Asiya, una poesia inedita di Cipriano Gentilino
ASIYA
Ti siedi, non so’ più da quando,
sul bordo della parola, distratta
ombra di una notte senza cielo
e la rima afona mi chiede chi sei
– “mi hanno svelato il pudore
bambina, mi strapparono le
mani dal ventre per un fucile”
E io che posso fare per te ?
– “Svegliami tra le tue rime
quando tutti dormono ho
bisogno di sentirli umani “
Vieni, ma non so’ se sarà poesia.
Come ti chiami ?
– “Asiya* e tu ?”
Io non ho un nome sono ombra.
– “Ti chiamerò shaqiq alsalam”
Si chiamami fratello di pace .
Nessuno mi chiama più fratello
da un po’. Salam
– “e con te la pace.”
© Cipriano Gentilino
* Asiya: colei che tende verso i deboli e li solleva
Cipriano Gentilino e la sua ultima silloge: