Responsabilità del chirurgo dopo l’intervento: che cosa dice la Cassazione
Corte-di-Cassazione
Di Pompeo Maritati
Anche se la tematica non è proprio in linea con gli scopi editoriali della rivista, ritengo importante trattare l’argomento che ho avuto modo di apprendere dal Corriere della Sera. La medicina in generale rappresenta uno degli argomenti tra i più importanti della nostra quotidianità e assume ancor più una rilevanza laddove il cittadino abbia a lamentarsi dei servizi sanitari avuti.
Non è una critica al sistema ma una informazione di carattere legale che potrebbe tornare utile a tanti, partecipando così a sollecitare una qualità professionale dei servizi sanitari sempre più aderente alle necessità dei cittadini.
Con una recente pronuncia la Corte di Cassazione (Cass. civ. sez. III 29.04.2022, n. 13509) si è espressa in merito alla configurabilità della responsabilità del chirurgo per fatti successivi all’intervento derivanti dalla mancata indicazione di eseguire periodici esami di controllo (cd. follow up). All’esito di un’analisi approfondita della materia, la Suprema Corte ha ritenuto possibile configurare la responsabilità del chirurgo, anche qualora collabori con uno specialista sul quale ricada l’onere specifico di avvertire e istruire il paziente per le fasi successive all’intervento.
Infatti, nel caso di omessa indicazione di follow up si possono configurare due ipotesi. La prima riguarda il caso in cui il medico agisca da solo e, pertanto, in virtù dell’obbligo assunto nei confronti del paziente, è da ritenersi responsabile in caso di lesioni successive e conseguenti al mancato monitoraggio della malattia.
Più problematica — e pertanto sottoposto alla Suprema Corte — la configurabilità della responsabilità del medico che collabori con altri specialisti, dovendosi chiarire, se la responsabilità per la mancata raccomandazione ricada su tutti o solo su alcuni di loro.
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Responsabilità del chirurgo dopo l’intervento: che cosa dice la Cassazione- Corriere.it
