranno
a sfidare le onde. Lontane dai nostri
sguardi, le prue taglieranno l’invisibile
nube al vento.
Se arriva il male che spezza ricordi
e sogni, la morte dirama, dilapida
tutto l’avere della vita e vuota la lascia
come arnia senza valore.
Al di là del ponte di stelle, so che
una porta ci attende per l’oltre vita.
Inquietamente galleggia l’universo
Inquietamente galleggia l’universo
della sostanza che in me manca
per ignavia, per pigrizia e viltà
e turba ancora la memoria e il cuore.
Mi accompagna un suono che sa
di amara armonia e di squillante
beffarda eco: quale freccia
incrina e spezza il vetro dell’invidia
che l’anima graffia.
L’aurora guardinga, silenziosa,
come esperta vedetta, si affaccia
tra cielo e nubi di luce incerta
e prontamente il posto cede
all’alba, sua sorella, che sa come
stanare con moine e sorrisi i colori
nascosti nella materia e dare l’avvio
allo sfolgorio del giorno.
Se il cuore sembra vuoto
Se il cuore sembra vuoto,
stai certo che lo trovi colmo
di assenze, di mancanze,
di trepidazioni che chiami
sofferenze.
Così tra un pensiero di valori
e disvalori, il tempo eterno
gira, rigira, si sprofonda
nell’eterno abisso, tutto
cancellando, tutto assolvendo.
Tutto rinascendo.
Non conosce agonia la mia poesia
Non conosce agonia la mia poesia
nella parola, nel cuore e nella memoria,
ma solo ora so che viaggia
tra il sole e l’ombra.
Avida di ricordo e di silenzio
si insinua negli angoli più oscuri
dell’anima… per risvegliarla o ferirla?
Accerchiata dal tempo inesorabile
pur sempre resta stanziata, viva
e arditamente presente ad ogni
respiro del mio essere,
sia che spiri vento favorevole,
sia che giunga la tormenta.
Ha seminato per l’avvenire,
ma su questo d’ora in poi per me
non avrà più senso.
Cosa farà? Cosa dirà? Sarà essa stessa
tempo, aria o luogo?
Sarà solamente cenere, perdutamente
dispersa senza maestà né fulgore.
Vincenzo Fiaschitello
Nato a Scicli il 18/10/1940. Laurea in Materie Letterarie presso l’Università di Roma con il massimo dei voti (1966) e Abilitazione all’insegnamento di Filosofia e Storia nei licei classici e scientifici; pedagogia, filosofia e psicologia negli istituti magistrali (Esami di Stato D.M.10/8/1966). Docente di ruolo di Filosofia e Storia nei licei statali (Vincitore Concorso nazionale a 119 cattedre, indetto con D.M. 30/6/ 1969) e Incaricato alle esercitazioni presso la cattedra di Storia della Scuola –Facoltà di Magistero Università di Roma dall’anno accademico 1965/66 al 1973/74. Direttore didattico dal 1974 (Vincitore Concorso nazionale D.M.25/9/1970), preside e dirigente scolastico fino al 2006. Docente nei Corsi Biennali post-universitari. Membro di commissioni in concorsi indetti dal Ministero P.I.
Ha pubblicato oltre venti opere di saggistica, di poesia e di narrativa, nonché molteplici articoli di critica letteraria, di filosofia, di storia, di pedagogia e di didattica.
Il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri, lo ha insignito della onorificenza di Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana (Decreto Pres. Rep. 2/6/1997 ).