IL PENSIERO MEDITERRANEO

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Desideravamo solo tre dracme in tasca e due sigarette

Politecnico-di-Atene-dittatura-protesta

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di Pompeo Maritati

Passeggiando nel tempo dei ricordi, ripercorro i viottoli della mia vita, soffermandomi tra i più i più significativi.

Volevamo avere tre dracme nella nostra tasca e nelle tasca dei nostri amici accanto

Quanti ideali cantati accompagnandoci con le note di una chitarra intorno ad un fuoco in riva al mare. Era allora, il nostro piccolo mondo che cominciava ad allargarsi e a presentarci il conto di una realtà diversa dai nostri sogni, dove non sono più i draghi ad essere sconfitti.

Volevamo due sigarette per ora, e due per dopo

che insieme alle tre dracme, ci avrebbero consentito di riappropriarci di quel mondo e consentire al passero di ritornare sul suo ramo.

il 18 di novembre di un anno che non so e anche un passero dal ramo per paura se ne andò

La protesta degli studenti del Politecnico di Atene dove i Colonnelli intervennero addirittura con dei carri armati provocando la morte di 32 studenti.

Cieli azzurri, mari cristallini, nuvole bianche, fugacemente attraversano il tempo delle favole, dove il mondo intorno a noi, dipinto con i colori pastello, idealizzava una società votata al bene comune, alla solidarietà, sognando un mondo con un solo popolo e una sola bandiera.

Tutti viottoli di una vita percorsa sulle ali di un sogno. Ma questo sogno vive ancora in me, rinsaldando a volte, le tristi miserie di una vita che pare abbia perduto il suo originario orientamento.

 piano, piano, anche questa sera verrò dietro la tua porta

sono le parole di una vecchia romantica canzone, le cui note, incastonate nella memoria dei ricordi, rievocano l’atmosfera nostalgica di un tempo dove si esprimeva il legame alla propria bella, seduti sui scalini della sua porta a strimpellare una chitarra, incuranti di tutto ciò che vi era intorno. 

La fioca luce di un lampione, un meraviglioso cielo stellato, due occhi lucidi d’amore, la consapevolezza che dietro una finestra socchiusa v’era la tua bella ad ascoltarti, ti rendeva il ragazzo più felice del mondo. Allora si che il “domani” era visto come “un altro giorno”.


Tratto dal libro “Fugaci pensieri sussurrati al mar Egeo” Scritti giovanili di Zornas Greco

I pensieri riportati in questo scritto altro non sono che delle riflessioni scaturite dall’ascolto di tre note canzoni greche degli anni sessanta, rappresentative di una gioventù in forte fermento nel periodo più brutto della storia greca “la dittatura dei Colonnelli”. Si passa dalla spensieratezza giovanile, all’impegno civile per poi trovare, a fine giornata, conforto dalla propria bella.

E come si dice in queste circostanze “io c’ero!”

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