L’indifferenza. Di Eliano bellanova
Corre sul filo dell’indifferenza il mondo…
Facce indifferenti, scarsa propensione a comprendere, vaniloquio inconcludente, “sufficienza” di fronte a ogni evento… anche di fronte alla guerra…
Gli eventi che si stanno susseguendo testimoniano il fallimento del modo di “non pensare”. La presupponenza prevale sulle idee concrete, sicché ci troviamo nell’assurda dimensione di non capire.
Si corre dietro il pensiero condiscendente dei mass-media, il cui unico vero scopo è “indirizzare” per ottenere ciò che è stato deciso dai magnati che detengono il potere mondiale.
La politica sofistica che tutti i “Grandi” della Terra perseguono consiste nel non far capire la direzione verso la quale il mondo è votato.
Per conseguire lo scopo si è fatto ricorso a imbonitori e imbonitrici televisivi, la cui falsa e ipocrita faccia d’angelo consente di attenuare la gravità delle affermazioni fino ad annullare e prevenire, con un paravento debitamente “compilato”, eventuali, seppur improbabili, opinioni “fuori dal sentiero”.
Alessandro Manzoni aveva individuato, in pieno Ottocento, la realtà e lo scopo del linguaggio fuorviante. L’Azzeccagarbugli, attraverso termini latini scarsamente comprensibili, era il latore di una dottrina che si sarebbe perpetuata nelle epoche successive.
Ovviamente sono intervenuti perfezionamenti: il copione è preparato da menti maligne e “letto” e presentato da menti ingenue lautamente prezzolate. E siccome “pecunia non olet”, non si palesa alcuna opposizione alle trame del potere, salvo qualche finzione opportunamente ridotta a “paravento”.
È un complesso da “Belle Epoque”, che non ha le caratteristiche di quell’Epoca Bella in cui uomini e donne amavano guardare, guardarsi e farsi guardare a mezzo dell’elegante modo di vestire, preso a prestito dalle Corti del Vecchio Continente. Oggi si veste male, ci si riempie di tatuaggi tribali e… triviali, si trascura perfino l’igiene e la pulizia e si demanda ai “mezzi” il compito di rappresentarci. Non si tiene alla bellezza fisica, ma alla bellezza di auto, telefonini, tablet, computer e televisori. Sarebbe come dire “se io son brutto, mi faccio rappresentare dal bello”. Parimenti, non si tiene al “bel capire”, in quanto “si appalta” a internet ogni pensiero, dispensandoci dal comprendere.
Il mondo sembra giunto alla dimensione dell’avere, rinunciando all’essere.
Per questo motivo guerre, conflitti, odio di classe e odio umano sono divenuti gli ingredienti per preparare “efficacemente” il terreno all’autodistruzione.
Partiti da un virus, che diversamente dimensionato avrebbe avuto ben altra valenza, si è giunti a una guerra nel cuore del Vecchio Continente, il cui “sapore” è antico e medievale, ma i cui mezzi sono moderni e terrificanti.
Il mondo, forse, attende, nell’incoscienza, il peggio…
Eliano Bellanova