Cittadinanza e Costituzione tra conservazione e innovazione
di Gennaro Tedesco
Sembra che alcune Scuole della Lombardia , relativamente al tema-problema “Cittadinanza e Costituzione”, non abbiano espresso bisogni di carattere contenutistico , cioè non riterrebbero importante la necessaria estensione degli ambiti geo-politici e culturali e l’altrettanto indispensabile approfondimento delle tradizioni , delle innovazioni e dei punti di vista eventualmente alternativi all’impostazione rinazionalizzante , eurocentrica e occidentalizzante implicita nella impostazione ministeriale di “Cittadinanza e Costituzione “ . E’ probabile che anche altre scuole del Bel Paese si siano espresse allo stesso modo . Nelle scuole e non solo in quelle della Repubblica e non solo in relazione a “Cittadinanza e Costituzione” , si tende a scindere i “contenuti” dai metodi e dalla sensibilità culturale . In questo caso la sensibilità culturale sembrerebbe essere considerata come un’essenza eterna e immutabile che diviene una forza conservatrice atta a consolidare le proprie “radici” identitarie piuttosto che un approccio dialogico e transazionale all’Altro in tutte le sue manifestazioni .
Innanzitutto non è vero che i “contenuti” possono essere scissi dai metodi e tanto meno dalla sensibilità culturale . Se esiste una cultura dell’educazione che è intrinsecamente legata all’immaginario e alle pratiche metodologiche e sociali , allora sono i contenuti che fanno la differenza tra il nuovo e il vecchio .
Una “Cittadinanza e Costituzione” veramente ambiente di apprendimento e pratica sociale non può che essere legata alle dinamiche culturali , interdisciplinari e metodologiche : la storia del mondo e non la storia della nazione , della regione , del territorio , della provincia , o dell’Europa o dell’Occidente come nucleo fondante dal punto di vista epistemologico e politico oltre che educativo .
La Cosmopolitizzazione in corso , criterio e significato decisivo nell’affrontare oggi ogni discorso sulla conoscenza e sulle abilità sociali , comporta necessariamente ,a prescindere dalle nostre posizioni , ma non dalle nostre conoscenze , che da essa vengano approfondite , trasformate e potenziate in un incessante processo che da quantitativo diviene qualitativo e metodologico . Ciò che succede in India , in Cina e in Indonesia non è più soltanto un fatto di contenuti e di cultura , ma anche di metodologie e di approcci alla vita e all’Altro . Il Teatro delle Ombre e il Mahabharata non sono solo storia , arte , cultura , ma anche metodologie e approcci alternativi alla vita e all’Altro .
A me sembra che di tutto ciò nelle nostre Scuole , ma anche nelle nostre Università , non ci sia non solo la minima traccia , ma soprattutto la consapevolezza .
“Cittadinanza e Costituzione” , se si ha veramente interesse a carnalizzarle , è soprattutto dalle esperienze , dalle metodologie e dalla sensibilità culturale dinamica e non statica dell’Altro che bisogna partire soprattutto in una Nazione , in una Scuola e in una Università che non sembrano esprimere bisogni di carattere “contenutistico”.