La Grotta della Madonna della Cava a Marsala
Il simulacro della Madonna della Cava è molto antico, risale alla persecuzione iconoclasta avvenuta in Sicilia. Probabilmente in questo periodo, i cristiani dell’epoca, nascosero questa piccola immagine della Madonna (alta appena cm 18) in una buca scavata nelle pareti di un pozzo dentro una grotta, forse il rifugio dei cristiani.
Maria Santissima della Cava detta anche Madonna della Cava di Marsala è un titolo mariano con il quale si venera la Beata Vergine Maria nella città. É la Patrona principale e speciale protettrice di Marsala, assieme al compatrono della città e protettore dei marsalesi San Giovanni Battista, e al vice patrono della città, San Francesco di Paola.
Si tramanda che fu la stessa Madonna a venire in sogno a Padre Leonardo per invitarlo a trovare il simulacro della Vergine. Già nel momento del suo ritrovamento la Madonna mostrò le sue grazie e i suoi favori divini ai figli che per primi accorsero nella grotta.
Alla grotta si accede attraverso le originarie scale. Nella Cappella di sinistra si trova il sarcofago di Girolamo Margio, segue un altare e una scalinata che conduce in una grotta col pozzo dove fu ritrovata la statuetta. L’altare principale in marmo bianco riporta la scritta “Domino Deo Nostro”.
A destra una Cappella intagliata nella roccia che raffigura San Nicola e più avanti un altarino affrescato. Nel 1514 la Madonna venne in sogno a padre Leonardo Savina frate dell’Ordine degli Agostiniani, indicandogli un luogo dove era stata sepolta una sua immagine sacra, simulacro che era stato effettivamente nascosto dai cristiani lilibetani per proteggerlo dalle persecuzioni. Nell’ottavo secolo ebbe origine infatti il movimento iconoclastico secondo il quale le immagini sacre non potevano essere oggetto di venerazione e rappresentazione e l’imperatore Leone III Isaurico promulgò un editto con il quale ordinava la distruzione di tutte le immagini sacre.
Con l’aiuto delle elemosine dei fedeli e dei cittadini esortati da sapienti prediche si formò un gruppo di persone che lavorarono nella cava e si incominciò il lavoro materiale della Cavatura del sito, alla ricerca della statuetta.
Alla fine il 19 gennaio 1518, in seguito alla caduta di un masso che copriva un pozzo, venne rinvenuta la piccola statua della Madonna. Al momento del ritrovamento la statua fece delle guarigioni miracolose. In seguito, la cittadinanza decise di costruire una chiesa nel luogo del rinvenimento. La chiesa a unica navata, con annesso monastero fu realizzata nella grotta sottostante dove si trova il pozzo. Essa era una chiesa ipogea. La chiesa e la statua della Madonna della Cava furono affidate in custodia ai Padri Agostiniani.
Successivamente per via dell’umidità e del freddo che rendevano difficoltoso il vivere dei frati e in seguito all’aumentare dei fedeli in pellegrinaggio si decise di realizzare un’altra chiesa sempre sullo stesso luogo. Nel 1607 si incominciò la costruzione della seconda chiesa, la prima chiesa in muratura e in superficie a navata unica con annesso monastero sempre in muratura e in superficie, che fu realizzata sopra la cripta, e nel 1628 a lavori compiuti la chiesa completata fu dotata di una campana. L’11 gennaio 1693 e il 1º settembre 1726 la Madonna della Cava libera la città di Marsala dal terremoto. Il 6 maggio 1788, 270 anni dopo il ritrovamento della statuetta, la Madonna della Cava fu eletta e proclamata patrona principale e speciale protettrice della città di Marsala con atto notarile del notaro Ludovico Antonio Donato, e lo stesso atto stabilì che la festa si celebrasse il 19 gennaio di ogni anno, giorno del ritrovamento della statua.
Il 18 maggio 1828 la Madonna della Cava liberò la città di Marsala da un altro spaventoso sisma. Nel 1850 si decise la riedificazione della chiesa per meglio rispondere alle nuove esigenze. Tra il 1850 e il 1859 si costruì la terza chiesa, la seconda sempre in muratura e in superficie, più maestosa, e più grande, a tre navate e affrescata con episodi biblici. Qui il 19 luglio 1862, in seguito alla sua seconda venuta a Marsala, dopo aver assistito alla Santa Messa il generale Giuseppe Garibaldi fece il suo giuramento esclamando ad alta voce la celebre frase “O Roma o morte” che poi diventerà uno dei due motti della città di Marsala.
Nel 1943 durante il secondo conflitto mondiale l’11 maggio la città di Marsala fu pesantemente bombardata dagli alleati angloamericani e una bomba che cadde lì distrusse completamente la chiesa a tre navate, ma la statua fu ritrovata integra tra le macerie solo con qualche piccolo danneggiamento. La chiesa a tre navate non fu mai ricostruita. In alternativa nel 1948 fu costruita una piccola cappella provvisoria in legno sulla grotta.
Nel 1968 la terra tornò ancora una volta a tremare con il terremoto del Belice, un evento sismico di notevole intensità. Tale terremoto, che raggiunse il 6º grado della scala Richter, fu catastrofico. La Madonna della Cava salvò la città di Marsala da quest’altro evento tellurico.
Nel 1981 la statua fu portata nella chiesa di San Giuseppe per via del precario stato della grotta, e restò li custodita per 15 anni. Nello stesso anno si incominciarono i lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza dell’area che successivamente furono interrotti.
Nel 1996 furono ripresi i lavori nella grotta e nello stesso anno la statua fu trasferita nella Chiesa Madre in quanto la chiesa di San Giuseppe necessitava di un intervento di restauro, rimanendo nella Cattedrale per 4 anni. Nel 1997 terminati i lavori dell’area la grotta fu riaperta il 10 gennaio di quello stesso anno e nel 1998 fu riaperta la cripta. Alla fine del 1999 fu costruita l’attuale piccola chiesa inaugurata e consacrata nel 2000. Il 19 ottobre 2000, la statua della Madonna della Cava fece rientro nella sua sede naturale dopo 19 anni; da quel giorno è custodita nella nuova chiesetta dentro ad una teca in vetro posta nell’altare.
Nel 2012 sono stati restaurati dalla scuola di restauro “Lorenzo de’ Medici” di Firenze gli affreschi della grotta-chiesa, e alla fine del 2017 a pochi mesi dal 5º centenario del ritrovamento del simulacro della Madonna della Cava nella grotta dietro ad un altare è stato scoperto un affresco raffigurante una Madonna con Bambino datato 1536 firmato con il nome di Franciscu Ballaturi.
Per il 500º anniversario del ritrovamento è stato indetto il giubileo straordinario mariano della città di Marsala. L’apertura di tale giubileo è stato consentito dalla Penitenzieria Apostolica della Santa Sede e dal Santo Padre Papa Francesco.
Il simulacro della Madonna della Cava è una piccola statuetta che raffigura Maria SS. con in braccio il bambino Gesù che tengono in mano un panino che simboleggia il corpo di Cristo.
La statua è conservata dentro ad un ostensorio d’argento tempestato di diamanti, rubini, smeraldi e brillanti. L’ostensorio con la statuetta è inserito dentro un piccolo trono color oro d’artigianato trapanese. Una volta la statua veniva conservata su un drappo di seta rosso, adesso la statua con il suo ostensorio è custodita dentro una teca di vetro posto sull’altare del Santuario.