IL PENSIERO MEDITERRANEO

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Andare a votare: l’espressione più sublime della maturità culturale di un Popolo

di Pompeo Maritati

Siamo oramai a poche ore dal voto. Domenica 25 settembre  il Popolo Italiano sarà chiamato ad esercitare il più importante “Dovere democratico” che deve sempre contraddistinguere la maturità, non politica, ma culturale della Nazione intera.

In qualità di Direttore Editoriale di questa Rivista Culturale, ritengo particolarmente importante entrare a piedi uniti in questa fase pre elettorale, non per consigliare un candidato o un partito, ma per ricordare quanto sia doverosamente importante andare a votare.

In questi giorni che hanno caratterizzato la campagna elettorale, per certi versi, ha tenuto banco il timore dell’astensionismo. Si prevede che circa il 40% degli italiani non andranno a votare.

Non date retta alle solite affermazioni: ‘

’Votare? Ma perché dovrei andare a votare?”

“ Il mio voto è ininfluente e poi i politici italiani pensano solo alle poltrone”.

“ È ingenuo chi ancora pensa che con il voto la situazione dell’Italia possa cambiare. Io non voterò”

“Nessun partito italiano rispecchia i miei ideali: non votare sarà un gran segno di protesta’’.

L’astensionismo, ovviamente, è consentito e per fortuna non è nemmeno sanzionabile: nessuno vi costringe a votare. Non avere fiducia verso il Parlamento, il sistema giudiziario e i partiti politici è lecito e, talvolta, comprensibile. I politici sono spesso additati come ‘’tutti uguali’’ e la politica è spesso definita barbaramente come ‘’uno schifo’’. Ma ti sei mai chiesto cosa tu possa fare per cercare di migliorare o, per lo meno, modificare questa situazione? Lo so, gli strumenti a nostra disposizione non sono molti, ma uno di questi è senza dubbio il diritto di voto. Se non ti attivi e non assumi le tue responsabilità da cittadino, poi come puoi lamentarti di un sistema che tu stesso, con la tua inerzia, hai contribuito a costruire, o meglio, non costruire?

Spesso non si vota perché nessun partito rispecchia a pieno i nostri ideali e le nostre opinioni. Ma in questi casi, qual è il pericolo? Il rischio è che l’astensionismo potrebbe favorire chi proprio non vorremmo mai vedere alla guida del nostro Paese. Il ‘’non-voto’’ potrebbe andare proprio a favore del partito in cui non si avrebbe mai riposto la propria fiducia.

Ricordiamoci che andare a votare fa parte di quell’insieme di comportamenti che attengono  al rispetto delle regole di vita in una comunità. Per far parte di una società è essenziale dare ascolto al senso di responsabilità ed il disimpegno elettorale è certamente un atteggiamento contrario al ruolo sociale e civile che spetta ad ogni cittadino.

Ai nostri gentili lettori auguriamo un buon voto e comunque vada il responso delle urne, ricordiamoci che è il responso democratico di un popolo libero.

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