IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

La taciuta violenza sull’uomo: quando la vittima è il genere maschile.

Uomo con capo chino tra braccia conserte

 Una seconda riflessione sul lato oscuro del femminile. 

di Fabrizio Manco

In questo breve scritto vorrei fare riflettere su un fenomeno molto diffuso, ma inspiegabilmente molto taciuto. In attesa di testi più articolati, voglio lo stesso stillare una piccola riflessione che nasce sia come seguito di un mio articolo precedente sul caso di Martina Patti, che come risposta ad un articolo pubblicato su questa rivista:

“Una legge contro la violenza sulle donne uguale in tutta Europa” di Maria Teresa Greco, pubblicato il 9 Agosto 2022.

La mia è una semplice risposta che vuole ricordare alla dottoressa e criminologa Maria Teresa Greco, che purtroppo le donne non sono gli unici esseri viventi sulla terra a ricevere violenza fisica e psicologica.

Io credo fermamente che la violenza esista fin dall’origine della vita sulla terra ed è stata perpetrata ai danni di ogni essere vivente, umano o animale.  Riguardo la violenza sulle donne si può tranquillamente affermare che essa è soltanto una parte della violenza che esiste nel mondo, nella natura, negli   esseri umani, negli animali e nei confronti degli animali da parte della specie umana. 

La violenza sull’uomo è un fenomeno meno dibattuto, ma purtroppo molto presente. Anche se è taciuto dai media del sistema, è un fenomeno che esiste da sempre.

In Italia non esiste uno studio e una letteratura profonda, come invece si trova in paesi esteri come Germania, Inghilterra, Stati Uniti d’ America e perfino in alcuni stati Orientali come Iran, dove lo studio della violenza sull’uomo è invece molto presente.

Tuttavia qualche mente lungimirante la troviamo in Fabio Nestola, un ricercatore romano facente parte dell’Associazione Nazionale di aderenti per la tutela dei minori, ha realizzato uno studio riguardo alla violenza sugli uomini citando una prestigiosa ricerca Universitaria presentata a Roma nel 2012.

Quello che è emerso dalla ricerca è qualcosa di sconvolgente: circa 6 milioni di uomini soltanto in Italia sono vittime di violenza; 3, 8 milioni di uomini ha subito una violenza sessuale, e circa 2,5 milioni hanno subito atti persecutori. Per non parlare che soltanto nella città di Roma, sono circa 500. 000 gli uomini che ricevono un qualche tipo di violenza dalla propria compagna o moglie quotidianamente.

Lo studio in questione, fu pubblicato per la prima volta sulla rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza, nel terzo numero del sesto volume di Settembre / Dicembre 2012. Lo studio è eseguito e condotto dal professore Pasquale Giuseppe Macri dell’Università di Arezzo, e ne fanno parte il già citato ricercatore Fabio Nestola, la dottoressa Yasmin Abo Loha e la psicologa giuridica Sara Pezzuolo.

Pensate che qualcosa sia cambiato nella percezione della gente riguardo alla violenza?

Niente affatto.  Per l’opinione pubblica l’uomo è il carnefice e la donna è sempre e soltanto vittima. Ma c’è da aspettarselo in una società come la nostra, basata sul culto del femminile, della femminilità e della donna, ormai diventata a tutti gli effetti una dea, che la gente comune abbia queste idee così ingiuste e malsane.

Sempre lo studio citato spiega che ha preso in esame un campione di 1.056 uomini di età oscillante tra i 18 e i 70/ 80 anni, e a posto loro un questionario con delle domande riguardo il rapporto con le donne e con le proprie compagne: ciò che è emerso dalle risposte al questionario è che la maggior parte degli uomini ha dichiarato di avere subito dalle proprie compagne degli atti persecutori.

Il 77% degli uomini intervistati ha dichiarato di aver subito violenza psicologica dalla propria compagna o moglie, mentre il 63% ha affermato di avere subito violenza fisica dalla propria compagna o moglie.

Che cosa possiamo affermare dopo le dichiarazioni pubblicate in questo studio?

Che la violenza NON HA GENERE O SESSO: tutti possono essere violenti, uomini o donne che siano. Tutti compiono violenza UOMINI E DONNE, e di conseguenza, tutti ricevono la violenza, sia UOMINI CHE DONNE.

Lo dimostra la storia umana, dove la maggior parte degli uomini ha da sempre subito violenza, soprattutto fisica, nelle guerre, nelle battaglie, nei luoghi di lavoro. Gli esseri umani di genere maschile sembrano essere stati da sempre considerati e trattati come carne da cannone.

Molte femministe Ideologiche e misandriche affermano che il patriarcato ha oppresso le donne per millenni: ma io non sono d’accordo con tale affermazione.  E se invece il patriarcato, che lo ricordiamo ormai è soltanto un retaggio delle società arcaiche in quanto non esiste più, avesse protetto le donne dalle battaglie e dalle guerre? È stato proprio il famigerato patriarcato a nascondere e proteggere le donne dalle azioni bellicose e a relegare le donne nel ruolo di madre e di nutrice.

Ha ragione il ricercatore romano Fabio Nestola a dichiarare che gli sportelli antiviolenza dovrebbero essere sia per le donne che per gli uomini, in quanto la violenza la ricevono entrambi i generi. La ricercatrice Ecpat Italia , Yasmin Abo Loha, afferma che lo stato Italiano è l’unico paese nel quale non si è mai indagato il fenomeno della violenza in senso globale, ma soltanto a livello di genere.  Si parla sempre e solamente di violenza sulle donne.  Io di questo me ne accorgo ogni giorno. 

Non esiste rivista, settore editoriale e librario, film, cinema, eventi di cultura e spettacoli vari dove non sia inserita la violenza sulle donne.  In qualsiasi argomento, anche apparentemente lontano dalla questione di genere, deve inserirsi per forza l’argomento della violenza sulle donne. 

Se si parla di Astronomia, si deve parlare di donne vittime di violenza, se si parla di Cinema, si deve parlare di donne vittime di violenza, se si parla di libri, i libri che si scrivono e sono pubblicati, devono contenere sempre una qualche storia di donne vittime di violenza o di stupro. Sembra quasi che l’unico rapporto tra l’uomo e la donna sia attraverso lo stupro.  Ma ovviamente questa è una realtà distorta e falsata.

Ancora la dottoressa Yasmin Abo Loha afferma che quando si parla di violenza, la prima idea che salta in mente è quella della violenza sulle donne, e lo studio visto prima ha infatti cercato di colmare un vuoto istituzionale.

Ma la violenza non è soltanto sulle donne: quella sui bambini, sugli anziani, sui disabili, dove molto spesso le artefici degli atti persecutori sono proprio le donne come maestre, operatrici sanitarie e badanti, oppure la violenza sugli animali, dove ogni anno migliaia di specie animali vengono maltrattate e vessate dalla caccia intensiva?

Non sono delle forme di violenza importanti da indagare?

Eppure si continua a parlare soltanto di violenza sulle donne. Io dico che è arrivato il momento di svegliarsi e di guardare il mondo non in bianco e in nero, ma in sfumature di grigio o in sfumature di colori diversi ma oscuri. L’animo umano è malvagio, e sia uomini che donne sono capaci di realizzare cattiverie inaudite ai loro simili, e perfino ai loro familiari sono capaci di infliggere inaudite sofferenze.

Ricordiamo di nuovo il caso della piccola Elena Del Pozzo, del quale caso ne ho parlato in un mio articolo pubblicato in questa rivista.  La madre di Elena Del Pozzo, Martina Patti ha ucciso sua figlia con undici coltellate e ha nascosto il suo corpicino in una fossa scavata precedentemente.  La letteratura clinica psichiatrica definisce Complesso di Medea, il fenomeno di una madre che elimina I figli per gelosia nei confronti del marito.  Ma secondo me queste azioni sono il frutto della malvagità umana, che purtroppo non ha limiti. 

Tutto questo male è il frutto della mente egoica. 

Quando ci si innamora, la prima emozione che i due partner provano è la paura di essere abbandonati.  Non è l’amore che tiene insieme due persone. Ma è la paura dell’abbandono. L’attaccamento alla persona amata tiene le due persone, e l’opinione comune pensa che sia amore. Ma se i due amanti stanno insieme per amore come si spiega la gelosia possessiva e la violenza nei confronti del partner?

Poiché la mente egoica è bloccata dai lacci e dalle catene della paura di perdere l’amato e l’amata, non appena uno dei due lascia il rapporto, la paura dell’abbandono si trasforma in odio e violenza. E questo schema agisce nella maggior parte delle coppie che dichiarano di amarsi. 

Nel caso di Martina Patti ha agito questo schema della mente egoica dominata dalla paura dell’abbandono. Ma tuttavia, anche quando le donne sono protagoniste di violenze così crudeli, dall’ opinione pubblica sono percepite come “donne che soffrono o madri che soffrono”, perché la mente collettiva non è in grado di percepire il lato oscuro del femminile.  

Tornando allo studio sulla violenza sugli uomini, il ricercatore romano Fabio Nestola ha affermato un qualcosa di importante, che forse spiega il perché della tanto taciuta violenza sugli uomini: “abbiamo riscontrato che l’uomo fatica a riconoscersi vittima, pertanto per le vittime maschili esiste un sommerso enormemente superiore al pur considerevole sommerso delle vittime femminili “.

Comunque prima dello studio condotto da Fabio Nestola, ho scoperto che nei paesi Anglofoni come Stati Uniti e Inghilterra, negli anni a cavallo tra il 1987 e il 2000, furono pubblicati alcuni studi simili a quello Italiano, dove i dati raccolti portavano le prove che in gruppo di 260 coppie, sia sposate che fidanzate, la violenza era agita da entrambi i generi, cioè sia gli uomini che le donne hanno usato una qualche forma di violenza nei confronti del partner.

Altri studi molto importanti hanno rivelato che le donne, così come gli uomini, hanno le stesse capacità e forza fisica nell’utilizzo di armi per infliggere violenza, come pistole, mazze da Baseball, matterelli, lancio di bottiglie di vetro, secchi di acqua bollente e tanto altro (da considerare  la vicenda giudiziaria che ha visto coinvolti gli attori Johnny Deep e Amber Heard , dove quest’ ultima è stata condannata per violenza ai danni di Johnny Deep ).

Infatti c’è da chiedersi se veramente l’uso della violenza sia un qualcosa che appartiene ad un genere specifico, o semplicemente faccia parte del genere umano. Io penso che la violenza faccia parte della specie umana, a prescindere dal sesso e dal ceto sociale.

Da questi dati raccolti sembra che affermare che la donna sia Il sesso debole, il sesso rosa e il gentil sesso, siano soltanto degli stereotipi e luoghi comuni duri a morire.

Oggi non esiste settore della cultura dove non si parla del Femminile nella poesia, Femminile nel mondo antico, femminile nell’ arte, femminile nel cinema,  e Femminile nella letteratura, visto soltanto da una sola angolazione, quando invece il lato femminile contiene una parte oscura e ambigua, inspiegabilmente non compresa da nessuno dei professori, scienziati, ricercatori,  scrittori che oggi popolano gli ambienti culturali, i quali non si rendono conto di quanta oscurità dimora nel tanto osannato Femminile.

Sto finendo di completare un mio studio sul lato oscuro del femminile, e sono rimasto sconvolto da quanta oscurità è presente nel genere femminile. Per il momento mi fermo qui, sperando di avere dato un barlume di spunto di riflessione sul fenomeno della violenza. 

In seguito in bibliografia, sono citati gli studi sull’argomento.   

www.ilfaronline.it : sesso debole? Sei milioni di uomini vittime di violenza. 

Abuse in intimate relationships. A comparison of married and dating college students : Journal of Interpersonal violence , vol. 3, pp. 414- 429 .

Aggression in British Heterosexual relationships: a descriptive analyses : in Aggressive behaviour,  vol. 22.

Is domestic  violence a gender issue or a human issue ? : Mcneely et al. , in Journal of human beahiovur in the social Enviromnent, 2001, pp. 227- 251.

Wikipedia: violenza sugli uomini.

 Barbara benedettelli: cinquanta sfumature di violenza: femminicidio e maschicidio in Italia, Edizioni Mondadori, 2018.

Video su Youtube: solo a Roma 5000 vittime di sorprusi da parte di donne.

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